L’utero settimo è una delle anomalie legate ai dotti mülleriani, in alcuni casi resta asintomatico per tutta la vita, in altri può determinare problemi per instaurare una gravidanza. Le cause sono da ricercare nella genetica.
Un’anomalia uterina
L’utero setto è la classe Quinta di una delle 7 anomalie dei dotti di Müller, come l’utero bicorne e quello didelfo. Questa anomalia è congenita e può dar luogo a spiacevoli conseguenze durante la gravidanza: aborto spontaneo, mal posizionamento del feto, parto prematuro. L’esame pelvico è insufficiente, sono infatti necessari degli ulteriori accertamenti strumentali. Se comunque l’utero setto non ha conseguenze sulla capacità di procreare, solitamente non si interviene. Se invece può causare problemi e ostacolare ogni tentativo di gravidanza, è opportuno operare chirurgicamente la paziente. L’incidenza della malformazione dell’utero setto non è conosciuta, secondo i medici infatti è sotto-diagnosticata, poiché in molti casi risulta asintomatica. In generale, fra le anomalie dei dotti di Müller l’utero setto ha un’incidenza del 55% dei casi ed è spesso motivo dei problemi riproduttivi.
L’utero
L’utero è l’organo genitale delle femmine che serve per accogliere le cellule uovo fecondate, ovvero il futuro feto, e per garantirne lo sviluppo nei 9 mesi di gravidanza. Oltre al corpo dell’utero vi è la cervice uterina, l’istmo, il restringimento che divide il corpo dal collo, e la base dell’utero, quindi la parte superiore, sopra le tube di Falloppio. L’utero si trova nella piccola pelvi, tra la vescica, il retto, le anse intestinali e la vagina. Nella vita di una donna l’utero cambia la propria forma. Esso ha un aspetto allungato fino all’età pre-puberale, come il dito di un guanto, poi in età adulta prende la forma di una pera capovolta, fino a diventare in menopausa più schiacciato, e senza volume. Una donna adulta normale ha un utero lungo 7-8 cm, un diametro di circa 4 cm.
In linea generale si distingue l’utero comunque in due zone:
- il corpo dell’utero, la parte allungata e voluminosa
- il collo dell’utero anche definito cervice uterina, una parte più ristretta, che sporge, anche se in misura minima, nella vagina (muso di tinca).
L’utero setto
Quando nella donna è presente l’utero setto, nel corpo uterino è presente una malformazione che consiste in una parete divisoria longitudinale, che si estende dalla base dell’utero verso la cervice uterina. Essa è costituita da tessuto muscolare e fibroso. L’utero setto si distingue in:
- completo: quando separa l’intera cavità dal corpo dell’utero;
- incompleto (o subsettato): quando si tratta di una suddivisione solamente parziale.
Nella maggior parte dei casi di utero setto si è di fronte alla tipologia parziale. Questo tipo di anomalia è congenita, ovvero il tessuto separatorio è presente sin dalla nascita.
Quando la paziente ha l’utero setto completo, la parete divisoria arriva fino al collo dell’utero, ovvero fino alla cervice, si parla quindi di cervice doppia, e in alcuni casi arriva fino alla vagina, si parla di vagina doppia.
Cause
Le cause precise dell’utero setto non sono ancora state definite, tuttavia sembra dipenda dal meccanismo pato-fisiologico di base: deriverebbe da uno sviluppo sbagliato dei dotti paramesonefrici, durante l’embriogenesi. Questi dotti, detti anche di Müller, sono dei piccoli condotti genitali presenti ancora in fase embrionale, che con la stimolazione da parte degli ormoni estrogeni si uniscono fra loro dando origine all’utero, alle tube di Falloppio e infine alla vagina. Quindi i dotti di Müller sono l’embrione dei genitali femminili. Quando l’utero è setto, significa che c’è stata qualche problematica nel processo evolutivo, ovvero non viene riassorbita fino a sparire la parete divisoria, che è presente in fase embrionale in tutte le donne. I dotti paramesofrenici sono presenti anche negli uomini, tuttavia regrediscono all’undicesima settimana. In molti casi di utero setto si è notato che vi è l’associazione di anomalie renali e alcuni rari difetti scheletrici.
Sintomatologia e conseguenze
L’utero setto di solito non determina sintomi tangibili, infatti nella maggior parte dei casi le donne che hanno questo problema non sanno di averlo, almeno fino a che non hanno problemi ad instaurare una gravidanza o che non hanno problemi come:
- Aborto spontaneo: la presenza dell’utero setto eleva il rischio di aborto spontaneo di almeno il 60% dei casi e interessa solitamente i primi tre mesi di gestazione.
- Parto pretermine (o prematuro): può favorire parti almeno 3 settimane prima della quarantesima e ultima settimana di gravidanza. Con rischi per il bambino proporzionali a quanto prima avviene la nascita rispetto alla data presunta, poiché la permanenza del feto nell’utero serve per il corretto sviluppo. Il parto prematuro sarebbe indotto nelle donne con utero setto dalla mancanza dello spazio adeguato per la crescita del feto in via di sviluppo.
- Errata posizione del feto: le più comuni sono: la posizione podalica e quella di traverso. Un bambino è podalico quando ha, verso il basso, i piedi anziché il cranio; è invece in posizione trasversale quando ha rivolta una delle sue spalle verso l’uscita.