I valori di troponina sono rilevabili semplicemente per il tramite di una normale analisi del sangue e il rilevare il suo valore è reputato ormai concordemente da tutte le fonti scientifiche un importantissimo metodo diagnostico per mettere in evidenza eventuali eventi infartuali, danni ischemici e/o altre patologie a carico del cuore di natura infiammatoria.
La troponina, sostanzialmente, è un complesso proteico che risiede per lo più nei tessuti muscolari. Grazie a questa proteina le contrazioni del cuore sono rese possibili. Il complesso proteico si costituisce di tre tipi di troponine:
- Troponina I;
- Troponina T;
- Troponina C.
Cause non ischemiche
Anche se la troponina, unitamente ad altri livelli come quello della mioglobina e della creatinchinasi, è una possibile espressione di un problema di natura ischemica, è giusto chiarire che alcune ricerche hanno dimostrato che valori alterati di troponina siano possibili anche causati da altre patologie. Difatti il Dott. Khan ed il suo staff, nel 1999 rilevarono valori alterati di troponina anche in alcuni pazienti affetti da virus HIV, da patologie a carico del sistema nervoso centrale ed anche da alcune patologie a carico dei polmoni di una certa gravità.
Troponina e sue funzioni
La troponina risiede dentro le miofibrille con il fine di attendere alla regolazione dei meccanismi contrattili. Nel dettaglio la ritroviamo per lo più nelle strutture cellulari contrattili (come nei miociti cardiaci), ed in piccolissima parte, invece, all’interno del citoplasma. Poiché la troponina viene liberata in risposta a danni cardiaci, l’analisi del sangue è probabilmente uno dei sistemi di diagnostica principali per sapere se in un determinato paziente vi è o meno un infarto in atto. Ovviamente, a maggior ragione se il soggetto dovesse accusare dolori al braccio sinistro e/o al torace.
Troponina: la definizione
Definiamo in modo preciso la troponina, rifacendoci alle dichiarazioni del Journal of Clinical Pathology: “la troponina del cuore T (cTnT) e la troponina del cuore I (cTnI) sono delle proteine cardiache con funzioni di regolazione che attendono al controllo delle interazioni mediate dal calcio tra la miosina e la actina. Le varianti cardiache di questi complessi proteici vengono codificate da specifici geni e, almeno in teoria, possono essere uniche nel miocardio. E difatti la troponina del cuore I (cTnI) non è mai stata individuata al di fuori del miocardio. La troponina T si trova in minori quantità nei muscoli scheletrici, purtuttavia i saggi cTnT correnti non identificano una troponina scheletrica.
Le cause di troponina T alta
Valori elevatissimi di troponina T, rilevabili semplicemente effettuando le normali analisi del sangue, stanno ad indicare delle forti sofferenze cardiache. Questi valori possono restare elevati anche per qualche giorno dopo un evento infartuale. Se questo è il caso, il valore sierico subisce un incremento a poche ore dall’infarto, e raggiungono i picchi massimi dopo circa diciotto o ventiquattro ore dall’evento infartuale.
Esistono anche altre cause che possono provocare elevati aumenti dei livelli di troponina T, ad esempio l’essere afflitti da una angina pectoris, da alcune patologie muscolari che si siano cronicizzate e le insufficienze renali. Anche le ischemie a carico del muscolo cardiaco, oppure delle gravi tachicardie, alcune cardiopatie dovute ad ipertensione o, infine, assumere dei farmaci con la controindicazione della cardiotossicità possono provocare aumenti anche molto elevati dei livelli di troponina T. Solo molto di rado, invece, l’effettuare uno sforzo eccessivo, come quello che può essere indotto da una attività sportiva esageratamente intensa, può indurre aumenti così elevati delle troponine del cuore.
Come faccio a capire se c’è un infarto è in atto con il saggio del livello di troponina?
Se un determinato paziente si presenta da un medico o in un pronto soccorso con dei sintomi che potrebbero indurre facilmente a pensare che egli sia afflitto da un infarto, in atto proprio in quel momento (VPP, o Valore Predittivo Positivo), il test assume una importanza veramente particolare. Risulta importante anche sapere che livelli di troponina T (cTnT) elevati potrebbero essere rilevati anche in caso il paziente, per esempio, sia afflitto da semplici problemi muscolari o se soffra anche di insufficienza renale, però, al contrario. L’altra troponina, la troponina I (cTnI) presenta valori sopra quelli di default (fisiologici) solo in pazienti che abbiano un attacco cardiaco in atto, oppure in quelli che soffrano di angina pectoris.
Valori normali di troponina
Negli individui sani, vale a dire in quei soggetti che non abbiamo sofferenze cardiache, i valori di troponina normali, cioè fisiologici, sono:
- Troponina T = 0.2 milligrammi per litro;
- Troponina I = 0.1 milligrammi per litro;
Ricordiamo che se si volesse cercare di dare evidenza ad una possibile ischemia a danno del muscolo cardiaco, risulterebbe di fondamentale importanza effettuare anche l’esame per rilevare il CK – MB ed a quello per rilevare la mioglobina.
La mioglobina: qualche breve cenno
Anche la mioglobina è una sostanza di natura proteica che è presente nei tessuti muscolari. La funzione della mioglobina è quella del prelievo di ossigeno dalla circolazione capillare per poterlo trasportare fino al livello dei mitocondri. Esattamente come anche per la troponina, livelli elevati di mioglobina potrebbero essere un segnale, da non prendere assolutamente sottogamba, di una possibile sofferenza a carico del miocardio. E difatti se si riscontrano valori al di sopra di quelli standard, di quelli fisiologici, possiamo già avere legittimi dubbi sulla insufficienza dell’ossigeno trasportato ai mitocondri.