Qui non stiamo parlando di grassezza e di pance flaccide, ma solo di temporanee distensioni dello stomaco che possono colpire molte persone, soprattutto dopo lauti pasti o dopo aver ingerito bevande gassate.
Ovviamente uno stomaco gonfio può dipendere anche da alcune patologie conclamate, come, ad esempio, di problemi epatici o cardiaci, ma non è di questo che stiamo parlando qui.
Quindi, per i casi che stiamo affrontando, la causa è da ricercarsi nella presenza di gas e non da ritenzioni idriche.
E come accade che si possa accumulare del gas tanto da provocare lo stomaco gonfio, che poi influenzerà negativamente tanto il nostro stato di salute che l’estetica della nostra fisionomia? Pare che sia una costipazione che delle intolleranze alimentari possano essere all’origine dello stomaco gonfio.
La costipazione: evitiamola!
Un’alimentazione povera di fibre, bere poca acqua o poche attività motorie possono indurre la stitichezza (o stipsi), una delle principali cause di stomaco gonfio.
Di conseguenza per evitare lo stomaco gonfio la prima cosa da fare è avere un’alimentazione ben ricca di fibre (parliamo di almeno venticinque grammi al giorno per la donna e trentotto per l’uomo), quindi ben integrata di cereali, legumi, semi e noci, verdura e frutta. Non dovrebbero mancare poi fino a otto bicchieri d’acqua al giorno. Anche un po’ di esercizi fisici, diciamo una mezz’ora al giorno per cinque giorni in una settimana, aiuteranno ad evitare la stipsi e lo stomaco gonfio.
La celiachia o l’intolleranza al lattosio e lo stomaco gonfio: come fare?
Qualche allergia e qualche intolleranza alimentare potrebbe essere all’origine dello stomaco gonfio e della presenza di gas: sono cose, comunque, che devono essere confermate da un medico. Non è raro che ci si autodiagnostichi un’allergia o un’intolleranza e si eliminino dalla propria dieta alimenti invece utili: se abbiamo questi sospetti, INTERPELLIAMO SEMPRE IL NOSTRO MEDICO.
Un beneficio lo si può trarre da una riduzione di alimenti che riteniamo essere “sospetti” per le nostre intolleranze, oppure una sostituzione con alimenti dello stesso tipo, a con composizioni diverse: nel caso dei latticini lo yogurt (o il formaggio stagionato) contiene meno lattosio.
Slow food (mangiate con calma!)
Masticare poco o nulla il cibo, mangiarlo troppo in fretta porta a deglutire anche aria e quindi ad incamerare gas nello stomaco, provocando appunto il fenomeno dello stomaco gonfio.
Cercate di mangiare più lentamente, e provate ad assaporare il cibo. Un pasto dovrebbe avere la durata di almeno trenta minuti e, oltretutto, l’inizio della digestione avviene proprio in bocca e quindi una buona masticazione è propedeutica ad una buona digestione. Lo stomaco gonfio viene prevenuto anche con una buona e lenta masticazione. Inoltre un pasto più lungo, meglio masticato, provoca più soddisfazione ed una sensazione di sazietà che sopraggiunge prima, per cui si mangerà di meno.
Lo stomaco gonfio e le bevande gassate
Le famose “bevande con le bollicine” possono essere molto gustose ma anche quelle dietetiche sicuramente provocano una grande ingestione di gas nello stomaco generandone il classico gonfiore. Se proprio non potete farne a meno, almeno riducetene molto il consumo. Sarebbe meglio però sostituirle con qualche bevanda alternativa NON gassata, e magari anche digestiva (riduce ulteriormente il gonfiore) come una tisana apposita. Anche alcuni the alla mente sono buoni per questo scopo.
La gomma da masticare? No, grazie.
Le gomme da masticare portano ad inghiottire anche parecchia aria che va a costituire gas nello stomaco. Anche in questo caso, chi proprio non ne possa fare a meno le alterni con delle merendine sane e contenenti fibre (frutta e verdura, ad esempio).
Il sodio e lo stomaco gonfio
I cibi molto trasformati in genere contengono poche fibre e molto sodio: entrambe queste cose possono essere all’origine di uno stomaco gonfio. Approfondite sempre la composizione degli alimenti che ingerite leggendone le etichette, evitate sempre di oltrepassare la soglia dei 500 milligrammi di sodio per portata e senza mai superare i 2.200 milligrammi di sodio nelle 24 ore.