Da diverso tempo è facile trovare in commercio degli alimenti addizionati di steroli vegetali. Si tratta di cibi che vengono generalmente molto pubblicizzati facendo leva proprio sulla presenza degli steroli, promossi come un vero e proprio toccasana per tutti quei (numerosi) consumatori che soffrono di colesterolo alto.
Cosa sono
Gli steroli sono dei composti chimici che appartengono alla classe degli steroidi, la cui molecola base è proprio uno sterolo: si tratta di un composto lipidico policiclico che è formato da quattro anelli di carbonio uniti tra di loro e naturalmente presenti in tutti gli esseri viventi, dalle piante agli animali. Quando si parla di steroli vegetali, pertanto, ci si riferisce a quegli steroli che derivano dalle piante, e che sono comunemente detti fitosteroli.
A loro volta, è bene sapere che i fitosteroli in natura si trovano soprattutto nella frutta a guscio (come i pistacchi, le nocciole, le noci, le mandorle), nei semi (di girasole, di sesamo), negli oli di origine vegetale (l’olio di germe di grano, di mais, di colza), nei cereali (nella crusca, nel grano saraceno) e in misura inferiore nella frutta e nella verdura fresca, e nei legumi.
Vantaggi steroli vegetali
Gli steroli vegetali, e in particolar modo i fitosteroli, possono svolgere un’azione di contrasto del colesterolo c.d. “cattivo”, o LDL (cioè, le lipoproteine a bassa densità). In altri termini, queste molecole sono effettivamente in grado di ridurre la colesterolemia sanguigna, e riescono a svolgere la stessa azione di contrasto a livello epatico.
Alcune recenti analisi hanno ad esempio dimostrato che effettivamente un utilizzo regolare dei fitosteroli può garantire una significativa riduzione del colesterolo, rispetto a quanto avviene in gruppi di controllo che non sono sottoposti ad alcun trattamento.
La riduzione è stata notata in percentuali comprese tra il 7% e il 10,5% del colesterolo LDL, assumendo per tre settimane da 1,5 a 2,4 grammi di fitosteroli al giorno. Secondo gli stessi studi, nei soggetti che assumono steroli vegetali, l’effetto riduzione sarebbe in grado di protrarsi fino a 85 settimane.
Svantaggi steroli vegetali
Naturalmente, non tutto è oro quel che luccica. Sebbene sia dimostrata la natura benefica degli steroli vegetali, è bene avvicinarsi a questo “mondo” con le dovute cautele e facendo attenzione a quelle che sono alcune precisazioni che vi permetteranno di massimizzare i vantaggi, e ridurre i rischi.
In particolare, bisogna riconoscere che nonostante negli Stati Uniti la FDA abbia da tempo dato il via libera all’utilizzo dei fitosteroli come additivi alimentari, non siano poi poche le perplessità a riguardo espresse da alcuni medici, per via di potenziali effetti negativi sulla salute.
Ad esempio, è stato fatto notare come i fitosteroli possano effettivamente contrastare l’assorbimento non solamente del colesterolo, quanto anche di altri nutrienti molto importanti come le vitamine liposolubili e i carotenoidi.
Sempre in tal proposito, si ricorda come le ricerche mediche abbiano evidenziato come il consumo di cibi addizionati di fitosteroli, dove queste molecole sono assunte in dosi che vanno da 2 a 3 grammi giornalieri, siano in congrado di abbassare le concentrazioni sanguigne di diversi importanti ossidanti come il betacarotene (fino al 25 per cento), l’alfacarotene (fino al 10 per cento) e la vitamina E (fino all’8 per cento).
Dunque, proprio per via del minore assorbimento a livello intestinale di tali elementi, i medici raccomandano di abbinare l’utilizzo di prodotti contenenti steroli vegetali a un incrementato consumo giornaliero di frutta e di verdura, che possa essere utile per poter compensare tale deficit.
Insomma, anche per questo ambito, come per tutti gli ambiti che riguardano l’alimentazione umana, sarebbe opportuno cercare di avvicinarsi agli steroli vegetali dietro parere del proprio medico di riferimento, che possa consigliarvi circa le modalità e le dosi di assunzione dei fitosteroli.
Ad ogni modo, l’assunzione dei prodotti addizionati con steroli vegetali oggi in commercio è discretamente sicura, e raramente correrete il rischio di una “sovraesposizione”, leggendo le indicazioni contenute nelle etichette degli alimenti. In caso di dubbio, è tuttavia opportuno sospendere l’assunzione di particolari prodotti addizionati recentemente introdotti nella vostra dieta, e consultare il proprio medico o il proprio dietologo, per poter chiarire ogni eventuale interrogativo.