La sclerodermia è una malattia davvero complessa, ma come si riconoscono i sintomi e come bisognerebbe comportarsi? Ecco come fare per riuscire a tenerla sotto controllo.
Ad oggi sono moltissime le persone che non conoscono o non hanno mai sentito parlare di sclerodermia, questa malattia autoimmune va a colpire il tessuto connettivo del sistema vascolare e di diversi organi, in effetti la sclerosi sistemica può causare diversi problemi a breve e a lungo termine andando così ad incidere fortemente sullo stile di vita di chi purtroppo la contrae.
Nel 2023 però sono migliaia le persone che ancora non conoscono questa malattia, quindi è fondamentale cercare di essere informati, in modo da poterne riconoscere i sintomi e nel caso, riuscire a combatterla preventivamente. In questo modo si potrà avere la possibilità di diminuirne gli effetti negativi. Ecco quindi spiegata cos’è la sclerodermia e come mai è così importante conoscerla.
Sintomi e diagnosi della sclerodermia: ecco come fare
Sono milioni le persone che in questo momento stanno combattendo contro la sclerodermia, una malattia autoimmune in grado di interferire con il normale funzionamento della cute connettiva del sistema vascolare e degli organi interni.
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I sintomi della sclerodermia sono vari ma tutti facilmente intuibili dal modo in cui si presenta la pelle delle zone colpite dalla malattia, infatti è noto che la sclerodermia possa portare:
- Ispessimento della pelle
- Eccessiva lucentezza e irrigidimento della cute
- Dolori a mani, pelle, dita e alle zone colpite
- Scomparsa di rughe
- Problemi respiratori
- Reflusso Gastroesofageo
- Ipertensione
- Insufficienza renale
- Disfagia
- Pirosi
- Comparsa di teleangectasie
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I sintomi però possono essere vari e molto pi comuni di quello che si pensa, infatti anche soffrire di alopecia o di edemi e dolori articolari possono rappresentare un primo campanello di allarme, è quindi essenziale procedere con la diagnosi il prima possibile.
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Per diagnosticare e capire se si soffre di sclerodermia è essenziale rivolgersi al proprio medico e richiedere degli esami specifici come la capillaroscopia alle mani, un esame ANA e del sangue. Bisognerebbe comunque rivolgersi anche ad uno specialista, in modo da poter seguire la migliore terapia possibile a seconda dei casi.
Nicolas De Santis