Riflessologia plantare, sicuramente ne avrai sentito parlare. Oggi l’approfondiamo perché si possa godere dei suoi benefici
Tutti abbiamo sentito parlare almeno una volta di riflessologia plantare: per molti di noi questo è una sorta di nome semi-esotico che non ci dice nulla, altri hanno invece una chiara idea di cosa si stia parlando e magari ne hanno addirittura tratto molti benefici. Sì, benefici: infatti da questa tecnica non possiamo che trarne molti benefici. Non è un caso che sia una pratica con una storia millenaria, ufficializzata già dai primi del novecento, diffusa all’origine in più punti del globo: dall’oriente, all’occidente, dall’america all’africa. Insomma, perché non dovremmo conoscerla proprio noi? ecco quindi quello che ci serve sapere .
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Riflessologia plantare, ecco quello che dovresti sapere su questa pratica
La riflessologia plantare, partiamo dalle basi, è una disciplina olistica: ossia considera l’essere umano come un insieme unitario di mente, corpo e anima. E’ necessario dirlo prima per comprendere appieno il suo spirito: da qui infatti è comprensibile la credenza che, con la giusta pressione su determinati punti del piede, si può arrivare a riequilibrare un intero sistema. Questo perché sulla pianta del piede ci sono tutta una serie di terminazioni nervose appartenenti a diversi sistemi.
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A seconda dei punti che si stimolano quindi possono essere risolti una moltitudine di disturbi: mal di testa, nausea, problemi digestivi, dolori mestruali, mal di schiena e dolori muscolari. Il massaggio può essere effettuato anche da soli seguendo questi passaggi: basta sedersi diritti su di una sedia, appoggiare una gamba sull’altra, scoprendo la pianta. Il massaggio dovrebbe durare all’incirca quindici minuti: con questa tecnica il quaranta percento delle persone riescono effettivamente ad avere molti benefici.