Il quadricipite femorale è composto dai quattro capi già citati, che hanno origine nella dalla spina iliaca anteriore inferiore (il retto femorale), dalla prossimità del collo anatomico del femore (il vasto mediale), dalla parte laterale del grande trocantere (il vasto laterale) e dalla parte prossimale della faccia antero laterale del femore (il vasto intermedio). I quattro capi si fondono poi in un tendine che si inserisce nella rotula e, scendendo più in basso, si inserisce sulla tuberosità tibiale, formando il c.d. “legamento patellare”.
Come intuibile, si tratta di un muscolo grande e importante per il nostro corpo, poichè contribuisce al mantenimento della stazione eretta e favorisce la buona deambulazione. Solamente il retto femorale, dei quattro capi, è definibile come un muscolo biarticolare, visto e considerato che consente il movimento di due articolazioni come quella coxofemorale e il ginocchio.
Che cosa è lo strappo del quadricipite
Lo strappo del quadricipite è uno dei problemi più comuni e fastidiosi di questo muscolo, formato prevalentemente da fibre bianche che permettono al nostro corpo di poter vantare movimenti particolarmente forti ed esplosivi. Purtroppo, proprio durante queste contrazioni il muscolo può “rompersi”, dando sfogo allo strappo muscolare, un evento traumatico che può determinare la rottura di un ridotto numero di fibre (nel caso di strappo di primo grado) o interessare una parte più ampia e importante (strappo di secondo grado) o ancora la sua completa lacerazione (strappo di terzo grado).
Strappo o stiramento?
Lo strappo muscolare come sopra determinato non va confuso con il più lieve “stiramento” muscolare, che è invece una condizione che colpisce il quadricipite quando il muscolo viene allungato eccessivamente. In questo caso non c’è una vera e propria rottura, ma una semplice elongazione delle fibre muscolari che, pur superando il loro limite di sopportazione, non si lacerano, ma – più semplicemente – si danneggiano.
Come riconoscere lo strappo muscolare
Lo strappo muscolare si riconosce poichè al momento del trauma si avverte un dolore acuto e violento, seguito da uno spasmo muscolare e dalla sensazione di dolore più intensa nel caso di palpazione della zona lesionata. Nel caso di strappi abbastanza seri, inoltre, il paziente subità una limitazione della sua mobilità, con impedimento dell’attività sportiva. È inoltre associabile allo strsappo muscolare la comparsa di gonfiore e di un’ematoma, spesso abbastanza esteso.
Come curare lo strappo muscolare
Per poter curare lo strappo muscolare è anzitutto consigliata l’immobilizzazione della zona, e l’applicazione di un impacco freddo per 15-20 minuti ogni 2-3 ore, e un bendaggio compressivo che possa ridurre l’emorragia e le sollecitazioni alla struttura lesa. Se inoltre il dolore è molto intenso, bisogna utilizzare le stampelle per evitare la contrazione o lo sforzo del muscolo lesionato. Per poter controllare infiammazione e dolore, il medico potrà altresì indicare e prescrivere dei FANS.