Nella maggior parte dei casi, quando le vespe pungono non lasciano il loro pungiglione nella pelle del soggetto che viene colpito: ecco spiegato il motivo per cui sono in grado di attaccare più di una volta.
Dopo la puntura è fondamentale mantenere la massima calma e cercare di portarsi in una zona che sia notevolmente più sicura, cercando di allontanarsi rispetto al punto in cui girava la vespa. Immediatamente dopo essere stati punti, controllate che non ci sia ancora il pungiglione nella pelle. Nel caso in cui ci sia, allora dovete levarlo prestando la massima attenzione e, nel caso in cui sia possibile, rimuoverlo utilizzando una pinzetta che sia stata disinfettata in precedenza.
A questo punto, potete lavare la zona dove siete stati punti con dell’acqua fredda e del sapone. Solo a questo punto potete provvedere a disinfettare la ferita.
Sintomi
Tra i sintomi maggiormente diffusi troviamo sicuramente il gonfiore della parte colpita e del rossore diffuso nella medesima zona. Tutti quei soggetti che hanno un’allergia nei confronti di tali insetti, avranno a che fare con dei sintomi non gravi e che dureranno poco tempo.
Tra questi sintomi troviamo un dolore acuto, rossore, prurito e bruciore nella zona in cui sono stati punti. Spesso potreste anche notate che, nei pressi della parte colpita dalla vespa, appare un bordo rialzato piuttosto piccolo con un segno di colore bianco, che di solito corrisponde al punto in cui il pungiglione ha penetrato la pelle. In altri casi, però, i soggetti che sono allergici alla puntura di vespa, possono far fronte a dei sintomi particolarmente gravi.
Nella maggior parte dei casi, si tratta di sintomi che scompaiono in una settimana, ma in qualche occasione il rischio è quello che insorga uno shock anafilattico. In quest’ultimo caso, la cosa primaria da fare è quella di andare subito al pronto soccorso e di non sottovalutare mai la situazione.
I sintomi tipici di una reazione allergica con annesso shock anafilattico sono una respirazione molto difficile, senso di nausea e di vomito, diarrea, senso di svenimento, abbassamento della pressione, il viso particolarmente gonfia, oppure gonfiore alla gola o sulle labbra, ma anche orticaria.
Rimedi
Inizialmente, è meglio recarsi da un medico o, se si è impossibilitati, quantomeno in farmacia. Qui sapranno consigliarvi un trattamento con dei farmaci appositi.
Nella maggior parte dei casi, si tratta di antistaminici oppure dei cortisonici che servono essenzialmente a ridurre l’arrossamento e il gonfiore provocato dalla puntura.
Nel caso in cui si manifestasse lo shock anafilattico, è la prima cosa da fare, se si ha a disposizione ovviamente, è assumere l’EpiPen, per poi andare immediatamente al pronto soccorso piuttosto che chiamare un’ambulanza. È importante non sottovalutare i rischi elevati connessi alla puntura di una vespa nelle persone allergiche. Se, al contrario, si tratta di sintomi molto leggeri, allora si possono sfruttare dei rimedi “fatti in casa”, che permettono di eliminare, almeno parzialmente, il fastidio.
Il bicarbonato è un ottimo sistemo per lenire il gonfiore. Basta mischiarlo ad un goccio d’acqua e poi cospargere la zona oggetto della puntura, lasciando che agisca per circa 20 minuti. Altrimenti si può usare anche aceto o limone per neutralizzare il veleno. Se volete usare aglio e cipolla, dovete sapere che possono ridurre il gonfiore, così come basilico e patate, che possono aiutare ad alleviare il senso di dolore. Non dobbiamo dimenticare anche la melissa e l’aloe vera, che si possono acquistare in erboristeria e possono essere altrettanto d’aiuto per alleviare il fastidio.
Anche la calendula è un buon rimedio naturale. Agisce infatti come calmante e antinfiammatorio. In erboristeria e farmacia si possono trovare varie pomate contenenti i suoi principi attivi.
Rimedi omeopatici
Esistono vari rimedi omeopatici contro la puntura d’insetto. L’omeopata sceglie il migliore in base ai sintomi. Di solito la posologia è di 3 o 4 granuli ogni quarto d’ora fin quando i sintomi non migliorano. La concentrazione può variare dai 5 ai 7 CH.
Quando la zona colpita risulta molto gonfia, rossa e calda, può optare per l’apis mellifica. Se a questi si unisce anche il forte spavento per la puntura, c’è l’arsenicum album. Quando la zona punta tende al violaceo c’è la talentula cubensis. Sebrucia molto e al contatto con il freddo il dolore peggiora, c’è l’utica urens. Se la puntura fa infezione può essere usata l’echinacea e belladonna.
Il mio cane è stato punto da una vespa, come mi comporto?
Proprio come noi, anche i cani sono a rischio di essere punti da una vespa. Anzi, loro corrono un maggior rischio per il semplice fatto che sono animali molto curiosi e cercano di catturare i piccoli insetti, comprese le vespe e le api. La puntura di vespa per il cane può essere molto pericolosa, così come non causargli complicazioni. Esattamente come accade per gli uomini, molto dipende dal fatto se è allergico o meno. Se non lo è e per esempio venisse punto su una zampetta, non dovrebbero esserci complicazioni e forse neanche ne risentirà troppo, visto che è meno sensibile al veleno dell’insetto.
Una puntura sul muso invece, è tutta un’altra storia. Può rivelarsi molto più pericolosa. Questo perché può svilupparsi un edema facciale. In quanto padroni dobbiamo prestare la massima attenzione, soprattutto che non la mangi.
Se il cane dimostra di avere problemi a respirare va portato immediatamente dal veterinario, così come se inizia a vomitare o tende a sbandare e non riesce a reggersi molto in piedi. La cosa importante però è che resti cosciente. Il veterinario quasi certamente somministrerà un corticosteroide o un antistaminico.
Una buona regola comunque è quella di portarsi dietro un kit di pronto soccorso, con dentro uno stick per le punture d’insetto. In questo modo è quanto meno possibile eseguire un piccolo veloce trattamento prima di arrivare dal veterinario.
La differenza tra la puntura di ape e di vespa
Le punture di vespa e di ape non vanno confuse. Prima di tutto c’è da dire che questi due insetti pungono per difesa e non, a differenza ad esempio delle cimici dei letti e delle zanzare, per nutrirsi del nostro sangue. Vespe e api attaccano se si sentono minacciate. Iniettano il loro veleno sotto la pelle e provocano subito una sensazione molto dolorosa.
La vespa è un insetto molto aggressivo e tende a pungere al minimo fastidio che si vede arrecarsi. Le sue punture poi sono tra le più dolorose e provoca violenti rossori. Può durare anche 24 ore il gonfiore. Il foro lasciato dal pungiglione è visibile ma di norma, questo non resta nella pelle.
Le api al contrario sono più docili e difficilmente pungono. Anche perché l’ape lascia il suo pungiglione nel corpo del nemico e ciò ne provoca la morte. In pratica l’ape punge solo quando sente di dover difendere l’alveare e per questo è disposta ad andare incontro alla morte. A differenza della puntura di vespa, si nota nel pinzo il suo pungiglione.
Il dolore nel giro di poche ore diminuisce al contrario di quello della vespa. Il prurito di solito resta per più di un giorno. L’area si arrossa, la zona brucia e dove il pungiglione ha forato c’è una piccola macchia bianca.
Infine ci sono i calabroni. Anche loro pungono solo se si sentono minacciati e di solito, tendono a restare alla larga. Tuttavia la puntura di calabrone è molto più potente e dolorosa della puntura di vespa. Da notare comunque che calabroni e vespe appartengono alla stessa famiglia. La dove punge, si sprigiona un immediato dolore accompagnato da una forte sensazione di calore. La cute si arrossa, prude e si gonfia.