Molte donne, alla soglia dei quarant’anni, iniziano a notare qualche irregolarità del ciclo mestruale. Ecco allora che iniziano a chiedersi se per caso si trovino già all’inizio della menopausa. Ci sono diversi segnali che effettivamente aiutano a capire se la fase della menopausa (inevitabile e importantissima) si sta avvicinando.
Considerate comunque che la fase della premenopausa può durare anche 8 anni, quindi non è un passaggio immediato come molte persone possono pensare. Dal momento in cui spariscono le mestruazioni per 12 mesi consequtivi (salvo ovviamente altri casi patologici come l’amenorrea oppure lo stato della gravidanza) è possibile parlare di menopausa.
I sintomi della premenopausa
C’è un perché ai sintomi della premenopausa. Durante tutto il periodo in questione infatti i livelli degli ormoni, come estrogeni e progesterone prodotti dalle ovaie, subiscono delle fluttuazioni. Man a mano va a diminuire il valore degli estrogeni ma ciò avviene in modo irregolare, non ci sono solo dei cali, ma anche dei picchi in alcuni casi superiori a quelli dell’età fertile.
Il sintomo principale, quello che di solito viene avvertito come un vero e proprio campanello d’allarme dalla donna, è il ciclo mestruale irregolare. Alcune volte ci sono ritardi consistenti, altre volte invece non si presenta affatto. Ma anche mestruazioni più o meno abbondanti o cicli ravvicinati.
Non è l’unico sintomo della premenopausa. Compaiono anche i temibili sbalzi d’umore, le vampate di caldo improvvise e il calo del desiderio sessuale. Durante il rapporto sessuale poi è possibile provare dolore e durante la notte avere difficoltà a dormire non è poi così raro. Molte donne provano tensione mammaria, gonfiore addominale e secchezza vaginale. Elenchiamo infine un aumento dell’ansia, irritabilità, ipocondria e perdita della memoria.
Alcune volte però gli stessi sintomi possono indicare altri tipi di problemi, non sempre patologici. Quindi ciò che dovete fare è parlare con il vostro medico.
Come accertarsi di essere nella fase premestruale
Se nutrite il sospetto di essere in premenopausa, è il momento di andare dal medico e sentire un ginecologo. La diagnosi solitamente avviene in base alla vostra storia clinica, i sintomi e la storia mestruale.
Non ci sono invece test o esami che possono dire con certezza quando la menopausa si paleserà. Attualmente comunque vengono fatte ricerche sull’ormone AMH, il quale potrebbe consentire di stimare in modo approssimativo se la donna ha quasi terminato la riserva ovarica. Si tratta di una cosa utile quando ad esempio vi è il sospetto dell’esaurimento della riserva oppure quando c’è il sospetto di una menoapusa precoce.
Non ha invece molto senso l’AMH quando la donna ha un età dove la menopausa è del tutto fisiologica. Cioè dai 45 anni in poi.
Cosa fare se si è in premenopausa?
Prima di tutto occorre accertarsene con il proprio medico. Dopo, è importante imparare a gestire i sintomi e soprattutto non ritenerli strani o fuori luogo. Fanno parte di un processo fisiologico che ogni donna deve attraversare. Alcune hanno la fortuna di vivere la premenopausa in modo piuttosto tranquillo senza particolari risolvi, altre invece, la vivono in modo molto più sofferto.
Si può avere figli in premenopausa?
In realtà si. Una donna in premenopausa può avere figli anche se ovviamente ha un grado di fertilità molto più basso. Se invece non desiderate avere figli, dovete usare le opportune misure contraccettive fino a quando la menopausa è accertata (occorrono 12 mesi senza flusso mestruale e ovviamente la conferma medica).
Cosa determina la comparsa di questa fase?
Sono diversi i fattori. Può trattarsi di cause genetiche, interessano le figlie la cui madre ha avuto una menopausa precoce. In questo caso anche lei potrebbe avere una premenopausa da giovane. Anche l’obesità può farla comparire prima, così come l’anoressia e anche il consumo di tabacco.
Cosa succede sul fronte ormonale?
C’è una prima fase, considerata iniziale. Qui comincia a essere ridotta la fase follicolare. Ciò porta però a una crescita più veloce del follicolo perché esposto all’azione dell’ormone FSH. Le ovulazioni co sono ancora e la fase post-ovulatoria risulta ancora regolare.
La terza fase, chiamata anche avanzata. Precede di pochi anni la vera menopausa. Qui si allunga la fase follicolare e cicli compaiono non più regolarmente e diventano man a mano anovulatori, cioè il follicolo non giunge a maturazione. La fase post ovulatoria poi si accorcia.
Cosa fare quindi durante la fase premenopausa?
Gli esperti offrono alcuni consigli alle donne che scoprono di essere in premenopausa. Chiaramente non deve mancare una buona dose di attività fisica. Può andar bene anche passeggiare molto, frequentare corsi di ballo, andare in bici, praticare pilates o yoga. In questo modo tenete sotto controllo il peso, mantenete in salute articolazioni e ossa e migliorate l’umore, evitando così alterazioni. E’ una buona soluzione anche dedicarsi a un hobby, ma non va visto come alternativa allo sport se è sedentario (come dipingere ad esempio).
Gli esperti suggeriscono poi di rimuovere dalle proprie abitudini il fumo e relegare il consumo di alcolici a sporadiche occasioni.
Un discorso a parte lo merita l’alimentazione. Se modificata in modo intelligente aiuta anche a tenere a bada i sintomi, vivendo la fase della premenopausa in modo più tranquillo. Ecco alcune cose che dovete tenere a mente, o meglio, alimenti da introdurre in maggior quantità!
- Latte e latticini: contengono molto calcio, minerale che aiuta a mantenere in salute le ossa che tendono invece a demineralizzarsi con la menopausa.
- Verdure: puntate soprattutto su quelle di stagione e riducete invece quelli di origine animale, così da migliorare il transito intestinale. Alcune verdure poi sono ricce di calcio, come la frutta secca, i broccoli e le rape.
- Tanti omega3: particolarmente ricchi di questa sostanza dono il salmone e il pesce in generale. Anche i semi vegetali e l’avocado. Gli omega3 aiutano a rallentare l’invecchiamento cellulare.
- Cereali e legumi: contengono sotto controllo il colesterolo e la glicemia.
- Bere molta acqua: mantiene le cellule idratate e riduce la ritenzione idrica, problema piuttosto comune nella fase premestruale.
- Ridurre i grassi: non solo scegliendo bene i cibi, ma anche evitando di cuocere prodotti fritti e preferendo sempre altri metodi di cottura come quello al forno, alla griglia o al vapore. L’olio di oliva è meglio usarlo, in quantità moderate, per condire e non per cuocere.
- Ridurre l’apporto di dolci: ricettacolo di zuccheri raffinati. Oltre che un buon modo per ridurre i sintomi della premenopausa, è un modo anche per ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiache.