Il suo utilizzo alimentare non è antichissimo (ma comunque risalente almeno al 19mo secolo) e non è sempre stato accompagnato da identico entusiasmo: gli studi scientifici effettuati su di esso lo hanno frequentemente relegato a un prodotto di qualità inferiore rispetto ad altri condimenti, a causa principale della presenza dell’acido erucico, un lipido cardiotossico che potrebbe condurre effetti negativi sulla crescita, sul fegato, sul cuore.
Proprietà dell’olio di canola
Ad ogni modo, non tutti sono d’accordo con gli studi effettuati, e propongono a supporto delle altre analisi (che, di contro, sono state contestate dai fautori dei primi studi). Probabilmente il perno del contendere è legato alla differente “modalità” di ottenimento dell’olio di canola, una variante di colza a basso contenuto di acido erucico. La nuova varietà di pianta generata, la Canadian Brassica, ha dunque permesso di ottenere il già ricordato olio di canola, contrazione di Canadian Oil Low Acid, prodotto per lo più usato in Canada e Stati Uniti.
Alcune recenti ricerche hanno dunque ribaltato i meriti di questo olio, sostenendo che, ad esempio, sarebbe molto utile per poter cercare di ridurre il rischio di contrarre delle malattie cardiache. La rivista Diabetes Care, che si occupa di studi sul diabete, ha sottolineato ad esempio che le persone che sono affette dal diabete di tipo 2 potrebbero beneficiare in modo significativo di questo olio. Per loro si sarebbe infatti riscontrata una positiva riduzione del rischio cardiovascolare, a seguito di una dieta che è stata supportata da pane integrale e – appunto – olio di canola. Inoltre, uno studio condotto dalla Penn State University guidato da Penny Kris-Etherton ha rilevato che l’olio di canola potrebbe essere un utile aiuto contro la sindrome metabolica.
Insomma, secondo ai risultati di tale ricerca, gli acidi grassi mono insaturi che sarebbero presenti nell’olio di canola potrebbero essere utili per poter ridurre il grasso addominale e il rischio di una sindrome metabolica. Tutto bene, dunque? Non proprio, perché anche alla luce di quanto sopra non sono pochi gli oppositori che lamentano il fatto che gli esperimenti e le ricerche a sostegno di tale risultato positivo siano ancora troppo pochi per poter supportare un’effettiva efficacia del prodotto contro queste patologie.
Olio di canola: come usarlo?
Alla luce di quanto sopra abbiamo affermato, dovrebbe essere piuttosto chiaro come non a tutti piaccia l’olio di canola, e non tutti sembrano essere convinti che il utilizzo sia così salutare come sostengono altri. Probabilmente la “colpa” è anche del fatto che si tratta comunque di un olio raffinato, estratto mediante calore, pressione e uso di solventi, nonché decolorizzato e deodorizzato. Ne è derivato che in alcuni mercati l’olio di canola è praticamente sconosciuto e quasi introvabile, mentre in altri si utilizzare in via più ampia (Stati Uniti). In ogni caso, il dibattito è sempre presente: alcuni sostengono che piaccia e faccia bene, altri che sia sgradevole e dannoso.
Cercando di trarre delle sintesi da quanto sopra, si può per lo meno ricordare come questo olio sia un condimento geneticamente modificato ma non per questo sia nocivo (anche altri oli vegetali sono ottenuti per procedimenti simili). Dunque, un prodotto non certo perfetto per la salute, ma non per questo di per sé dannoso, anche al netto degli evidenti scetticismi legati alla sua presunta proprietà di ridurre il rischi odi contrarre delle malattie cardiache.
Sempre meglio parlarne con il medico
Come sempre, il nostro consiglio finale non può che essere quello di parlare con il vostro medico di qualsiasi ipotesi di cambiamento del vostro regime alimentare, soprattutto quando questo passa per l’inserimento nella vostra dieta di alimenti e di condimenti che non sono di uso comune, e le cui proprietà non sono ancora particolarmente note. Provate pertanto a parlare con il vostro nutrizionista della possibilità di utilizzare l’olio di canola al posto di altri condimenti, e cercate di chiarire con lui tutti i dubbi e tutti gli interrogativi che possono sottostare la corretta fruizione di questo alimento nella vostra personale dieta.