La salute dei piedi è importantissima, motivo per cui è bene affrontare con attenzione il problema dell’occhio di pernice. Cominciamo a farlo spiegando cos’è e ricordando che si tratta di un eccesso di pelle che, in maniera molto simile ai calli, si accumula tra le dita dei piedi. Il principale sintomo della sua presenza è un fastidioso dolore.
Le possibili cause
Questo tiloma insorge per motivi disparati, nella maggior parte dei casi per via di calzature troppo strette o eccessivamente rigide. Esiste però un’altra causa che non deve essere trascurata e che ha poco a che fare con la scelta delle calzature.
Si tratta dell’assenza di tessuto tra le dita dei piedi. Questa condizione, che favorisce una situazione di attrito quando si cammina, è un terreno favorevole alla formazione degli occhi di pernice, la cui presenza rende chiaramente molto difficile il fatto d’indossare determinate calzature.
I sintomi dell’occhio di pernice
Il dolore è il primo segnale d’allarme in merito. Da ricordare è il fatto che si presenta in maniera particolarmente intensa quando l’occhio di pernice è tra il quarto e il quinto dito.
Tra gli altri sintomi di questo tiloma è possibile includere anche la difficoltà o l’impossibilità d’indossare le calzature che lo hanno provocato, l’aumento della sensibilità a livello dei piedi e la fatica che si incontra nel rimanere in piedi per diverse ore di seguito.
L’occhio di pernice viene definito secondo due tipologie diverse. Abbiamo l’occhio di pernice duro che si riscontra nella maggior parte dei casi. La sua forma ricorda quella di una spina o una scheggia infilata nella pelle, con un ispessimento attorno della grandezza di mezzo centimetro al massimo. È quello che si manifesta generalmente sul quinto dito, e che sfrega direttamente sulla parte laterale delle scarpe. Per questo risulta sempre molto doloroso e tende a gonfiarsi velocemente.
Il secondo tipo è l’occhio di pernice molle, che si presenta tra le dita. È di consistenza molle e ruvida, e di colore bianco. Questo occhio di pernice è favorito dal sudore e dall’umidità. Data la sua natura molle, è più soggetto alle infezioni da parte di funghi e batteri, e per questo altrettanto doloroso. Si consiglia, per chi ne soffre, di evitare calzature non traspiranti, che facilitano la sudorazione.
L’occhio di pernice e le sue complicanze
L’occhio di pernice sembra una condizione del tutto innocua, se non si considera il dolore. Ma si è anche accennato ad eventuali infezioni, da tenere comunque sotto controllo. Nelle persone sane comunque, a parte il dolore, l’occhio di pernice non presenta rischi.
Diverso è il discorso per i pazienti di diabete, che come sappiamo è una patologia molto seria. I rischi per gli arti inferiori, in caso di diabete, sono molto alti. L’occhio di pernice in questi casi, potrebbe dar luogo non solo ad infezioni, ma anche soprattutto ad ulcere di grande rilevanza. Sappiamo già che il piede diabetico è una complicanza seria di questa patologia. L’occhio di pernice è un’aggravante del piede diabetico, e quindi deve essere posta all’attenzione del medico. Ricordiamo che in casi estremi, una delle soluzioni per il piede diabetico è l’amputazione. Nei diabetici, l’occhio di pernice potrebbe portare ad infezioni, e pus, oltre che alle ulcere della pelle. Non va dunque sottovalutato ed è sempre opportuno consultare il proprio medico.
Come eliminare l’occhio di pernice
Eccoci ora a trattare un aspetto fondamentale, ossia i consigli per eliminare l’occhio di pernice. Se ci si rende conto di trovarsi davanti ai sintomi sopra ricordati è bene sapere che, nella maggior parte dei casi, l’occhio di pernice regredisce spontaneamente dopo qualche settimana.
Questo accade soprattutto quando ci si impegna personalmente e quotidianamente per favorire la guarigione. Ciò vuol dire, per esempio, che è bene eliminare per un po’ di tempo le calzature particolarmente rigide o strette. Su consiglio medico si può intervenire in maniera blanda ricorrendo all’azione di una crema ammorbidente da spalmare tra le dita dei piedi.
Da non trascurare è anche l’igiene di questa zona del corpo. Se si mette in secondo piano questo aspetto è infatti facile che l’occhio di pernice non regredisca ma anzi si aggravi trasformandosi in un’infezione. Come evitare il problema? Semplicemente lavandosi quotidianamente, meglio se con un sapone antibatterico.
Questi consigli sono molto generali e possono essere messi in pratica quando la situazione è all’inizio. Se invece il contesto è più grave e l’occhio di pernice è dolente è possibile fare ricorso a rimedi naturali più specifici. Quali? Vediamoli assieme.
Rimedi naturali
L’occhio di pernice può essere eliminato in poco tempo grazie a rimedi naturali tanto semplici quanto economici. Conoscerli significa avere in mano un’arma molto importante contro i problemi ai piedi, che sono sia antiestetici come in questo caso, sia dannosi per la postura.
Ecco quindi qualche consiglio per eliminare l’occhio di pernice in maniera totalmente naturale.
- Pediluvio con acqua calda: il pediluvio con acqua calda è un rimedio classico per tantissimi problemi ai piedi, tra i quali è possibile ricordare anche l’occhio di pernice. Quali ingredienti utilizzare per renderlo davvero efficace? In generale si consiglia di ricorrere al bicarbonato o al sale integrale, aggiungendo magari dei sali di Epsom. Per un effetto utile è bene tenere i piedi fermi per una mezz’oretta circa e, una volta terminato tale lasso di tempo, intervenire con una limetta per cercare di tenere sotto controllo l’estensione dell’occhio di pernice.
- Spazio al limone: un altro rimedio portentoso contro l’occhio di pernice prevede il ricorso a un frutto speciale, vero amico della salute. Stiamo parlando del limone, con le sue straordinarie proprietà antibatteriche. Cosa vi serve per dimenticare il fastidioso tiloma? Semplicemente una fettina di limone da passare nella zona interessata dall’accumulo di pelle. Potete anche tenerla ferma per 30/60 minuti con un impacco, scelta da fare quando si ha tempo a disposizione.
- Aloe vera: le proprietà dell’aloe vera sono note da tantissimo tempo e possono essere chiamate in causa anche quando si parla di occhio di pernice da eliminare. I benefici lenitivi di questa pianta rappresentano infatti un toccasana speciale. Cosa bisogna fare per sfruttarli al massimo? Semplicemente acquistare un unguento a base di aloe vera e spalmarlo sulla zona interessata più volte al giorno. Se si ha un po’ di tempo a disposizione è consigliabile fare anche un impacco.
- Calendula: questo rimedio è da considerare nei casi in cui la zona dove è presente l’occhio di pernice risulta particolarmente dolente. Grazie a questa pianta e alla tintura madre che la include come ingrediente principale è possibile ottenere dei benefici importanti. Gli impacchi in questo caso devono essere quotidiani e durare dai 15 ai 20 minuti.
- Separadita: più che un rimedio naturale il separadita può essere definito una soluzione per tenere sotto controllo il dolore (non agisce infatti sulla causa del problema). Quali materiali scegliere? In questo caso le alternative sono numerose. C’è chi opta per i dischetti in gomma e chi, invece, si orienta verso materiali più delicato, orientandosi verso la lana di agnello, che si trova tranquillamente in farmacia. Perché non utilizzare il cotone? Per il semplice fatto che si rischia che aderisca eccessivamente alla zona da trattare, il che è pericoloso soprattutto se sono presenti ferite.
Concludiamo questa guida facendo nuovamente riferimento all’igiene e specificando che, per ottenere risultati ottimali in merito, è utile cospargere quotidianamente la zona interessata con dell’amido di mais, ottimizzando così l’azione del sapone antibatterico, da scegliere sulla base del pH della pelle.
L’opzione finale, a cui ricorrere in extremis se non funziona nessun rimedio, è il contatto con un professionista per la rimozione chirurgica.
L’occhio di pernice può essere tolto dal podiatra, con un apposito strumento. Questa soluzione, forse la migliore, non vi darà nessun dolore, perché verranno rimosse parti di pelle morta, e non sensibile. In queste parti le terminazioni nervose non sono più attive, in quanto il dolore si sviluppa sotto la parte ispessita.