L’interno della bocca è sempre una parte molto delicata, soggetta a batteri e virus che ne alterano il benessere. Alitosi e infiammazioni possono diventare uno stato cronico se non vengono curati tempestivamente e tra queste c’è anche la lingua a carta geografica.
Lingua a carta geografica
Questa patologia può passare inosservata se non si prendono in considerazione le macchie spesse e biancastre-rossastre che si creano sulla superficie linguale. Solitamente questa appare ricoperta da papille gustative, che si presentano come puntini, e di colore rosato, una lingua sana dovrebbe risultare tale. La lingua a carta geografica conosciuta anche come glossite benigna migratoria è una malattia recidivante che si manifesta su tutto il dorso dell’organo con chiazze lisce, irregolari, dalla colorazione rossa e dai contorni rialzati. I sintomi non sono accompagnati da dolore né da alcun altro segno di fastidio indicatori di spie che ci spingerebbero a rivolgerci dal medico, ma mettiamoci pure l’anima in pace perché la lingua a carta geografica come viene se ne va! Facciamo ordine per non confondere le idee.
La malattia, come già abbiamo spiegato, si presenta con voglie rosate dai bordi difformi sul letto linguale, priva di indolenzimento o di differente segnale irritante che spinga il malcapitato a dichiarare il proprio stato di malessere, infatti, è benigna nel senso che va via da sola ma mai definitivamente, senza la necessità di una terapia coadiuvante.
Questo però non vuol dire che dobbiamo fare finta di niente, anche in questo caso esiste una soglia superata la quale è doveroso fare un salto dal medico se non meglio dal dentista. Innanzi tutto i sintomi durano circa una decina di giorni e la guarigione non è conclusiva, la glossite benigna migratoria rimane comunque latente bussando alla porta quando meno ce lo aspettiamo.
Cause
La medicina non ha ancora accertato le cause che scatenano la lingua a carta geografica ma alcuni studi effettuati su un campione di un centinaio di persone hanno riscontrato una certa connessione tra la malattia e i pazienti affetti da psoriasi. Diversi ricercatori però hanno espresso la loro titubanza su un vero e proprio connubio tra le due patologie e che fosse più plausibile una coincidenza. Un altro aspetto che è stato preso in esame è lo stress, un periodo di forte indebolimento fisico porterebbe all’insorgere dei classici sintomi della glossite benigna migratoria, soprattutto su pazienti affetti dal Parkinson, sono stati evidenziati effetti aggravati, all’inizio della terapia di sostituzione della dopamina. Anche in questa circostanza gli studiosi non confermano una reale sinergia tra i due eventi.
Diagnosi
Se siamo finiti nella percentuale di affetti da lingua a carta geografica non dovremo fare altro che metterci l’anima in pace e aspettare che faccia il suo decorso naturale, superati i canonici 10 giorni allora una visita da un dentista ci chiarirà dubbi e perplessità.
Il medico ispezionerà, con l’ausilio di una strumentazione atta a tale compito e un paio di lenti di ingrandimento, la gola, le pareti del collo ed eventuali linfonodi in cerca di una possibile infezione e poi valuterà nello specifico la salute della lingua, tastandola per scorgere eventuali cambiamenti nella struttura e nella consistenza. Una volta escluse ulteriori malattie infettive e accertato essere il nostro caso allora si procederà con il trattamento da intraprendere.
Cure e tattamento
Come già spiegato non sono certe le cause né tantomeno non esiste una profilassi curativa da mettere in atto. Bisogna prendere delle accortezze, invece, che lo specialista ci consiglierà come collutori antisettivi, collutori antistaminici e nell’ipotesi risultasse una sensibilità a particolari a cibi (meglio evitare pietanze piccanti, cotture troppo vivaci oppure ricette troppo condite) e bevande (no a liquidi acidi e bollenti, o al contrario fredde) allora verrà prescritto un blando antidolorifico.
Non essendoci validi dati né testimonianze certe a supportare la patologia legata alla lingua a carta geografica, la riuscita delle terapie citate sono approssimative e variano da soggetto a soggetto, la completa mancanza di sofferenza fa supporre la natura debole della malattia, la sua comparsa è discreta essendo asintomatica. L’unica certezza è data dal fatto che una volta che siamo stati colpiti non è guaribile, le macchie passeranno dopo una decina di giorni ma potranno ancora ricomparire in altre occasioni.