Considerato che si tratta di un farmaco senza particolari controindicazioni e dall’azione non particolarmente energica, il suo utilizzo è molto diffuso con discrete soddisfazioni.
Il Lexotan cura sostanzialmente gli effetti dei disturbi di carattere emotivo.
Lo stato di ansia e/o di tensione, le sensazioni di insicurezza e le paure che nascono senza motivo apparente, anche se in associazione con manifestazioni a carattere depressivo, stati di nervosismo e poi ancora difficoltà di contatto, stati di agitazione e, come sottolineato all’inizio, insonnia, possono dunque essere fronteggiate attraverso un congruo e consapevole utilizzo.
Non solo. Il suo campo d’azione si estende anche ai disturbi di carattere psicosomatico oltre che a quelli funzionali dell’apparato cardiocircolatorio, dell’apparato respiratorio, dell’apparato urogenitale, ed anche le cefalee generate dalla tensione.
Poi, ancora, è un ottimo ausilio per la cura delle reazioni emotive generate da patologie di natura organica a carattere cronico.
Il Lexotan si caratterizza per una sensibile attività nel trattare gli stati di agitazione, di tensione e di ansia di qualsiasi specie, anche quando questi disturbi siano associati a stati depressivi dell’umore e del tono. Si consiglia il suo utilizzo anche per il trattamento di svariate affezioni di carattere psicosomatico.
Per quanto attiene alle nevrosi si distingue per la riduzione della frequenza ed intensità del disturbo a carattere fobico ed ossessivo. Si utilizza con ottimi risultati anche contro i disturbi del comportamento quando caratterizzati da impulsività ed irritabilità. Molto efficace anche nel trattamento dell’alcolismo cronico.
Le controindicazioni
Come tutti i medicinali, anche questo farmaco ha qualche controindicazione, come la miastenia gravis, per esempio. Ovviamente anche una ipersensibilità accertata nei confronti delle benzodoazepine, oppure al principio attivo o a uno degli eccipienti può condurre a risultati particolarmente sgradevoli e potenzialmente molto nocivi per la salute dell’organismo umano, come ad esempio ad una insufficienza respiratoria grave, oppure una insufficienza epatica grave.
Inoltre, è risaputo che le benzodiazepine sono da evitare se si trattano dei pazienti con gravi insufficienze epatiche perché potrebbero essere origine di encefalopatia. Ancora, l’utilizzo di questo farmaco potrebbe provocare sindromi da apnea notturna.
E’ da evitare sia nei primi tre mesi di una gravidanza che nella fase di allattamento al seno. Negli altri mesi di gravidanza occorrerà comunque cercare di fare a meno di questo medicinale e, nel caso in cui si ritenga di interesse assumerlo, condividere con il proprio medico – caso per caso – i vantaggi legati alla fruizione di questo farmaco, e i potenziali rischi per mamma e nascituro.
Posologia
Poiché le risposte variano da individuo a individuo, non possiamo che ricordare come occorrerà cercare di regolare la posologia a seconda dei casi.
Mediamente si possono infatti assimilare da un milligrammo e mezzo a tre per due o tre volte al giorno.
Anche nel caso del Lexotan Plus le risposte sono talmente variabili da individuo a individuo che occorre regolare la posologia a seconda del paziente. Mediamente si possono assumere dai sedici ai dodici milligrammi per due o anche tre volte al giorno.
Se stiamo trattando dei pazienti avanti con l’età la posologia andrà stabilita a cura del medico curante il quale sicuramente valuterà una diminuzione del dosaggio a seconda delle condizioni dell’anziano paziente.
Complessivamente, comunque, così come avviene per qualsiasi altro medicinale, sarebbe preferibile che la cura potesse durare quanto meno possibile e sarebbe anche indicata una rivalutazione periodica del paziente, al fine di poter modellare il dosaggio suggerito dal medico sulla base dell’evoluzione delle condizioni della persona.
I trattamenti continuativi vanno valutati con estrema attenzione, e soprattutto se la patologia del paziente è asintomatica. In qualsiasi caso comunque la durata totale della cura è preferibile che non superi le otto (max dodici) settimane, ivi comprendendo anche un periodo di graduale sospensione.
In taluni casi si potrebbe rendere necessario un periodo di estensione oltre questi tempi appena indicati, ma comunque questo prolungamento non dovrebbe esser effettuato senza che prima il paziente non sia stato rivalutato ad opera del medico curante.
Interazioni farmacologiche
E’ fortemente consigliato evitare di consumare alcolici durante una cura con il Lexotan. La sedazione del paziente può avvenire in modo molto più rapido.
Inoltre, il medicinale non deve essere assunto in associazione con farmaci ad azione deprimente del Sistema Nervoso Centrale.
L’effetto di natura depressiva si accrescerebbe infatti in modo incontrollabile con il concomitante utilizzo di farmaci antipsicotici (i farmaci neurolettici), antistaminici sedativi, anestetici, antiepilettici, analgesici ad azione narcotizzante, antidepressivi, ansiolitico-sedativi ed ipnotici.
Nel caso degli analgesico-narcotici potrebbe avvenire che l’euforia aumenti a dismisura con un conseguente aumento del livello di dipendenza psicologica.
Ancora, appare evidente come non si debba assumere il farmaco in associazione con alcun composto che inibisca alcuni enzimi del fegato, perché questo potrebbe incrementare l’attività delle benzodiazepine.
Effetti collaterali
Il Lexotan è generalmente un prodotto ben tollerato dall’organismo umano, e non si segnalano dei diffusi pregiudizi conseguenti all’utilizzo di questo farmaco.
Ad ogni modo, non manca chi ritiene che in seguito all’assunzione di Lexotan si possa percepire uno spiccato senso di sonnolenza con ottundimento emozionale, con riduzione del senso di vigilanza.
Alcuni ritengono invece che si possa andar incontro ad un leggero stato confusionale con affaticamento, cefalee, sensazioni come di vertigini, abbassamento del tono muscolare, visione doppia ed atassia.
Occasionalmente si sono altresì avute delle reazioni indesiderate quali disturbi di carattere gastrointestinale, mutamenti nel livello di libido, qualche reazione cutanea. Anche al semplice dosaggio terapeutico potrebbe intervenire qualche evento di amnesia anterograda, il rischio aumenta con dosaggi più elevati.
Ulteriormente, sono stati segnalati anche casi di dipendenza psichica. Alcuni di questi effetti collaterali indesiderati influenzano negativamente ed in misura rilevante alcune capacità, come quella di utilizzare apparecchiature industriali e, ovviamente, quella di guidare. Queste attività sono pertanto da evitare se ci si trova sotto terapia.