L’itraconazolo agisce andando ad inibire la sintesi d parte dell’ergosterolo, ovvero il costituente fondamentale della parete cellulare micotica.
Nello specifico va ad agire sull’enzima lanosterolo 14 demetilasi, che converte il lanosterolo mediante diversi passaggi in ergosterolo. Questo enzima è in grado di rimuovere l’ingombro sterico e catalizza inoltre la riduzione catalitica da parte del ferro, mediata a sua volta da uno specifico citocromo, e l’itraconazolo interviene appunto inibendo tale citocromo.
Dovete sapere, che il lanosterolo, non è nient’altro che il precursore del colesterolo presente nelle cellule umane, quindi tale attivazione va posta in presenza di antimicotici azolici quando vengono somministrati ad un malato per via sistemica.
Per quanto riguarda gli antimicotici azolitici invece, tra cui appunto l’itraconazolo, questi appartengono ad una classe di prodotti farmacologici selettivi per la cellula micotica, ed inoltre possono essere somministrati con tutta tranquillità anche per via sistemica. Grazie a studi recentemente svolti, è stato possibile evidenziare come tale farmaco possa avere un effetto cardiodepressivo, ed in particolar modo, si manifesta una sostanziale riduzione della frazione d’eiezione sinistra, che non determina nel malato particolari sintomi una volta che il farmaco viene introdotto nell’organismo per via intravenosa. A fronte di questo, dobbiamo sottolineare che ci sono stati diversi casi clinici che hanno evidenziato scompensi cardiaci ed edema, fino a condurre i pazienti verso l’insufficienza cardiaca.
Avvertenze
Uno dei principali farmaci più utilizzati in presenza di funghi e micosi, è lo Sporanox, in capsule rigide per impiego orale da 100 mg di Itraconazolo. Il dosaggio di tale farmaco, così come la posologia, dovrebbero essere indicati da medico di famiglia, in base alle caratteristiche fisiopatologiche ed alla gravità del quadro clinico di un paziente.
Alcune volte, un trattamento più lungo è indicato in presenza di infezioni micotiche sistemiche, per le quali, tale somministrazione potrebbe avere la durata anche di qualche mese.
Al fine di facilitare l’assorbimento sistemico del farmaco, consigliamo di introdurre Sporanox a stomaco pieno, pertanto subito dopo aver consumato i pasti principali.
La somministrazione di questo farmaco, deve essere preceduta da una visita medica specialistica con la finalità di valutare le condizioni cliniche del paziente ed eventualmente la possibilità di eventuali controindicazioni all’uso del farmaco.
Grazie ai vari studi che sono stati pubblicati di recente in letteratura, raccomandiamo la massima cautela alla somministrazione di Sporanox, in particolar modo nei pazienti affetti da patologie cardiache e patologie renali ed epatiche, data la capacità da parte dell’itraconazolo assunto tramite via orale, di aggravare le condizioni cliniche del paziente, determinando successivamente la comparsa di reazioni avverse molto importanti. In casi molto rari, l’assunzione di questo farmaco ha provocato reazioni indesiderate ed avverse del tratto otorinolaringoiatra.
L’impiego di tale farmaco è poco indicato in tutti quei pazienti che sono affetti da deficit enzimatico di sucrasi-isomaltasi, oppure intolleranza al fruttosio o che hanno una accertata sindrome di malassorbimento glucosio-galattosio.
Il farmaco deve essere conservato in un luogo fresco ed asciutto, lontano dalla portata e dalla vista dei bambini, per evitare in questa maniera l’ingestione ed eventuali emergenze cliniche.
Per quanto riguarda la gravidanza, l’assunzione di farmaci contenti itraconazolo, hanno mostrato potenziali effetti tossici, per tanto sconsigliamo la somministrazione durante la gestazione e l’allattamento al seno. L’impiego di questo farmaco durante la gravidanza, è concesso solo in casi che mostrano un elevato rischio per la vita della mamma, quando i benefici risultano più importanti degli eventuali rischi.
A causa dell’intenso metabolismo epatico che caratterizza l’itraconazolo, il paziente trattato con Sporanox, è maggiormente esposto a numerose interazioni farmacologiche, alcune di queste anche cinicamente rilevanti. Si consiglia dunque un approfondimento delle eventuali interazioni negative, anche con diversi specialisti, prima di acconsentire all’assunzione di questo farmaco durante la gravidanza, o preferire farmaci con interazioni più leggere.