Il suo ruolo nel corpo umano è decisivo. E’ un mediatore chimico (molecola che produce effetti fisiologici su larga scala, coinvolge tutto l’organismo) dell’infiammazione e un neurotrasmettitore. Il nostro corpo contiene grandi quantità d’istamina, è presente infatti in quasi tutti i tessuti. Si forma principalmente a livello cellulare, ovvero nei mastociti e i granulociti basofili, cellule coinvolte nelle risposte allergiche e immunitarie.
Buone quantità d’istamina si trovano anche nel sistema nervoso centrale e nella mucosa gastrointestinale. Quando viene liberata una quantità troppo alta d’istamina da parte delle due cellule sopra citate, ecco che vengono avviate reazioni infiammatorie mastocito-dipendenti, le quali giocano un ruolo molto importante in allergie come l’asma, la congiuntivite e la rinite allergica. Ecco infatti che vengono prescritti i farmaci antistaminici.
I 4 recettori
Oggi sono noti quattro recettori dell’istamina, disposti sulla superficie cellulare. La loro stimolazione porta a differenti risposte biologiche, le quali cambiano in base al recettore e la sede della cellula.
- Recettore H1: si trova nel sistema cardiovascolare, in quello nervoso centrale, nei bronchi e nell’intestino. Quando viene stimolato rende più permeabili i capillari, aumenta la contrazione della muscolatura liscia bronchiale e di quella intestinale. Stimola le fibre sensorie e mantiene lo stato di veglia.
- Recettore H2: lo si trova nel sistema cardiovascolare, nelle pareti gastriche e nel sistema immunitario. Tra le tante cose, aumenta la secrezione gastrica e la contrazione uterina.
- Recettore H3: si trova soprattutto a livello delle cellule enterocromaffini, servono per la costruzione delle ghiandole gastriche. Il recettore H3 è presente anche nel sistema nervoso centrale. Inibisce il rilascio di neurotrasmettitori e della secrezione gastrica.
- Recettore H4: è stato scoperto poco più di 15 anni fa. E’ presente nel midollo osseo, nei linfociti e nei mastociti. Attiva la risposta infiammatoria e immunitaria.
L’istamina e la risposta infiammatoria
La risposta infiammatoria è supportata da diverse azioni dell’istamina, come quella vasodilatatoria e permeabilizzante. In pratica, dopo un evento traumatico nel nostro corpo, il danno deve essere riparato. Il flusso ematico viene quindi rallentato, i vasi sanguigni diventano più permeabili. I leucociti passano e con loro altre sostanze che si occupano appunto di riparare.
Intolleranza all’istamina, cos’è?
L’istamina però è coinvolta anche negli episodi di allergia. Viene rilasciata quando i basofili e i mastociti grazie ai ricettori per le IgE riconoscono gli allergeni. Esiste però anche l’intolleranza all’istamina. Proprio come accade con il lattosio, il glutine e il fruttosio ad esempio. Perché?
Non è l’istamina presente nel nostro corpo a causare l’intolleranza, ma quella assunta attraverso gli alimenti. Circa il 2% della popolazione ne soffre. All’inizio dell’articolo abbiamo subito accennato al fatto che l’istamina è presente sia nei vegetali che negli animali. Noi l’assumiamo quando mangiamo. Essa però viene degradata grazie all’enzima Diaminossidasi (DAO) che ne evita l’assorbimento. Se il meccanismo non funziona come dovrebbe, ecco che si parla di intolleranza all’istamina. Può accadere perché l’enzima DAO non è presente nel corpo nelle giuste quantità, oppure perché è proprio assente. Ciò comporta che l’istamina in eccesso si riversa nel sangue e porta a sintomi tipici dell’allergia.
Non è però un’allergia che interessa il sistema immunitario. Ciò rende più difficile riconoscerla perché i test allergologici non funzionano.
Ricordatevi che l’istamina è stabile sia al caldo che al freddo. Non subisce variazioni ne in seguito al congelamento che la cottura.
Quali sono i sintomi dell’allergia?
I sintomi sono variabili, perché variabile è la quantità d’istamina presente negli alimenti che mangiamo. Anche all’interno dello stesso alimento! Un prodotto oggi può causare allergia, domani no. Le reazioni dell’organismo davanti all’assunzione di tale sostanza sono varie e possono assumere appunto caratteristiche diverse. C’è il mal di testa, crampi, flatulenza, diarrea, dolori addominali, orticaria, eruzione cutanea, prurito, difficoltà a respirare, asma, nausea, vertigini, palpitazioni, naso che cola etc.
La sbornia è un’intolleranza temporanea!
Esiste una forma di intolleranza temporanea all’istamina ed è conosciuta da tutti noi come sbornia. Quasi tutti hanno provato sulla propria pelle di cosa si tratta. In pratica, il consumo di alcol (le quantità necessarie variano da persona a persona) porta a questa intolleranza all’istamina temporanea. Una delle cause principali della sbornia è proprio questa.
L’alcol, in particolar modo vino rosso e spumante, contengono molta istamina. Inibiscono l’attività dell’enzima DAO all’interno dell’intestino tenue per un certo periodo e l’istamina così circola e viene assorbita. Provocando la sbornia. Non solo l’alcol, ma anche alcuni farmaci e diversi alimenti possono dare reazioni fisiche simili.
Quali sono gli alimenti che contengono più istamina?
Più un alimento è lavorato, conservato e stagionato, più istamina contiene. Più è fresco e non lavorato e meno ne contiene. Ne contengono in grandi quantità alimenti come formaggi e fondute di formaggi, salumi crudi, frutti di mare e pesce, crauti, pomodori, melanzane e spinaci. Non dimentichiamoci poi dell’alcol!
Ci sono poi anche gli alimenti istamino-liberatori. Contengono poca istamina, ma possono favorirne la liberazione nell’intestino oppure, bloccare l’enzima DAO. Tra questi alimenti rientrano il cioccolato, il cacao, i funghi, le noci, le fragole, gli agrumi, l’ananas e il kiwi.
Gli alimenti che non contengono istamina
Alcuni alimenti senza istamina sono: pasta, riso, pane fresco, biscotti fatti in casa, pizza fatta in casa, riso soffiato, fette biscottate, latte e latticini freschi, yogurt, legumi, patate, limoni, lattuga, cavolfiore, aglio, cetrioli, carote, cicoria, zucca, peperoni, bietola, ravanelli, funghi, asparagi, rabarbaro, zucchine, cipolle. Anche diversi tipi di frutta come i crauti, l’uva spina, le ciliegie, le mele, le pesche, le prugne, i mirtilli e i meloni. Anche carne e pesce fresco.
Chiaramente ricordatevi che più a lungo sono conservati questi alimenti, più aumenta l’istamina. Prima di modificare la vostra dieta parlate con il nutrizionista in quanto le informazioni qui riportate potrebbero essere inesatte. Uno specialista può aiutarvi a capire qual è il problema della vostra allergia e la miglior alimentazione da seguire! Vedrete che con un po’ di pratica, riuscirete a preparare ottimi piatti che non danno noia al vostro organismo!