Se state cercando di rimanere incinta, non potete non sapere che cosa avviene durante il vostro ciclo ovarico, e quali sono le fasi che contraddistinguono questa evoluzione. Saperne di più vi permetterà infatti di comprendere quanto siete maggiormente fertili e, dunque, quando avete maggiori possibilità di concepimento. Cerchiamo allora di comprendere che cosa sia la fase luteale, quale sia la sua importanza, e quali siano le sue relazioni con la fase follicolare, che la precede.
Il ciclo mestruale
Tutte le donne sanno che il ciclo mestruale ha una durata media di 28 giorni. Tuttavia, ogni donna è – fortunatamente! – un caso a parte, e dunque non è detto che per ciascuna la durata del ciclo mestruale sia esattamente pari a 28 giorni. Per alcune donne potrebbe essere leggermente più lunga, per alcune leggermente più corta. Inoltre, si tenga conto che non sempre la durata del ciclo coincide con quella successiva o quella precedente. Non è dunque escluso che un ciclo mestruale possa essere un pò più lento o rapido di quello successivo o precedente. Un bel pasticcio, no?
Fase follicolare
Le caratteristiche di cui sopra rendono un pò difficile cercare di comprendere che cosa possa accadere, con esattezza, nel corpo di una donna nel suo ciclo mestruale. Una cosa è però certa: il ciclo mestruale si divide in due fasi successive, che si alternano in maniera continuativa. La prima, della quale parleremo tra poche righe, è la fase follicolare; la seconda, protagonista del nostro odierno approfondimento, è la fase luteale.
Cominciamo dalla fase follicolare, che ha inizio il primo giorno del ciclo mestruale. In questa occasione l’ipofisi produce infatti l’FSH, un ormone che stimola il follicolo. Nelle due settimane seguenti a questo evento, l’FSH aumenta e consente la crescita dei follicoli. A sua volta, ogni follicolo contiene al suo interno un ovulo, e anche se ogni mese saranno circa venti gli ovuli che iniziano a maturare, solamente uno (a volte, due) possono arrivare alla piena maturità. E gli altri ovuli? Molto semplice: si seccheranno e spariranno dall’organismo della donna.
L’ovulo è inoltre circondato da alcune cellule granulari che producono estrogeni. A loro volta gli estrogeni possono contribuire a ridurre la produzione di FSH, impartendo tale “ordine” all’ipofisi. Ancora, gli estrogeni servono a preparare l’utero all’arrivo di possibile embrione, ispessendo la parete dell’utero stesso.
Se tutto ciò non vi è chiaro… è abbastanza normale (ma torneremo sopra nel corso dei prossimi mesi). Ricordate tuttavia che la fase follicolare in genere dura metà ciclo mestruale (cioè, 14 giorni), che ma può ridursi o incrementarsi proporzionalmente alla durata complessiva del ciclo.
Fase luteale
Chiarito quanto sopra, giunge il momento di occuparci della fase luteale, vero e proprio focus odierno. La fase luteale è, come intuibile, la fase che segue quella follicolare. Durante questa fase, successiva all’ovulazione, il follicolo rotto continuerà a ricevere gli impulsi di LH e si trasforma in colpo luteo (da qui il nome della fase) iniziando a produrre del progesterone.
Numerosi sono gli effetti della necessaria presenza del progesterone. Il progesterone serve ad esempio a continuare l’ispessimento dell’utero, o ancora a produrre le sostanze nutrienti che possono sostenere la gravidanza, fino a quando la placenta non sarà del tutto formata. Il progesterone pone inoltre cessazione alla secrezione di FSH e di LH, e chiude il collo dell’utero, impedendo pertanto il passaggio dello sperma andando a ispessire le secrezioni cervicali. Non solo: per tutte le donne che hanno già esperienza nel misurare la temperatura della cervice, il progesterone è il “colpevole” dell’incremento della temperatura corporea di circa 0,2 gradi centigradi, preparando così l’utero per l’ovulo fecondato.
A conclusione della fase luteale, si ricorda altresì che dopo l’ovulazione le fimbrie, le proiezioni a forma di “dita” che sono presenti nella tuba di Falloppio, iniziano a raccogliere l’ovulo. Le ciglia presenti nella tuba di Falloppio spingeranno gradualmente l’ovulo verso l’utero: se lungo il cammino questo non viene fecondato, anche la sua sorte sarà quella della graduale disintegrazione.
Naturalmente, come avrete ben intuito, le caratteristiche della fase luteale meritano spiegazioni ancora più ampie e approfondite. Se desiderate saperne di più, pertanto, vi consigliamo di contattare il vostro ginecologo e condividere con lui il da farsi per poter incrementare le possibilità di rimanere incinta.