Oltre agli edemi, all’interno del cervello possono verificarsi alcuni rigonfiamenti a causa di versamenti di sangue, che avvengono a causa di traumi cranici o per alterazione dei fattori di coagulazione.
Tali versamenti vengono definiti in genere ematomi subdurali, ed in questa sede cercheremo di capire che cosa sono e quali sintomi comportano.
Che cos’è un ematoma subdurale?
Per ematoma subdurale si intende un accumulo di sangue nella regione situata tra le due meningi cerebrali, il quale può essere di natura acuta o cronica.
Da che cosa è causato?
Un ematoma subdurale in genere è causato da eventi di natura traumatica, quali possono essere ad esempio cadute o incidenti che interessino l’area cranica, e in questo caso si parla di ematomi acuti.
In seconda istanza vi sono poi eventi traumatici di natura minore che, combinati con altre concause, causano anche a distanza di molto tempo la rottura dei vasi sanguigni all’interno della scatola cranica. In tal caso si parla di ematomi cronici.
In minima parte tale patologia è dovuta ad alterazioni di natura congenita dei fattori di coagulazione sanguigna, i quali vanno a concentrare nella regione subdurale un eccessiva quantità di sangue.
Negli anziani invece l’ematoma subdurale può essere causato da un’atrofia cerebrale, la quale a sua volta rende molto fragili le pareti delle vene all’interno del cervello.
Tra le cause che possono causare l’ematoma subdurale vi sono infine alcuni fattori di rischio, come ad esempio l’uso di farmaci anticoagulanti, il verificarsi di cadute ricorrenti, e il consumo eccessivo di alcolici.
Una patologia con conseguenze molto gravi
Nel caso si presenti un ematoma subdurale, è di assoluta sottoporsi ad un intervento di chirurgia d’urgenza: infatti il riassorbimento tempestivo del versamento è fondamentale per evitare danni cerebrali, i quali si possono presentare anche a distanza di anni dalla prima manifestazione.
In alcuni casi è o prevista anche la somministrazione di farmaci specifici, anche se l’operazione chirurgica risulta molto più efficace.
In alcuni soggetti poi il riassorbimento dell’ematoma è addirittura spontaneo, anche se è comunque bene farsi visitare da uno specialista nel caso di eventi di natura traumatica.
Sintomi principali dell’ematoma subdurale
I sintomi più evidenti dell’ematoma subdurale sono:
- L’afasia, ossia il parlare confuso e senza senso;
- La perdita dell’equilibrio frequente;
- La difficoltà nel camminare;
- Nausea frequente;
- Vomito;
- Cefalea;
- Disturbi della vista;
- Debolezza cronica;
- Aumento delle dimensioni del cranio.
Nei casi più gravi di ematoma subdurale, il paziente arriva addirittura alla frequente perdita di coscienza e alle convulsioni.
L’ematoma subdurale nei bambini: i sintomi specifici
Nei bambini in particolar modo, l’ematoma subdurale ha delle manifestazioni peculiari, le quali sono, nell’ordine:
- Aumento del volume della scatola cranica;
- Perenne sonnolenza;
- Vomito incessante;
- Difficoltà nell’alimentazione;
- Irritabilità;
- Urla senza motivo.
Terapia d’intervento
Come detto in presenza, al fine di ridurre nel minor tempo possibile il versamento di sangue all’interno dell’area cranica, occorre sottoporre il paziente ad un intervento chirurgico di urgenza, che prevede nello specifico la pratica di un foro nel cranio per drenare il liquido e ridurre la pressione all’interno dell’area, al fine di evitare danni anche gravi.
Nel caso in cui il sangue si sia invece coagulato, occorre praticare una craniotomia, vale a dire una tecnica che comporta l’apertura del cranio per rimuovere in maniera efficace l’ematoma nella regione subdurale.
Infine possono essere prescritti anche alcuni farmaci per il trattamento dell’edema, nel caso esso sia molto circoscritto e non sia di grande entità.
Tra questi si annoverano i corticosteroidi e i diuretici, proprio per ridurre il volume dell’ematoma, oppure gli anticonvulsivi per prevenire alcune crisi.
Tempi di recupero e possibili complicanze
Per quanto riguarda ai tempi di ripresa da un ematoma subdurale, essi dipendono molto dalla rapidità con cui si è intervenuti a livello chirurgico, oltre che alla natura stessa della patologia. Infatti gli ematomi acuti spesso causano la morte del paziente, mentre per quanto riguarda quelli di natura cronica le percentuali di guarigione salgono notevolmente, anche se comportano una lunga riabilitazione per recuperare le principali funzionalità biologiche.
Tra le altre cose da tenere a mente vi sono anche il ripresentarsi di alcuni sintomi, come ad esempio le crisi convulsive, anche a lunga distanza dal verificarsi dell’ematoma e dalla sua risoluzione chirurgica.
Altre complicazioni sono la perdita di memoria, le vertigini frequenti, la cefalea, la difficoltà a concentrarsi, la difficoltà di esprimersi e altre patologie a livello cerebrale.