Questo organo è lungo in media 13 centimetri e largo 8 con uno spessore di 3 centimetri, il suo peso invece va dai 180 grammi fino ad arrivare ai 250. Questi parametri variano in base alla quantità di sangue che l’organo contiene. Osservando la milza anatomicamente, essa si divide in due facce: la prima è quella diaframmatica e la seconda è quella viscerale, che a sua volta si suddivide in due parti. La prima è gastrica, la seconda è renale.
La milza è posizionata nell’ipocondrio della parte sinistra, appena dietro lo stomaco, ed è fissata con il diaframma e compie movimenti ogni volta che respiriamo. Questo organo dalla consistenza elastica è molto fragile, specialmente se ha subito problematiche patologiche che con il passare del tempo ne hanno determinato la sua maggiorazione. La milza svolge diverse funzioni, e gran parte di queste sono state scoperte attualmente.
Recenti studi hanno rivisto e ridimensionato la certezza che l’essere umano possa vivere benissimo senza la milza, e che una volta asportata per vari motivi, gli altri organi come fegato e midollo osseo possano compensare questo organo.
Dolore alla milza ed attività fisica
Questo fastidio che viene anche chiamato mal di milza, oppure splenalgia, può essere di natura benigna, oppure maligna, ed una sensazione molto dolorosa che si manifesta nella parte sinistra dell’addome.
Il dolore alla milza di natura benigna, è quello che si avverte, ad esempio, in coloro che hanno iniziato da poco attività fisica, come jogging, running ed altri sport, mentre se il dolore si manifesta in soggetti allenati, il problema non deve essere sottovalutato, perché potrebbero esserci delle condizioni patologiche da ricercare direttamente nell’organo.
Se il problema di dolore alla milza è soltanto nel periodo di attività fisica, questo tende a scomparire con il proseguire degli allenamenti, perciò non c’è il bisogno di preoccuparsi troppo.
Il mal di milza è un dolore fastidiosissimo e si avverte sotto la cassa toracica. Molto spesso a questo dolore viene associato anche gonfiore all’addome.
Cos’è il dolore patologico alla milza?
Quando il dolore alla milza non è correlato all’attività fisica, si parla di dolore patologico, ed inoltre bisogna approfondire per capire se veramente questo fastidio dipende dalla milza, oppure interessa altri organi vicini.
La mononucleosi e la toxoplasmosi sono due cause che potrebbero dare origine al dolore alla milza, ed oltre ad avvertire questo fastidio, le malattie sopra indicate provocano linfonodi infiammati e febbre molto alta. La cirrosi epatica, e tutte le forme epatiche, possono dare dolore alla milza e la splenalgia, in questo caso specifico, è causata dalla resistenza che il sangue incontra, una volta nella milza, ad essere filtrato.
Questo deflusso avviene mediante la vena porta, che è posizionata nell’organo epatico. Questa, a seconda della patologia di cui si è affetti, perde di permeabilità ed intralcia il passaggio del sangue. Anche chi soffre di anemia può lamentare dolore alla milza ed in alcuni casi specifici, l’organo che svolge la funzione emocateretica, risulta sovraccaricato di lavoro a causa della vita breve dei globuli rossi, se consideriamo che nella media dovrebbero vivere 120 giorni.
Nei pazienti affetti da insufficienza renale cronica ad esempio, la vita media dei globuli rossi oscilla tra i 60 giorni, fino ad arrivare ad un massimo di 90 giorni. Le problematiche che possono cause dolore alla milza sono moltissime, tra cui, da non sottovalutare, vi è l’endocarditi infettiva.
In questo caso specifico, il sistema immunitario del paziente è messo a dura prova, con il coinvolgimento diritto della milza, che tra le sue tante funzioni, svolge anche quelle immunitarie. Anche qui l’organo si carica di lavoro provocando la splenalgia. Malattie importanti come il tumore alla milza spesso sono causa di forti dolori, anche se questa tipologia di malattia è molto rara. Come tutti i tumori, possiamo avere sia la forma benigna che maligna.
Uno dei tumori benigni più frequente prende il nome di “emangioma splenico”, mentre quelli maligni generalmente sono linfomi.