Il coenzima Q10 ha un ruolo importante nella reazione che porta alla produzione dell’ATP, ovvero l’adenosina trifosfato. Quest’ultima è la molecola che viene prodotta dalle cellule umane per accumulare meglio l’energia che serve poi per svolgere le più importanti funzioni metaboliche. L’individuazione della molecola di questo coenzima, nonché il compito che è in grado di svolgere, si può far risalire circa alla metà del Novecento.
Proprietà
Il coenzima Q10 si presenta come una molecola che svolge un ruolo decisivo per la conservazione di un’importante riserva energetica in ogni cellula del corpo umano. Diversi studi scientifici hanno permesso di capire come la presenza di questo coenzima all’interno della cellula si riduce con il passare degli anni.
La sintetizzazione delle molecole si verifica grazie alle cellule del nostro corpo, ma è un processo che comincia ad aver minore efficacia nelle persone più vecchie, oppure quando il paziente segue un’alimentazione completamente sbagliata oppure quando soffre di patologie croniche, come ad esempio malattie che vanno a colpire l’apparato cardiaco, ma anche il morbo di Parkinson, la distrofia muscolare, il diabete, vari tumori che colpiscono la pelle e l’AIDS. Secondo la letteratura scientifica, il trattamento ipocolesterolemizzante con statine permette di diminuire la presenza cellulare del coenzima Q10, ma in realtà anche altri tipi di farmaci che vengono usati con maggiore frequenza nella quotidianità, come ad esempio i betabloccanti, riescono a bloccare la sintesi di tale coenzima.
Coenzima Q10 alimentazione
Il coenzima Q10 si trova con maggiore facilità all’interno della soia, dei cereali integrali e del germe di grano, della frutta secca (nello specifico nelle noci), all’interno dei vegetali, come ad esempio gli spinaci oppure diversi oli vegetali, così come nel pesce (notevole la concentrazione presente all’interno delle sardine).
Tutti coloro che adottano una dieta piuttosto ricca di verdura, di frutta e di legumi, nella media presentano dei quantitativi ematici maggiori di coenzima Q10. In realtà, tramite un’alimentazione mirata non sempre è possibile conservare degli elevati livelli di tale coenzima. Con il trascorrere degli anni, infatti, l’efficienza del fegato si riduce sempre di più, soprattutto per quanto riguarda il processo di conversione del coenzima Q10 presente negli alimenti.
Integratori
In base a diversi studi molto recenti relativi al coenzima Q10, l’integrazione di tale molecola organica può assumere un carattere di notevole utilità in tutte quelle situazioni manca un’adeguata presenza di antiossidanti. Ad esempio quando si verificano degli infarti, qualche tipologia di tumore e l’emicrania. L’integrazione di ubiquinone riesce a migliorare anche la capacità di vivere più a lungo di tutti quei soggetti che hanno superato indenni un arresto cardiaco.
Un’importante proprietà antiossidante che permette di svolgere un’adeguata azione di prevenzione anche nei confronti di diverse patologie degenerative, come ad esempio il morbo di Parkinson.
Integratori a base del coenzima Q10 si possono acquistare sia in farmacia che in parafarmacia e non c’è bisogno di alcun tipo di prescrizione del medico. Infatti, questo tipo di integratori vengono utilizzati soprattutto per svolgere un’attività di prevenzione rispetto all’invecchiamento della cute, per cercare di contrastare la sensazione di stanchezza e di astenia, ma anche per conservare una certa forza nei muscoli, così come per debellare lo stress che viene provocato dai radicali liberi.
Precauzioni per l’uso
Si sconsiglia l’assunzione del coenzima q10 e dei relativi prodotti nelle donne in gravidanza e durante la fase di allattamento al seno, soprattutto per via della mancanza di adeguati studi. Un buon numero di ricerche cliniche sostengono che il coenzima q10 può comportare un aumento dell’effetto ipoglicemizzante e, di conseguenza, bisogna prestare la massima prudenza nei soggetti che soffrono di diabete e sono in cura per tale problema.
Interazioni
Ci sono dei farmaci che possono portare a delle alterazioni nell’effetto del coenzima q10. Si tratta dei farmaci antidiabetici, per cui è stato riscontrato un incremento dell’effetto ipoglicemizzante, i farmaci beta bloccanti, che vanno a inibire diversi enzimi che dipendono dal coenzima q10, ma anche i corticosteroidi e la doxorubicina, senza dimenticare il Warfarin, che porta ad un aumento dell’effetto anticoagulante e, infine, la piperina, che può comportare un aumento nell’assorbimento plasmatico del coenzima q10.