Cheratite: un’infiammazione alla cornea da curare subito

Queste malattie, specialmente quelle infettive, rappresentano un’urgenza medica perché se non vengono curate in tempo possono anche provocare la perforazione della cornea, un danno grave per l’occhio.

La cornea è una membrana sottile e trasparente, priva di vasi sanguigni che con la sclera costituisce la parte di tonaca fibrosa esterna all’occhio. Essa è distribuita davanti all’iride e ha una funzione importantissima cioè quella di mandare alla retina, la parte più interna dell’occhio, le immagini al fine di permetterne la visione corretta. La membrana della cornea è costituita da 5 strati:

  • Strato esterno, formato da epitelio pluristratificato
  • Tre strati di tessuto connettivo
  • Strato più interno, costituito da endotelio, cioè da cellule epiteliali poste su un unico strato.

A seconda di quale di questi strati viene colpito dall’infiammazione, la cheratite può dare una sintomatologia diversa

Tipologie di cheratite e cause

Vi sono diverse tipologie di cheratite, classificate sia in base allo strato della cornea coinvolto, sia in base al fattore scatenante. Si parla di:

  • Cheratite superficiale o ulcerosa: si manifesta a livello degli strati più superficiali corneali. Questo tipo di cheratite è causata di solito da foto traumi, dall’esposizione troppo prolungata alle radiazioni UV, dal bagliore della fiamma ossidrica e in altri casi da congiuntivite da adenovirus. Anche altre infezioni virali, se sono ricorrenti, possono predisporre il soggetto a questo tipo di cheratite.
  • Cheratite interstiziale: questa tipologia coinvolge quelli che sono gli strati più profondi e si tratta di un tipo di affezione grave, poiché se non viene curata può dar luogo a danni irreversibili all’occhio, anche la cecità permanente.
  • Cheratite infettiva: causata da un’infiammazione di tipo infettivo data da infezioni batteriche, in particolare staphilococcus aureus, pseudomonas aeruginosa; insulti virali di adenovirus, gli agenti virali più comuni della congiuntivite, con l’herpes simplex o zoster; attacchi di parassiti, quindi amebe, tipici in chi indossa lenti a contatto e pericolosissimi; infezioni micotiche fungine, anche del tipo fusarium e candida.
  • Cheratite non infettiva oppure traumatica: un’infiammazione causata da traumi, come a seguito di interventi chirurgici, penetrazioni di cose nell’occhio (matite, spilli, schegge…) e un uso errato delle lenti a contatto. Certe malattie autoimmuni anche possono determinare danni simili alla cornea, come la sindrome di Sjogren.

Fattori di rischio

La superficie dell’occhio, come la pelle, è una delle più importanti difese dagli attacchi esterni, sia che questi abbiano natura infettiva, sia traumatica. La vulnerabilità nel caso dell’occhio è nell’incapacità del film lacrimale, dell’epitelio della cornea e delle palpebre di contrastare le infezioni e di proteggere l’occhio da traumi. I pazienti che sono immunocompromessi (per esempio malati di AIDS), esposti a rischi di infezioni, come può essere la cheratite, la blefarite e la sclerite, sono particolarmente a rischio.

Allo stesso modo è esposto a cheratite chi soffre di un’eccessiva esposizione corneale causata da mal occlusioni delle palpebre, di una persita di tono delle palpebre, di alterazione dei sistemi produttivi delle lacrime, della maldistribuzione del film delle stesse o un utilizzo indiscriminato di medicinali corticosteroidi o antibiotici. Anche malattie sistemiche come diabete reumatismi, patologie legate al collagene, alcolismo cronico sono elementi che possono contribuire all’insorgere di questa patologia.

Sintomi

La cheratite è una malattia che manifesta sintomi abbastanza evidenti, quindi è sufficiente un esame obiettivo per diagnosticare la malattia in molti casi. I segnali sono quindi lampanti. La cheratite si manifesta inizialmente con dolore oculare forte, accompagnato anche da intolleranza alla luce, si parla quindi di fotofobia. Inoltre insorgono iperemia, cioè occhi rossi, e lacrimazione abbondante.

Accanto a questi sintomi, il paziente con la cheratite percepisce anche spesso un’alterazione della visione, in particolare offuscamento della vista, e ha la sensazione di un corpo estraneo interno all’occhio. La cheratite in certi casi può provocare un dolore talmente forte da impedire al soggetto di aprire gli occhi. Questi sintomi si possono manifestare in modo più o meno fastidioso e doloroso, tutto dipende dalla profondità del danno, dalle condizioni della cornea e dal sistema immunitario della persona.

Diagnosi

La diagnosi della cheratite inizia con un’anamnesi, cioè con la raccolta dei sintomi che vengono riferiti dal paziente. Il medico procede poi con un test dell’occhio, cioè con una diagnosi oculare esterna: viene osservata la congiuntiva, la sensibilità della cornea, le palpebre, la lacrimazione. L’analisi viene fatta con l’aiuto di una lampada a fessura, che unisce una lente di ingrandimento ad una sorgente luminosa, la visione è nitida e precisa. Per diagnosticare un’origine infettiva e l’identificazione di un organismo è necessario comunque un esame microbiologico specifico, che comprende colorazioni di GRAM e colture. In questi casi al laboratorio di analisi viene inviato anche un campione lacrimale e alcune cellule della cornea.

Cura della cheratite

La cura per questa patologia deve essere valutata in base all’agente scatenante. Anche se i medicinali che sono usati quindi sono diversi in base al tipo di cheratite, è chiaro che hanno tutti i medesimi obiettivi, quindi quello di allontanare l’eventuale agente patologico, controllare e ridurre lo stato infiammatorio, favorire la ricrescita dell’epitelio della cornea lesionato.

Cheratite non infettiva

Per curare la cheratite traumatica causata per esempio da un uso sbagliato delle lenti a contatto, è necessario prendere pomate oftalmiche antibiotiche, che sono importanti a scopo preventivo, per evitare infezioni batteriche. Il trattamento delle cheratiti che non sono infettive, causate dall’eccessiva esposizione alla luce UV prevede invece l’uso di farmaci cicloplegici che hanno un azione breve, che induce il blocco dei nervi parasimpatici in modo da favorire la dilatazione della pupilla.

Questo tipo di trattamento in casi più gravi può essere anche associato ad un bendaggio dell’occhio per 24ore. Se la cheratite è causata da un abuso di farmaci oftalmici corticosteroidi è sufficiente interrompere la terapia al fine di ripristinare lo stato di salute dell’occhio. In linea di massima comunque in caso di cheratite è sempre consigliato l’uso di lacrime artificiali, in forma di collirio, indicate per aiutare la lubrificazione dell’occhio e contrastare la classica secchezza oculare, tipica della cheratite. Questa se è causata da una patologia autoimmune, bisogna controllarla con colliri corticosteroidei, per ridurre al minimo l’insorgenza di recidiva.

Cheratite infettiva

La cheratite infettiva ha la tendenza a progredire in modo rapido, quindi è necessario un intervento immediato, per evitare complicanze ulteriori. In base all’agente che ha causato la patologia, il trattamento deve essere assunto per via sistemica, quindi bocca o endovena, o per applicazione topica. In questo tipo di cheratite si utilizzano: farmaci antibiotici (come Levofloxacina, Ofloxacina, Gatifloxacina); farmaci antivirali (come Aciclovir); farmaci antifungini (Voriconazolo).

In generale, al fine di velocizzare il processo di guarigione e per ridurre l’infiammazione della cornea il medico di solito prescrive una cura con farmaci corticosteroidi che si possono applicare direttamente negli occhi. Trattandosi di una zona delicata e sensibile è bene non intraprendere mai cure fai da te, soprattutto con farmaci di questo tipo che sono forti: il rischio e quello dell’ulcerazione della cornea.

Fonti e bibliografie

  • IAPB Italia Onlus.
  • Oftalmologia. Aldo Caporossi; Piccin-Nuova Libraria; 2017
  • Manuale di oftalmologia. Luciano Liuzzi, Franco Bartoli; Minerva Medica
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