Nella gran parte delle fattispecie, le origini dei cavernomi cerebrali sono sconosciute. Tuttavia, da alcuni recenti studi sarebbe emersa l’evidenza di uno o più familiari con lo stesso tumore benigno: una evidenza che ha condotto alcuni ricercatori a ipotizzare una causa genetica, secondo cui la presenza di angiomi cerebrali, in alcuni individui, sarebbe dovuta a fattori generici trasmessi dai genitori ai figli, nella misura del 50% delle probabilità.
Ancora, secondo altri studi l’incidenza del cavernoma cerebrale potrebbe essere derivante dalla presenza passata di cicli di radioterapia: tuttavia, tale evidenza “pecca” di un elemento fondamentale, ovvero della possibilità di confrontare la situazione del cervello prima del trattamento radioterapico, non essendoci pertanto modo di capire se, prima della radioterapia, l’angioma cerebrale fosse già presente o meno.
Come già anticipato, la maggior parte degli individui che hanno cavernoma cerebrale non presenta alcun sintomo o disturbo. In casi più ridotti è invece possibile che tra i sintomi si possano annoverare attacchi di epilessia (in genere dopo il primo il paziente si sottopone ad accertamenti, scoprendo l’angioma cerebrale), deficit neurologici (visione doppia o offuscata), problemi di equilibrio, problemi di percezione sensoriale, debolezza, ecc.), ictus emorragico (a sua volta segnalato da mal di testa, nausea, perdita di conoscenza), mal di testa (dovuto proprio alla pressione del cavernoma cerebrale).
Diagnosi
Il cavernoma cerebrale può essere diagnosticato attraverso una comune risonanza magnetica nucleare, un esame innocuo, molto specifico. In alternativa, i medici potrebbero indicare una tomografia computerizzata, che però espone l’individuo a una dose di radiazioni nocive, pur minime.
Cura
La terapia derivante dalla presenza del cavernoma cerebrale dipende dai sintomi e dalla gravità del tumore benigno. Possono dunque rendersi sufficienti delle cure farmacologiche o, nelle ipotesi più gravi, la rimozione del tumore benigno attraverso operazioni di neurochirurgia (con incisione del cranio e asportazione del tumore) o radiochirurgia stereotassica (mediante esposizione del tumore a un fascio di radiazioni ionizzati ad alta energia).
Prognosi
Così come la cura, anche la prognosi dipenderà da caso a caso, a seconda della gravità dei sintomi avvertiti. Le persone che necessitano di intervento chirurgico hanno generalmente il rischio di andare incontro a minoritarie (ma pur sempre potenzialmente presenti) complicazioni, alcune di queste anche molto gravi. Il rischio dipende principalmente dalla sede del cavernoma cerebrale.
Detto ciò, vi consigliamo di rivolgervi al medico nelle ipotesi in cui si soffra di mal di testa improvvisi o ricorrenti, o ancora di deficit neurologici di varia natura. In queste ipotesi è certamente opportuno recarsi dal proprio dottore e approfondire la situazione, al fine di comprendere se i disturbi siano o meno legati a questa patologia o ad altre situazioni anche meno gravi. Spesso agire con tempestività e immediatezza è la migliore strada per poter riacquistare nel breve termine la migliore serenità e il più efficace benessere.
Fonti e bibliografie
- Cerebral Cavernous Malformations. Ithamar Ganmore, M.D.,Anat Achiron, M.D.; The New England Journal of Medicine; 2017
- Management of Cerebral Cavernous Malformations: From Diagnosis to Treatment. Nikolaos Mouchtouris, Nohra Chalouhi,Ameet Chitale,Robert M. Starke, Stavropoula I. Tjoumakaris,Robert H. Rosenwasser,Pascal M. Jabbour; The Scientific World Journal; 2014
- Advances in Surgical Pathology: Brain Cancer. Andreana Rivera, Hidehiro Takei; Lippincott Williams and Wilkins; 2015