Questo prezioso minerale è un elemento fondamentale per un sistema osseo resistente e sano e ha anche delle proprietà benefiche per combattere i disturbi allo stomaco come il reflusso e il bruciore.
Nel settore farmaceutico il calcio carbonato viene utilizzato come componente aggregante al fine di compattare le compresse di altri medicinali in pastiglia.
Il calcio carbonato come integratore alimentare
Un grammo di calcio carbonato troviamo 400 mg di calcio quando in uno stesso quantitativo di citrato di calcio ne troviamo solamente la metà. Proprio per questo il costo del calcio carbonato come integratore di calcio è piuttosto ridotto rispetto agli altri sali di calcio. Il calcio carbonato viene assunto come integratore da assumere in caso di patologie legate a disturbi o carenze del tessuto osseo come l’osteoporosi, l’artrite reumatoide, rachitismo, osteomalacia e l’ipocalcemia.
In caso di carenze nutrizionali di calcio e di patologie carenziali di questa sostanza è sufficiente l’assunzione per via orale in compresse di calcio carbonato per sopperire a questa mancanza: le compresse, una volta giunte nell’ambiente gastrico, vengono convertite in cloruro di calcio e assorbite dalla mucosa intestinale per poi raggiungere i vari tessuti che ne hanno esigenza o per essere eliminato come rifiuto attraverso urine, feci, sudore.
Un alleato valido contro l’acidità
Il calcio carbonato, come già detto, ha proprietà antiacide, tuttavia in reazione, con l’acido cloridrico libera anidride carbonica, la quale favorisce la distensione delle pareti dello stomaco e innesca di conseguenza il rilascio dei succhi gastrici. Proprio per questa azione e reazione contraria, l’ipersecrezione gastrica riflessa, che viene determinata dal calcio carbonato come antiacido, nella maggior parte dei casi questo viene associato nei farmaci a sostante come per esempio il dimeticone, un carminativo che contribuisce significativamente alla riduzione dell’anidride carbonica nello stomaco, placando effetti collaterali del calcio carbonato come l’eruttazione e la flatulenza. Farmaci a base di calcio carbonato vengono prescritti come antiacidi da assumere oralmente a soggetti che soffrono di patologie legate all’apparato digerente, come la dispepsia, l’ulcera duodenale e gastrica, l’esofagite.
Gli effetti collaterali che il calcio carbonato può dare e le conseguenti precauzioni d’uso
Il calcio carbonato in determinati soggetti o in caso di assunzione eccessiva può dare luogo a degli effetti collaterali sgradevoli, seppure temporanei e non gravi patologie. Se non viene associato a carminativi, come detto, il calcio carbonato crea gas a livello dello stomaco, soprattutto se non viene consumato a stomaco pieno, e può essere causa di rigurgiti, vomito e nausea. Un altro effetto collaterale è in generale la disidratazione, che si manifesta precisamente in costipazione, bocca secca, aumento della sete. Per ovviare a questo effetto collaterale del calcio carbonato solitamente in farmacologia questo viene associato a idrato di magnesio. Poco da fare invece per la sua caratteristica di incidere sull’appetito e sul retrogusto metallico. Se questa sostanza viene assunta in grande quantità e in associazione a una dieta ricca di latticini e quindi di calcio, può causare nei soggetti che lo assumono a una situazione di ipercalcemia, ovvero un’eccessiva concentrazione di calcio nel sangue, di alcalosi metabolico e di ipofosfatemia (mancanza di fosfato plasmatico). Altri effetti collaterali, come reazioni allergiche, orticaria e disturbi respiratori sono alquanto rari seppure esistenti.
È scontato dire che qualunque assunzione di farmaci, integratori e sostanze particolari dovrebbe avvenire sotto controllo e con consenso del proprio medico curante perché determinati effetti collaterali possono gravare anche in maniera seria su determinati soggetti e inoltre in concomitanza con l’assunzione di altri farmaci o in presenza di determinate altre patologie, si possono generare nuovi effetti collaterali anche gravi. L’assunzione del calcio carbonato, in particolare, va controllata se in concomitanza vengono assunti medicinali come digossina, antiacidi, antibiotici e integratori di calcio o vitamina D. Se il soggetto in questione è inoltre predisposto a disturbi quali i calcoli renali o se è affetto da malattie gastriche, renali o para-tiroidee è bene tenerlo in considerazione, poiché il calcio carbonato potrebbe favorire l’insorgere di patologie gravi. Il calcio carbonato va assunto preferibilmente a stomaco pieno, a differenza per esempio del citrato di calcio, e quindi in concomitanza o a breve distanza temporale dai pasti. È sempre consigliato non eccedere nelle dosi prescritte, non assumere una dose doppia anche se si è saltata accidentalmente la precedente e assumere il calcio carbonato possibilmente lontano dall’assunzione di altri medicinali per non comprometterne l’efficacia.