La prima delle anfetamine, il capostipite, fu scoperta nel 1887 finendo poi per dare il nome ad una famiglia di molecole che erano pressoché uguali non solo per struttura, ma anche per le azioni farmacologiche.
Effetti sul Sistema Nercoso centrale (SNC)
- Diminuzione dell’appetito;
- Aumento delle capacità intellettive (concentrazione, attenzione);
- Sprezzo dei pericoli, sensazioni di superiorità e potere, comportamento stravagante;
- Scarsa percezione della fatica;
- Senso di euforia e generale benessere.
Effetti delle anfetamine sul sistema respiratorio e cardiocircolatorio
- Aumento della pressione arteriosa;
- Tachicardia (incremento del ritmo cardiaco);
- Tachipnea (incremento della frequenza respiratoria).
Effetti generali sul metabolismo dell’organismo umano
- Deciso effetto anoressizzante;
- Ipertermia, termoregolazione;
- Incremento del metabolismo basale.
A causa di tutti questo effetti le anfetamine si utilizzano negli ambiti sportivi al fine di un miglioramento globale delle prestazioni.
Le anfetamine trovano un utilizzo piuttosto diffuso anche in ambito dietetico in quanto favoriscono una marcata diminuzione del senso di fame, dell’appetito, apportando notevoli benefici effetti sul dimagrimento del soggetto che ne fa uso.
Ciò nonostante una buona parte di questi favorevoli effetti hanno il difetto della reversibilità per cui tendono a scomparire generalmente a qualche ora dall’assunzione di anfetamine, ovviamente in stretto rapporto con la dose assunta.
Quando gli effetti delle anfetamine iniziano a svanire l’individuo avverte un forte senso di depressione, sonno ed anche spossatezza, cioè più o meno l’esatto inverso degli effetti che l’assunzione ha provocato all’inizio.
Questa sintomatologia avvertita alla fine dell’effetto induce il soggetto alla continua ricerca di queste sostanze.
Magari di volerne anche aumentare di volta in volta la quantità da assumere, al fine di incrementare i tempi in cui perdurano gli effetti che vengono avvertiti come euforizzanti.
Il circolo vizioso che ne consegue è quello classico delle droghe pesanti, vale a dire intossicazione e via via sempre maggior assuefazione.
Storia degli usi e degli abusi
Le anfetamine registrarono un elevato picco di utilizzo nel corso della Seconda Guerra mondiale.
Il fine era quello di incrementare la capacità di concentrazione dei militari cercando, contemporaneamente, di diminuire quanto più possibile in loro la paura di morire.
Una popolarità tutt’altro che trascurabile le anfetamine la registrarono anche negli anni sessanta, soprattutto in ambito studentesco.
In quel periodo gli studenti ne fecero largo utilizzo per riuscire ad incrementare quanto più possibile le proprie capacità di concentrazione e dedizione allo studio.
In ambito nutrizionale, con lo scopo di indurre un dimagrimento nell’utilizzatore, anche per combattere obesità e, comunque, il sovrappeso, l’uso delle anfetamine è assolutamente attuale.
Le anfetamine, come abbiamo già sottolineato, inducono una forte diminuzione del senso di appetito ed una cospicua riduzione del metabolismo. Occorre, tuttavia, rimarcare con assoluta determinazione che questa pratica non è assolutamente scevra di effetti collaterali, del tutto indesiderati.
Gli utilizzi medici
In ambito medico le anfetamine trovano largo utilizzo nella cura del Morbo di Parkinson e nel trattamento della narcolessia. Questa è una malattia per fortuna abbastanza rara che procura a chi ne soffre degli inevitabili, quanto irresistibili, colpi improvvisi di sonno a qualsiasi ora, anche durante il giorno.
Come si assumono le anfetamine e quali effetti collaterali provocano
Le anfetamine si assumono in genere per via orale, ma, se acquistate nella forma in polvere, si possono anche iniettare o inalare.
Vediamo adesso quali sono gli effetti collaterali che esse possono provocare:
- Grave dipendenza di ordine psicologico
- Turbe del sonno
- Disturbi di natura psichica
- Degenerazione dei neuroni
- Pressione alta
- Aritmia
- Angina pectoris
- Infarto miocardico
- Coma
- Exitus
Vi sorprende questo elenco di effetti indesiderati? Beh, basta andare a cercare tra gli innumerevoli archivi di notizie sportive per avere la prova.
Il ciclista britannico Thomas Simpson morì durante una tappa in salita del Tour de France. Accadde nel 1967 (peraltro proprio mentre era ripreso dalle telecamere della televisione) proprio per abuso di anfetamine.
L’anno successivo fu la volta del calciatore d’Oltralpe Jean Louis Quadri. Sempre ed immancabilmente per aver assunto delle anfetamine. E anche molto prima, siamo alle Olimpiadi del 1960, queste sostanze ammazzarono Kurt Jensen, un ciclista proveniente dalla Danimarca.
Quindi ci preme sottolineare con forza che, se volete dimagrire, se volete essere molto sicuri di voi stessi, se volete aumentare le vostre prestazioni fisiche in generale e sportive in particolare, esistono altri metodi. NON DOVETE ASSUMERE ANFETAMINE, provate, invece, a praticare un bel po’ di sana attività fisica.
Vi prenderete cura del vostro corpo in modo naturale e senza metterlo a rischio di questi gravi e gravissimi (addirittura la morte!) effetti collaterali.
Oltretutto ciò che si ottiene immediatamente e per il tramite di “aiuti non naturali”, si tende a perderlo altrettanto immediatamente. Quello che, invece, si conquista a poco a poco, con volontà, dedizione e sudore della fronte, in genere lo si mantiene a lungo o per sempre!