L’acido pantotenico è presente abbondantemente nella nostra dieta e nel nostro organismo puro, come vitamina B5 e come Coenzima A. La carenza proprio per questo è rara e se presente è dovuta di certo ad una malattia.
Che cos’è
L’acido pantotenico, conosciuto anche come B5, è una vitamina del gruppo B, di tipo idrosolubile, termolabile, ovvero è sensibile all’innalzamento della temperatura, e instabile a fronte di variazioni del pH. Questo acido è costituito da una molecola molto diffusa, la troviamo pura oppure sotto forma di pro-vitamina, come pantenolo, o ancora sottoforma di Coenzima A e Fosfopantenina, in moltissimi prodotti alimentari in quantitativo variabile. Gli alimenti che contengono un quantitativo maggiore di acido pantotenico sono soprattutto i legumi e le frattaglie animali. Tuttavia sembra che l’azione probiotica della flora dei batteri intestinali favorisca il raggiungimento dell’apporto giornaliero necessario andando ad intervenire e a incrementare direttamente l’apporto di vitamina B5. La flora batterica ha infatti anche la funzione di sintetizzare alcune vitamine.
Carenza e sovradosaggio
Il metabolismo dell’acido pantotenico non è ancora oggi del tutto chiaro, infatti una somministrazione integrativa dello stesso ha mostrato nei soggetti un aumento del quantitativo di urina e contemporaneamente un aumento della vitamina B5 durante i momenti di digiuno e nei casi di diabete (senza la somministrazione di insulina). L’acido pantotenico in questo senso è quindi sensibile all’insulina. Ad ogni modo il fabbisogno quotidiano di acido pantotenico, di vitamina B5 oppure di pantenolo è compreso fra i 3 e i 12 mg. Sotto o al di sopra di questo intervallo si è o in carenza o in tossicità.
Una carenza di acido pantotenico è un caso piuttosto raro, è difficile lo sia perché come abbiamo detto si presenta in diverse forme in moltissimi alimenti. Di conseguenza è necessario sostanzialmente essere di fronte a un caso di malnutrizione grave e generale, casi clinici invece in caso di un eccesso di quantitativo non ha dimostrato tossicità.
Alcune teorie indicano l’integrazione di vitamina B5 come una soluzione efficace per prevenire l’ingrigimento dei capelli e per la cura di disturbi del sistema nervoso in associazione al diabete o a malattie psichiche. Tuttavia a questo proposito non c’è una risposta omogenea della comunità scientifica. È pur vero che le vitamine del gruppo B risultano essere molto utili e più necessarie in situazioni particolari, come a seguito di interventi chirurgici, in caso di ferite, di malattie gravi e in caso di stress psichico.
L’acido pantotenico nella dieta
Come abbiamo anticipato, l’acido pantotenico (vitamina B5) è presente in moltissimi alimenti di presenti nella nostra dieta quotidiana. In particolare in quasi tutte le verdure, nei cereali e in molti cibi di origine animale. Il fegato, il rognone, le frattaglie, il cuore degli animali ne sono ricchi, così come il pesce e i tuorli di uovo. Il lievito di birra, le germe di grano e la pappa reale ne sono ottime fonti.
Essendo in così tanti alimenti è difficile che vi sia una carenza di vitamina B5 causata da una dieta errata, è molto più probabile che una carenza di questo tipo si manifesti a partire da una patologia in cui sono carenti solitamente anche altre vitamine del gruppo B, per questo solitamente gli integratori comprendono tutto il gruppo.
A che cosa serve
L’acido pantotenico, creato dalla fusione tra una molecola di alanina e una di acido pantoico, come abbiamo anticipato, rientra nella costituzione del Coenzima A, poiché ne è precursore. Il Coenzima A è una molecola di importanza fondamentale per il metabolismo di tutti i macronutrienti, ovvero per il metabolismo di quelle sostanze fondamentali per l’organismo quali i carboidrati, i grassi e le proteine. È un elemento fondamentale per la decarbossilazione degli acidi piruvici, per quella di quelli glutarici e succinici, per l’ossidazione degli acidi grassi e per a loro sintesi, così anche per la sintesi dei trigliceridi, dei fosfolipidi e del colesterolo, dei corpi chetonici e dell’acetil-colina e delle protoporfirine. L’acido pantotenico è anche impiegato dall’organismo per il metabolismo degli ormoni steroidei, come i corticosteroidi e gli ormoni sessuali, sia maschili che femminili (progesterone e estrogeni, testosterone), poiché fa da trasportatore dei gruppi acilici.
La vitamina B5 rappresenta anche il costituente più importante dell’ACP (Acyl Carrier Protein), una proteina di trasporto coinvolta nella sintesi degli acidi grassi. L’acido pantotenico svolge inoltre un ruolo chiave per funzionamento regolare delle ghiandole surrenali e quello del sistema nervoso sia centrale che periferico.
La presenza nel corpo umano di acido pantotenico libero costituisce quindi, come si può immaginare, una percentuale piuttosto scarsa rispetto a quella costituita dallo stesso sotto forma di coenzima A e di proteina ACP.