Vincenzo Russo ha perso la vita a 45 anni senza nemmeno sapere di cosa soffrisse. L’autopsia darà alcune risposte: c’è un’indagine in corso
Un calvario durato due mesi quello di un uomo di 45 anni che dopo continue visite, che hanno portato a diagnosi diverse, e cure differenti è deceduto senza che i familiari abbiamo capito quale fosse la causa che gli provocava dolore.

Un racconto quasi da film ma che purtroppo si è verificato davvero nel nostro Paese e ha coinvolto Vincenzo Russo, 45enne di Qualiano in provincia di Napoli che lo scorso 13 aprile si è spento presso l’ospedale Cardarelli del capoluogo campano.
Il calvario sanitario di Vincenzo Russo
Visite di ogni tipo, accessi a diversi presidi sanitari ed ospedalieri, cure tra le più disparate e diagnosi discordanti ed un nulla di fatto in mano. È questa la triste storia di Vincenzo Russo che ha perso la vita a soli 45 anni senza nemmeno sapere di cosa soffrisse.
Una via crucis quasi inverosimile quella che ha dovuto subito l’uomo che prima è arrivato all’ospedale San Giuliano di Giugliano in Campania lamentando un forte dolore al petto. Per i sanitari non c’era nulla di preoccupante ma solo di un dolore intercostale.

Così non è stato. Il dolore si è intensificato estendendosi alla spalla destra e dunque Russo e la moglie hanno effettuato altre visite in alcune strutture private e altre pubbliche come il Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, il Pineta Grande di Castel Volturno, a Caserta e, infine, al Cardarelli di Napoli. Un viaggio che non ha permesso a Vincenzo di conoscere quali fossero i suoi reali problemi di salute che via via si sono aggravati e che lo hanno portato alla morte.
Un’indagine in corso
Potrebbe essere una probabile setticemia quella che ha portato alla morta di Vincenzo Russo. Per capire come sono andate le cose ed accertare le cause della morte la moglie di Russo, rimasta da sola con quattro figli, tre dei quali ancora minorenni, ha denunciato l’accaduto.
È stata così aperta un’inchiesta con un procedimento per l’ipotesi di omicidio colposo in ambito sanitario da parte della pm di Napoli Federica D’Amodio.

La Procura di Napoli ha iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio colposo in ambito sanitario due medici che hanno seguito il paziente nel corso del suo calvario sanitario. Si tratta di un di una dottoressa di 63 anni e un dottore di 38.
L’autopsia
Il magistrato ha anche richiesto l’autopsia sulla salma che è stata posta sotto sequestro. Un atto dovuto per accertare le esatte cause del decesso. L’incarico per l’esame irripetibile sarà conferito martedì 29 aprile a un pool di tre consulenti tecnici formato dal medico legale Nicola Balzano, dall’internista Vitaliano Tiscione e dall’anatomopatologa Elvira La Mantia. Parteciperà anche il medico legale Luca Scognamiglio, consulente tecnico per la parte offesa.