La stagione influenzale 2024-2025 non molla la presa: ancora tanti casi per via di un mix di fattori e virus. Com’è la situazione nel nostro Paese
Una stagione influenzale quella del 2024-2025 che ha dato una grossa stangata agli italiani superando ogni possibile previsione. Un’annata che ha messo a letto un numero incredibile di italiani: oltre 15 milioni i casi colpiti da un mix di virus respiratori.
I contagi sono a catena ed in sequenza e anche se la primavera si sta facendo largo pare che, secondo il virologo Fabrizio Pregliasco “non è finita, anzi”. Vediamo cosa ci aspetta e come difendersi.
La stagione influenzale 2024-2025 è stata tosta, non è ancora finita e secondo Fabrizio Pregliasco “è la peggiore degli ultimi 15 anni”. La più pesante dal 2009-2010 secondo il virologo che all’Adnkronos Salute ha spiegato che l’influenza odierna può essere paragonata a quella del 2022-2023, momento nel quale il Covid-19 è diventato più blando e altri virus si erano fatti avanti rialzando la testa.
A mettere ko oltre 15,6 milioni di italiani un mix di virus respiratori che sono stati monitorati dal sistema di sorveglianza Respivirnet dell’Istituto superiore di sanità. Con l’avanzare della primavera i virus protagonisti di questo colpo di coda dell’influenza non sono solo quelli della vera e propria australiana ma anche quelli definiti “cugini”.
I malanni di stagione sono provocati anche da altri virus respiratori come Rhinovirus, Adenovirus, Enterovirus, virus parainfluenzali e anche Sars-Cov-2.
Si tratta, dunque, di un mix di patogeni che, sebbene portino a forme meno gravi di influenza, rispetto a quella del boom invernale, possono rappresentare comunque un rischio per i soggetti fragili e portare dunque a complicazioni.
Queste infezioni si stanno ampliando nella loro diffusione per via di una combinazione di fattori, tra quelli climatici e sociali, rendendo così la stagione influenzale non solo più lunga ma anche complicata rispetto agli anni precedenti.
In molte zone dell’Italia l’influenza non si ferma neanche in questi giorni. Complice il maltempo, le feste di Pasqua ed i vari ponti, tra 25 aprile e 1° maggio che portano a incontri ravvicinati, tra pioggia e gli sbalzi termici, ancora permette di parlare di fine dell’influenza.
Tra le regioni ad essere più colpite ci sono le Marche e la Lombardia che rimangono in fascia gialla ma non ancora vicino alla soglia basale. Nelle Marche ad essere più colpiti sono i bambini da 0-4 anni di età, con 9,85 casi su mille. Diminuiscono i casi nella fascia di età 5-14 anni e 15 e 64 anni. I più protetti grazie alla campagna vaccinale sono gli over 65.