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Se hai un genitore anziano in casa, potresti ricevere fino a 850€ al mese ma nessuno te lo dice

Pubblicato da
Michele D Agostino

In pochi lo sanno ma se si ha un anziano in casa, è previsto un bonus che è di circa 850 euro al mese: ecco in che modo

La situazione economica attuale nel nostro paese continua a non essere delle migliori. Sono numerose le persone che faticano ad arrivare a fine mese. Le famiglie meno abbienti spesso vivono in uno stato di ansia per via delle continue spese e i prezzi sempre più alti. Ed è per questo che ripongono le speranze nei bonus e negli incentivi statali. Questi vengono visti come una vera e propria ancora di salvezza, soprattutto per chi ha un ISEE basso. Tra quelli più gettonati ci sono sicuramente i bonus sanitari: ecco quali sono e a chi sono destinati.

Bonus anziani: ecco come funziona e chi può fare domanda-inran.it

Un altro aiuto davvero prezioso è il bonus anziani, di cui possono usufruire diverse persone. Questo incentivo è destinato agli anziani che hanno superato gli 80 anni e non sono più autosufficienti. Persone, che oltre ad avere problemi di salute, vertono pure in una situazione economica per niente agevole. A proposito di ciò, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha pubblicato tutto ciò che bisogna sapere riguardo questo bonus, anche se non è stato ancora erogato ufficialmente.

Bonus anziani: come funziona e quali sono i requisiti

Il cosiddetto Bonus anziani, noto anche come Prestazione universale, è un contributo economico che serve a migliorare l’assistenza a domicilio. È destinato alle le persone molto anziane che hanno bisogno di supporto quotidiano per affrontare anche le cose più semplici.Nel dettaglio, a chi ha diritto spetterebbero 850 euro in più al mese, che si sommano alla normale indennità di accompagnamento (pari a 531,75 euro per il 2024). In totale, il sostegno mensile può arrivare a 1.381,75 euro. L’importo verrà erogato ogni mese per un massimo di due anni, dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026.

bonus anziani: ecco quali sono i requisiti-inran.it

Bonus anziani: chi può richiederlo?

I requisiti sono piuttosto precisi. Serve:

  • Avere almeno 80 anni compiuti

  • Ricevere già l’indennità di accompagnamento

  • Avere un Isee sociosanitario sotto i 6.000 euro

  • Essere valutati dall’Inps come in condizione di gravissima non autosufficienza

Questo ultimo punto è quello che rischia di lasciare fuori molti anziani che pure avrebbero bisogno di aiuto. Per essere considerati “gravissimi”, infatti, è necessaria una doppia valutazione: da un lato quella sanitaria, legata alle condizioni fisiche, dall’altro quella sociale e familiare, basata su un questionario che descrive l’ambiente in cui vive la persona. Chi soffre ad esempio di demenza o malattie croniche ma non è considerato in condizioni estremamente gravi, potrebbe essere escluso.

Questo bonus non rappresenta un extra ma serve effettivamente per pagarsi l’assistenza, quindi pagare una badante oppure usufruire di servizi domiciliari qualificati (cura della persona, pasti a domicilio, accompagnamento alle visite, faccende domestiche, ecc.)

In pratica, è un modo per garantire una vita dignitosa a casa propria, senza dover per forza fare affidamento su familiari o entrare in strutture residenziali.

Come si fa domanda?

Dal 2 gennaio è possibile inoltrare la richiesta sul sito dell’Inps. Si può fare da casa con SPID, CIE o CNS oppure  ci si può rivolgere a un patronato, che si occuperà di tutta la procedura. La domanda può essere presentata in qualsiasi momento durante la fase di sperimentazione e, se accolta, il bonus sarà riconosciuto dal mese in cui è stata presentata. Ovviamente  L’Inps effettuerà verifiche ogni tre mesi per accertarsi che i soldi siano stati utilizzati per l’assistenza, come previsto. Chi non è in grado di dimostrare la spesa effettiva potrebbe perdere il bonus e dover restituire le somme ricevute. In quel caso, però, l’indennità di accompagnamento non viene tolta.

Per accedere al bonus serve un Isee specifico, chiamato sociosanitario. A differenza dell’Isee classico, questo si calcola tenendo conto solo di un nucleo ristretto: la persona interessata, l’eventuale coniuge e i figli a carico. Serve per dimostrare di trovarsi in una situazione economica tale da rendere necessario un sostegno pubblico. Per richiederlo, basta compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) e presentarla tramite un CAF o patronato. Si può fare in qualsiasi periodo dell’anno.

Michele D Agostino