In vista della Pasqua, Lilac – Centro Dca, una startup digitale che si occupa proprio di aiutare chi soffre di questi disturbi con un approccio innovativo, ha creato un piccolo “vademecum pasquale” per aiutare parenti e amici a comportarsi con più delicatezza. Sì, perché a volte anche una frase detta senza cattiveria può ferire profondamente.
Secondo un’indagine condotta su pazienti e membri della community Lilac, composta in gran parte da giovani intorno ai 30 anni, il 63% delle persone con un Dca si sente incompreso da chi gli sta vicino. “Durante le feste gli altri si rilassano, loro fanno i conti: con il cibo, con le emozioni, con le aspettative.” Sono queste le parole di Giuseppe Magistrale, CEO di Lilac.
Ecco allora le 6 frasi da evitare assolutamente a tavola, secondo Lilac:
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“Ma sei normopeso, non hai nessun problema.”
I disturbi alimentari non si vedono sulla bilancia. Possono colpire chiunque, a prescindere dal peso. Dire il contrario significa ignorare la sofferenza di chi li vive. -
“Non sembri una persona con un disturbo alimentare.”
Non esiste un “aspetto da Dca”. Questa frase fa sentire invisibili, come se si dovesse dimostrare di stare male per essere creduti. -
“È solo una fase, passerà.”
Minimizzare non aiuta. I disturbi alimentari non sono un momento e neanche una moda. Servono ascolto, supporto e spesso anche un percorso lungo e complesso. -
“Mangia qualcosa e vedrai che ti passa.”
Non è così semplice. Il problema non è il cibo in sé, ma tutto ciò che ci sta dietro: dolore, paura, bisogno di controllo. -
“Non credi di aver mangiato troppo poco?”
Anche se detta con buone intenzioni, questa domanda può far sentire sotto osservazione. E questo non fa che aumentare la tensione. -
“Ma dai, oggi non si contano le calorie!”
Frasi del genere, che vogliono essere leggere o motivazionali, spesso risultano opprimenti. Non si tratta di non voler festeggiare, ma di un disagio reale che merita rispetto.
In poche parole, se a tavola c’è qualcuno che vive un Dca, la cosa più importante che possiamo fare è ascoltare senza giudicare e lasciare spazio alla serenità, senza pressioni. Le parole hanno un peso, e alcune, anche se piccole, possono fare male.