Crackers sotto accusa: pesticidi e sostanze tossiche nei marchi più amati

Marchi più cercati e acquistati di crackers sotto accusa per la presenza di sostanze tossiche, i test non mentono.

I crackers sono un alimento molto ricercato e acquistato nei supermercati. Ce ne sono di tanti tipi e marchi diversi, ma anche alcuni nutrizionisti li inseriscono nelle diete, soprattutto quelli con meno grassi. Sono molto versatili, si possono mangiare così come sono o accompagnati da qualsiasi altra cosa. Purtroppo, alcuni marchi di cracker contengono sostanze tossiche e un recente test ha rivelato queste informazioni.

Crackers salati
Crackers salati (Inran.it)

Stiamo parlando della rivista svizzera K-Tipp che ha realizzato un test su 12 marchi più venduti di cracker a base di cereali. Naturalmente, i test scientifici non mentono e sono emersi dati importanti. Alcuni di questi prodotti sono stati promossi, altri bocciati con la presenza di sostanze tossiche al loro interno. Ma andiamo con ordine e vediamo che cosa hanno concluso gli operatori.

Cosa hanno esaminato

La rivista si è affidata al laboratorio alimentare Dr. Wirts + Partner di Kiel, in Germania, e quest’ultimo ha preso in considerazione una serie di parametri nella sua analisi. Innanzitutto, hanno cercato di individuare la presenza di grassi e di fibre alimentari nei prodotti esaminati. Sono elementi estremamente importanti in una dieta equilibrata.

Poi, i ricercatori hanno cercato la presenza di acrilammide, una sostanza che si forma durante la cottura ad alte temperature in alimenti ricchi di amido. Secondo alcune ricerche è tossica e carcerogena. Ancora, la presenza di pesticidi e tossine della muffa. I primi sono tantissimi, tanto che si parla di oltre 600 possibili sostanze.

Crackers sul tavolo
Crackers sul tavolo (Inran.it)

Vi possiamo anticipare, prima di scendere nei dettagli, che non sono state rilevate tossine della muffa nei prodotti presi in considerazione per questo test. Inoltre, pare che di primo impatto si sia rivelata una grande differenza tra i crackers integrali e quelli con farina bianca. I primi sono ricchi di fibre e poveri di grassi, i secondi sono, invece, molto grassi, poveri di sostanze nutritive e con presenza di pesticidi. Anche in quanto a presenza di pesticidi, comunque, bisogna dire che sono stati trovati in molti prodotti, ma nessun prodotto ha superato i livelli consentiti dalla legge.

Crackers con sostanze tossiche: ecco i risultati del test

In Svizzera, la legge stabilisce che i cracker non devono superare il limite di 400 microgrammi per chilogrammo (µg/kg) di acrilammide. Il laboratorio ha rilevato un contenuto massimo di 100 µg/kg in diversi prodotti, mentre in alcuni casi, come il Nature Vollkorn di Dar-Vida, Nature di Country, Cracker Nature di Snack Fun e Il Cracker Salato di Gran Pavesi, i livelli erano addirittura di soli 30 µg/kg.

Nonostante siano entro i limiti legali, dal test i Gran Pavesi e i Tuc, marchi famosissimi anche in Italia, sono risultati i peggiori andando a classificarsi al penultimo e all’ultimo posto. Non solo, nei Gran Pavesi i ricercatori hanno rilevato tracce di pirimifosmetile, un pesticida potenzialmente dannoso per gli organi a lungo termine. Nei Tuc, invece, c’era deltametrina, sospettata di interferire con l’equilibrio ormonale, e piperonilbutossido, una sostanza che può provocare danni a reni e fegato.

Cracker rotondi sul tavolo in legno
Cracker rotondi sul tavolo in legno (Inran.it)

Dei 12 prodotti analizzati, soltanto 4 hanno ottenuto una valutazione positiva e il migliore in assoluto è un prodotto tipico del mercato svizzero, il Bio Original Spelt di Dar-Vida Naturaplan. Questo si distingue per la grande quantità di fibre, la bassa quantità di grassi e l’assenza totale di pesticidi.

Insomma, come avete visto ci sono prodotti che, anche se non superano i limiti di legge, contengono sostanze che a lungo termine potrebbero dare dei problemi di salute. È importante esserne consapevoli e agire di conseguenza sulla propria dieta, sempre affidandosi, ovviamente, ad un esperto.

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