“Mi hanno licenziata e sono in attesa di un intervento”: storie che non vorremmo mai raccontare

Vi raccontiamo la surreale storia di una donna che per via della sua malattia è stata licenziata e da cinque mesi è in attesa di un intervento

In un Paese civile come l’Italia non si dovrebbe mai scegliere tra il diritto alla salute e quello del lavoro, eppure ci ritroviamo a raccontare storie che sembrano al limite del reale ma che purtroppo accadono ancora nel nostro Paese.

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Una storia surreale ma vera (Inran.it)

E’ il caso di una donna che per questioni di salute è stata licenziata e ora è a casa, in difficoltà economiche ed in attesa di un intervento. Vediamo come sono andate le cose.

La surreale storia di Sara Scollato

Si chiama Sara Scollato la donna che da oltre cinque mesi è in attesa di un intervento chirurgico da parte dei medici dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce. Un’azione non ancora programmata che la costringe non solo a sofferenza fisiche importanti ma anche emotive per via di un’attesa diventata logorante.

Sara a dicembre si è recata in ospedale per problemi al rene sinistro e dà lì è iniziata un’agonia che mai avrebbe immaginato. Setticemia e presenza di un calcolo di cinque centimetri la diagnosi. Subito il ricovero e la comunicazione della necessità di un intervento.

Sara Scollato storia
Sara Scollato (Inran.it)

“Dopo pochi giorni di ricovero – ha raccontato la donna al Corriere della Serami hanno rimandata a casa con il drenaggio perché il rene era bloccato. Così è cominciata la mia odissea”. Oggi Sara è ancora con un drenaggio al fianco sinistro e attende di essere operata.

La malattia e poi il licenziamento

Una situazione surreale la sua che l’ha portata anche a perdere il lavoro. Sara, infatti, lavorava come cuoca in un ristorante, ma la sua condizione ha reso necessario il suo allontanamento: “con un tubo nella carne viva e una sacca per la raccolta dei liquidi da portarsi appresso era diventato impossibile stare in piedi ai fornelli per ore ha spiegato.

Ed ora? Deve scegliere se pagare l’affitto o portare in tavola un piatto per il figlio. Nel frattempo, le condizioni della donna non vanno affatto bene. Lei ha spiegato che forse è iniziato un processo di necrosi dei tessuti intorno al foro d’entrata del catetere.

Sara Scollato
Medico in ospedale (Inran.it)

Nonostante questo ed i dolori sempre più forti, dall’ospedale le hanno detto di non allarmarsi. Sara però è preoccupata e non si spiega quale sia il reale motivo per cui non viene operata.

Ed ora? L’amara considerazione

Il primo motivo per cui l’operazione è stata rimandata, secondo quanto detto dell’ospedale, era la mancanza di attrezzature. Ora che queste ci sono non si capisce quale impedimento ci sia. “Cosa devo dire – confessa la donna – che il personale sanitario mi ha addirittura consigliato di scappare dal Vito Fazzi e di recarmi in un altro ospedale? È una cosa inumana, del tutto insopportabile”.

Sara purtroppo non ha la forza economica per curarsi altrove e dunque non le resta che aspettare, ammette. “Malattia e mancanza di denaro mi tengono inchiodata qui” ha concluso.

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