Se una persona soffre generalmente di ansia, può avere difficoltà a gestire il contatto visivo, tendendo a distogliere lo sguardo. Questo avviene soprattutto quando lo sguardo è troppo intenso o minaccioso. Quindi se si nota un comportamento simile, potrebbe significare semplicemente che l’altra persona è nervosa. In questo caso se il contatto visivo diventa più forzato, aumenta il disagio. Si tratta di una situazione in cui l’ideale è mostrare empatia. Ma non è solo questo il motivo.
Si potrebbe infatti pensare ad una mancanza di interesse da parte della persona in questione, soprattutto se questa tende a controllare il cellulare, l’orologio o guardarsi intorno. Magari per questa persona il discorso non è così interessante, quindi non mostra coinvolgimento. Un altro segnale di mancanza di interesse, potrebbero essere le risposte brevi in caso di domande. Un altro motivo, che spesso molti non considerano, è la mancanza di confidence, ovvero di sicurezza della persona con cui si sta parlando. C’è infatti chi si sente in una condizione di soggezione rispetto all’altra persona, quindi il confronto ci porta ad abbassare lo sguardo. Solitamente questo accade in situazioni più formali o professionali o anche quando si parla con qualcuno che si teme o al contrario si ammira.
Secondo gli esperti di psicologia, bisognerebbe interpretare bene questo segnale durante le conversazioni. Se una persona è coinvolta dal dialogo ma tiene lo sguardo basso, forse è semplicemente insicura o troppo timida. A volte lo si fa anche se si prova un senso di colpa, quindi se si tende a nascondere un segreto. Chi dice una bugia, ha l’abitudine di distogliere lo sguardo con maggiore frequenza. L’importante è non arrivare a conclusioni affrettate, spesse volte infatti è solo sintomi di timidezza.