Gettonate tra grandi e piccoli ormai da decenni, le gomme da masticare nascondono delle insidie che la maggior parte dei consumatori nemmeno può immaginare.
Chi non ha mai provato il piacere di masticare un chewing gum? Prodotto estremamente apprezzato da grandi e piccoli, ormai da generazioni occupa un posto rilevante nella quotidianità di innumerevoli consumatori. Nel tempo, abbiamo visto nascere sapori nuovi, forme, grandezze e consistenze diverse, ma la sua essenza resta sempre la stessa: offrire un’esperienza che possa portare diversi risultati.
Talvolta la gomma da masticare appare come un antistress, un vizio o un modo del tutto personale per sfogare la tensione e ritrovare un equilibro. Altre volte, rappresenta una soluzione rapida per rinfrescare l’alito (sebbene non sempre lo xilitolo della gomma doni il risultato che speriamo) o un sostituto della sigaretta nei soggetti che vogliono smettere di fumare. A tal proposito, in commercio non mancano gomme che contengano ingredienti specifici, come la nicotina, pensate appositamente a scopo terapeutico. Con questo scenario davanti agli occhi, mai penseremmo che possano nascondere dei pericoli e delle insidie largamente ed erroneamente sottovalutati.
Gomme da masticare, le consoci così bene?
Questo prodotto di uso tanto comune, normalmente considerato innocuo, si è ritrovato al centro di alcuni studi ed esperimenti che hanno portato alla luce dei rischi associati ad un consumo assiduo e pressoché quotidiano. Non facciamo riferimento solo a cosa accade se per sbaglio ingeriamo una gomma. I problemi che i chewing gum possono causare non si limitano alla salute della persona, ma addirittura intaccano quella dell’ambiente: siamo davanti a qualcosa che apparentemente sembra essere un amico e un alleato, in realtà rappresenta tutt’altro.
Ormai tutti siamo a conoscenza dell’allarme legato alla plastica, materiale ampiamente integrato nella quotidianità di ognuno di noi tramite indumenti, confezioni, strumenti d’uso comune di ogni genere. Ebbene, la plastica espone le persone a delle minuscole particelle che denominiamo microplastiche, dannose seppur piccole un micrometro.
Anche le gomme da masticare sono state aggiunte alla lista dei potenziali prodotti che diffondono microplastiche nell’organismo e nell’ambiente. I ricercatori che hanno lavorato allo studio che le ha incriminate hanno notato il rilascio nella saliva di centinaia di migliaia di microplastiche per ciascun pezzo di gomma masticata.
Il pericolo dietro le gomme da masticare
La ricerca è stata presentata nel corso del meeting primaverile dell’American Chemical Society (ACS) dal professore di ingegneria presso l’Università della California, il quale ha guidato in prima persona lo studio. Nonostante l’affermazione riguardare i dubbi dei reali effetti delle microplastiche sull’organismo umano, il professore ha espresso la sua preoccupazione riguardo un prodotto d’ampio uso.
L’esame è stato condotto su cellule animali e cellule umane e ne è emerso un impatto da parte delle microplastiche. Al momento, la comunità scientifica sta lavorando alla ricerca della scoperta dei danni reali che possono causare nell’uomo. Tuttavia, lo studio ha già potuto far comprendere quanto sia importante tenersi alla larga dall’esposizione a determinate sostanze.
Ogni anno, ingoiamo decine di migliaia di microplastiche tramite cibi, bevande, imballaggi, rivestimenti vari e strumenti comunemente usati a casa o sul posto di lavoro. Talvolta può risultare impossibile non entrare in contatto con la plastica, tuttavia quando la scelta può dipendere dal singolo consumatore, è preferibile prediligere uno stile di vita e alimentare più sano e attento.
Lo studio intorno al chewing gum: allarme microplastiche
Per ogni singolo grammo di gomma da masticare, sono state rinvenute dalle 100 alle 600 microplastiche. In media, una gomma da masticare pesa tra i 2 e i 6 grammi, pertanto il suo consumo comporta un’ingestione che conta fino a 3000 particelle di plastica. Un consumatore che in media mangia da 160 a 180 gomme l’anno, può ingoiare circa 30.000 microplastiche.
