Un uomo di 37 anni definito come spacciato è stato salvato grazie all’uso dell’AI: conosciamo da vicino la tecnica innovativa
Oggi si parla tanto di intelligenza artificiale, nel bene e nel male. I suoi applicativi sono potenti ma spesso anche dannosi e per questo il suo uso, a volte, viene demonizzato a priori.
Eppure, l’AI è in grado di fare grandi cose, anche salvare la vita degli uomini. Fantascienza? Nient’affatto! A dirlo è la storia di un 37enne, dato per spacciato e che invece oggi vive e sta bene proprio grazie all’AI.
Si chiama Joseph Coates, ha 37 anni e vive nello stato di Washington. A lui era stata diagnosticata una malattia rara e incurabile che colpisce il sangue, la Sindrome POEMS. Secondo i medici ormai non c’era nulla da fare, una sentenza che non ammetteva revisioni.
Lo stato di salute del giovane era compromesso ad un livello tale che nemmeno un trapianto di cellule staminali avrebbe potuto salvarlo. Poi però è accaduto il miracolo grazie all’intelligenza artificiale e al dottor David Fajgenbaum, un luminare di Philadelphia specializzato sulle malattie rare.
Joseph e la sua fidanzata lo avevano incontrato nel corso di un convegno e così la compagna del 37enne che non si è mai arresa, dopo aver ricevuto la notizia che il fidanzato fosse ormai spacciato, lo ha contattato per chiederli un ultimo e disperato aiuto.
David Fajgenbaum non si è tirato indietro e ha accettato di aiutare la coppia mettendo in campo la sua conoscenza e affidandosi alla potenza delle nuove tecnologie ed in particolare l’AI.
Il medico, infatti, ha suggerito all’oncologo che aveva in cura il 37enne di attuare una cura mai sperimentata prima unendo chemioterapia, immunoterapia e steroidi. Una tecnica innovativa che non arriva però dalla mente luminare di Fajgenbaum ma bensì dai suggerimenti dati dall’intelligenza artificiale.
Un nuovo metodo che consiste nel riadattare, in base alla malattia, farmaci già conosciuti ed usati in base al caso che si ha di fronte. In questo modo si riescono a mettere in atto trattamenti innovativi utilizzando farmaci già in commercio.
Il metodo usato per curare Joseph Coates si è fatto notare in tutto il mondo ma non è la prima volta che viene usato. Il dottor Fajgenbaum lo aveva già usato a 25 anni per salvarsi la vita in autonomia. Con lo stesso scopo l’AI viene usata già in tutto il mondo dal dottor Faigenbaum e dal suo team dell’Università della Pennsylvania.
A sostegno delle grandi potenzialità dell’AI nel campo medico anche Nyt Donald C. Lo, responsabile scientifico presso Remedi4All che ha precisato che il compito dell’intelligenza artificiale è quello di esaminare “un tesoro di medicine che potrebbe essere utilizzato per tante altre malattie”.
Un approccio che potrebbe far paura a molti se non si specifica che il ruolo dell’AI non è quello di sostituirsi al sapere umano ma di potenziarlo: “ci mette semplicemente dei razzi propulsori” ha chiarito Nyt Donald C. Lo.