Curare sorridendo: ecco i benefici della clownterapia

I benefici di una medicina accompagnata dal sorriso e dall’umorismo spensierato: cos’è e perché è importante la clownterapia.

Clownterapia
Come integrare la medicine all’arte della clownerie (Inran.it)

Quando parliamo di clownterapia non proviamo a proporvi metodi diversi dalla medicina occidentale, ma di uno strumento complementare. Un modo per affrontare la malattia, la terapia e il rapporto con l’ospedale in maniera totalmente diversa. Un lavoro medico che sfrutta l’arte teatrale della clownerie come aspetto complementare al mondo della medicina, senza sostituirsene mai. Quindi di cosa si tratta quando sentiamo parlare di clownterapia?

La terapia complementare: la clownterapia

Clownerie e medicina
Clownterapia: perché è così importante all’interno degli ospedali (Inran.it)

Questa pratica è una terapia complementare che utilizza l’umorismo per promuovere il benessere emotivo e fisico. Questo tipo di umorismo è alimentato dall’interazione di figure clowns che svolgono un ruolo da intermediari, accompagnando i medici all’interno dei reparti. Sono degli interlocutori essenziali che svolgono anche un ruolo complementare, mai sostitutivo. Quindi vengono praticate le tecniche artistiche di clownerie in ambito sanitario, per raggiungere vari scopi che partono tutti dallo stesso paradigma: l’umorismo e la distensione dell’ambiente, costituendo ambienti rilassati e gioiosi.

Questa terapia ha varie funzioni. Prima fra tutte riduce lo stress e l’ansia, fornendo momenti di svago e allegria ai pazienti. Attraverso l’umorismo, inoltre, promuove un benessere emotivo, incoraggiando sorrisi e risate. La clownterapia svolge, quindi, anche un ruolo di connessione umana, distendendo l’ambiente, legando attraverso l’umorismo e la gioia, cercando di sciogliere lo stress dell’ambiente. Ma il clown ha anche un’altra funzione fondamentale: la comunicazione. Perché oltre a creare un ambiente più disteso fra i pazienti, lo crea anche insieme ai medici.

Ruoli e scopri della clownterapia: la comunicazione

In ospedale molte possono essere le terapie in atto e, alcune, possono essere invadenti, spaventare o provocare dolore. Il dottore clown ha un ruolo di intermediazione essenziale che permette di comunicare in maniera più serena e gioiosa. Una funzione fondamentale, soprattutto negli ambienti pediatrici dove ad essere coinvolti sono bambini spaventati, ma non solo. Infatti la clownterapia è presente in varie strutture, non solo negli ambienti per bambini.

Gli effetti della clownterapia sono reali e possibili da constatare all’interno delle strutture nelle quali viene praticata. Però, oltre ad avere una valenza effettiva nel vivere quotidiano del mondo ospedaliero, si è potuto dimostrare il valore di questo tipo di terapia anche da un punto di vista più “statistico“. Attraverso questa terapia diminuiscono del 20% la somministrazione di farmaci analgesici e vengono ridotti del 50% i tempi di degenza, con un aumento riscontrabile delle difese del sistema immunitario. Terapia che può essere chiamata anche terapia del sorriso.

Sistema immunitario: il fondamentale ruolo della clownterapia

Dottore clown
Una terapia complementare: parliamo della clownterapia (Inran.it)

Non è un caso, infatti, che sorridere sia un vero e proprio fattore di resilienza e di promozione del benessere, grazie alla funzione dei neuroni a specchio e dell’empatia. Ridere, stimola la produzione di beta-endorfine nelle ghiandole surrenali, producendo quindi cortisolo, l’ormone che regola la risposta allo stress e l’umore. Un riduzione di stress reale e chimicamente provata, che aumenta l’autostima e migliora la qualità delle nostre relazioni. Ecco tutti i grandi benefici della clownterapia; ma da dove nasce?

Non possiamo identificare un inizio specifico della nascita di questo tipo di attività, ma possiamo partire da Patch Adamas. No, non dal grande film del 1998 con Robin Williams, che ha portato all’attenzione di tutti questo tipo di attività, ma al medico che ha ispirato il film. Parliamo del medico, attivista Hunter Doherty Adams, con lui troviamo i le prime grandi informazioni e trattati che hanno riportato questo binomio essenziale che costituisce la base di questa terapia: la medicina e l’umorismo.
Oggi se siete interessati a prendere parte a questo tipo di terapia ci sono dei corsi ai quali è possibile accedere presentando il proprio curriculum e affrontando 400 ore di corso di formazione, parte in aula e parte sul campo. Voi sareste disposti a diventare dottori clown?

Lorenzo Angelini

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