INPS, ottime notizie per i pensionati: anche a loro spetta l’indennità di malattia

Arrivano ottime notizie dall’INPS per gli anziani pensionati. Potranno beneficiare, infatti, dell’indennità di malattia: ecco i requisiti

Anche i pensionati che hanno ripreso a lavorare come dipendenti hanno diritto all’indennità di malattia riconosciuta dall’INPS. Questo importante chiarimento arriva con la circolare n. 57 dell’11 marzo, che specifica come il beneficio spetti solo a chi, dopo la pensione, ha avviato un nuovo rapporto di lavoro subordinato.

anziani
indennità malattia per i pensionati: ecco i requisiti-inran.it

Chi è solo pensionato, infatti, continua a percepire regolarmente l’assegno previdenziale anche in caso di malattia, senza alcuna riduzione, neppure in caso di ricovero ospedaliero. Diverso è il caso di chi, dopo il pensionamento, ha scelto di tornare a lavorare. Se si ammala, l’attività lavorativa si interrompe temporaneamente, e sorge il dubbio su chi debba garantire un’indennità sostitutiva dello stipendio.

L’INPS ha chiarito che questi lavoratori, al pari degli altri dipendenti, hanno diritto all’indennità di malattia, con le stesse modalità previste per i lavoratori non pensionati. Non ci sono norme che vietano di cumulare reddito da lavoro e pensione (salvo il caso di Quota 103), quindi chi lavora dopo la pensione gode degli stessi diritti in materia di malattia. L’Istituto ha specificato inoltre come avviene il pagamento e chi ne è responsabile, fornendo così un quadro chiaro per tutti i pensionati lavoratori.

Gli anziani potranno beneficiare dell’indennità di malattia: i requisiti

Il tema dell’indennità di malattia per i pensionati che tornano a lavorare è stato a lungo oggetto di interpretazioni restrittive. Fino a oggi, la normativa stabiliva che questa indennità non spettasse per le malattie iniziate dopo la cessazione del primo rapporto di lavoro, escludendo di fatto anche chi, dopo il pensionamento, veniva nuovamente assunto come dipendente. Questo ha creato una situazione paradossale, in cui i datori di lavoro erano comunque obbligati a versare i contributi per la malattia senza che il lavoratore potesse beneficiarne.

anziani sulla panchina
I pensionati potranno beneficiare dell’indennità di malattia: ecco come ottenerla-inran.it

L’INPS ha ora chiarito la questione, sottolineando che un pensionato che torna a lavorare ha diritto alla tutela della malattia, poiché il suo nuovo datore di lavoro è tenuto a versare i contributi per questa copertura. In pratica, la funzione dell’indennità cambia. Non si tratta più solo di sostenere chi è senza reddito, ma anche di garantire un supporto economico a chi, pur percependo la pensione, si trova impossibilitato a lavorare e perde così un’entrata aggiuntiva.

Per i pensionati lavoratori, le regole sono le stesse degli altri dipendenti. In caso di malattia, devono ottenere il certificato medico, che viene trasmesso telematicamente, e rispettare le regole previste per le visite fiscali. L’INPS interviene a partire dal 4° giorno di malattia, garantendo un’indennità pari al 50% della retribuzione media giornaliera per i primi 20 giorni. Dopo questo periodo, l’indennità sale al 66,6%, con un limite massimo di 180 giorni nell’anno solare. I primi tre giorni di malattia, invece, restano a carico del datore di lavoro, secondo quanto stabilito dal contratto collettivo applicato.

Questo chiarimento rappresenta un passo avanti nella tutela dei lavoratori pensionati, riconoscendo loro un diritto che fino a oggi non era garantito. L’obiettivo è evitare che chi sceglie di continuare a lavorare dopo il pensionamento si trovi penalizzato in caso di malattia, assicurando un trattamento equo rispetto al resto della forza lavoro. Ma non è finita qui per gli anziani, perché per loro possono richiedere anche una serie di bonus: ecco quali sono.

Gestione cookie