Le nonne ne sanno sempre una più del diavolo, come il trucco della foglia di alloro nella minestra. Ecco perché lo facevano: è incredibile
Il connubio tra alloro e legumi è quasi istintivo in cucina. È quel tocco profumato che arricchisce le lenticchie, i ceci e i fagioli, donando quel profumo inconfondibile che ci porta ai nostri sapori d’infanzia. Ma se le nonne ci hanno sempre ricordato di non dimenticare di aggiungerlo negli stufati, il motivo è uno: alloro non è solo questione di gusto ma anche benessere.

Questo ortaggio è infatti ben noto per le sue qualità digestive e apportano benefici all’intestino. Hanno il compito di rendere i leguminosi meglio digeribili, attenuando quel spiacevole senso di gonfiore che spesso possono produrre. Non è quindi da stupire se da secoli viene impiegato in cucina per insaporiare non solo le zuppe e le minestre, ma anche i brodi, i spezzatini e i piatti di pesce.
Sue foglie aggiunte all’inizio della cottura rilasciano progressivamente oli essenziali che arricchiscono il piatto con note aromatiche e benefiche. E se vengono rimosse alla fine della cottura è perché hanno già svolto il loro dovere: rendere il cibo migliore e leggero. Piccola astuzia della tradizione da tramandare.
I segreti delle nonne: per quale motivo mettono alloro nella minestra
L’alloro è ben più che una semplice erba profumata. Se siamo abituati ad aggiungerlo istintivamente ai nostri piatti, è per la tradizione tramandata da secoli, non solo per il suo inconfondibile profumo. Ricco di calcio, magnesio, potassio, ferro e vitamine essenziali come la A e le vitamine del gruppo B, l’alloro è il toccasana per il corpo. Il suo olio essenziale, composto da cineolo ed eugenolo, possiede proprietà digestive che aiutano a mitigare il gonfiore addominale e i gas intestinali, rendendo leggieri anche i pasti più pesanti.

Le nostre nonne lo sapevano bene. Negli stufati a legumi come le lenticchie, i fagiolini e i ceci, l’alloro è quasi d’obbligo. Non solo arricchisce il sapore, ma agevola la digestione stimolando le enzimi gastrici e favorisce i movimenti intestinali. Inoltre questa pianta è preziosa anche per le vie respiratorie: libera i bronchi dal muco e ha azione antibatterica naturale, essendo utile in caso di raffreddore, bronchite o mal di gola. Non solo, i suoi acidi grassi insaturi aiutano la circolazione sanguigna, prevenendo le malattie cardiovascolari, e può addirittura aiutare a regolare il ciclo mestruale.
E i segreti della nonna non finiscono qui! Se vuoi aumentare la capacità d’assorbimento del ferro presente nelle lenticchie, accompagnale con alimenti ricchi di vitamina C come peperoni, pomodori, fragole, kiwi e agrumi oppure con proteine magre come uova e carne bianca. Al contrario è meglio astenersi dal consumo dei latticini subito dopo il pasto poiché potrebbero ostacolare l’assimilazione del ferro.
Insomma, un piccolo gesto in cucina può fare una grande differenza per la salute. E come sempre, la saggezza popolare si conferma una preziosa alleata del benessere!