Il diabete è una delle malattie più comuni ed è correlata all’assunzione di zucchero, ma cosa succede se invece di quello banco si assume quello di canna?
Il diabete è di certo una delle malattie più combattute al mondo. È una malattia in cui c’è un considerevole aumento dei livelli di glucosio (zucchero) nel sangue, dovuto ad un deficit dell’insulina, l’ormone che controlla la glicemia nel sangue e che viene prodotto dal pancreas. Si stima che una persona su 18 soffra di questa patologia, il che comporta l’adeguamento ad uno stile di vita più sano e una dieta adeguata.

Una persona con il diabete deve infatti controllare ogni cosa che ingerisce e tenere sotto controllo il livello degli zuccheri assunti nell’arco della giornata. Uno squilibrio di zuccheri può essere altamente pericoloso per una persona diabetica. Risulta quindi importante scegliere il dolcificante adatto se non si riesce a sopportare il gusto amaro del caffè, per esempio. Quindi è meglio il classico zucchero bianco o lo zucchero di canna?
Chi ha il diabete può usare il zucchero di canna?
Negli ultimi tempi, molte persone hanno iniziato a preferire lo zucchero di canna al tradizionale zucchero bianco, convinte che sia una scelta più naturale e meno lavorata. Questa tendenza è comprensibile, considerando i noti effetti negativi sulla salute derivanti dall’assunzione eccessiva di zucchero bianco. Comunque, è importante chiedersi se lo zucchero di canna sia realmente un’opzione migliore.

Questo tipo di zucchero proviene dalle piante di canne da zucchero e il suo caratteristico colore scuro è dovuto ai minerali che contiene, come calcio, magnesio, ferro e vitamine del gruppo B, che lo rendono apparentemente una scelta più sana.
Distinzione tra zucchero di canna integrale e zucchero di canna grezzo
Bisogna fare una distinzione tra zucchero di canna integrale e zucchero di canna grezzo. Lo zucchero integrale è poco lavorato e conserva una maggiore quantità di sostanze nutritive grazie al suo processo di produzione naturale. Invece, lo zucchero di canna grezzo, pur avendo un aspetto simile, non è molto diverso dallo zucchero bianco, poiché subisce un processo di lavorazione simile, che elimina molte delle sostanze benefiche presenti nel prodotto integrale. Per questo motivo, quando si acquista zucchero di canna al supermercato, è fondamentale prestare attenzione all’etichetta e scegliere quello integrale.

Lo zucchero di canna grezzo, infatti, spesso contiene additivi e coloranti come il caramello, che non sono presenti nello zucchero integrale. Questi additivi possono alterare le proprietà del prodotto e, in alcuni casi, risultare dannosi per la salute, in particolare per chi ha particolari esigenze alimentari o soffre di malattie come il diabete. In queste situazioni, l’assunzione di zucchero di canna grezzo può essere sconsigliata, poiché l’aggiunta di coloranti e sostanze chimiche potrebbe interferire con la regolazione della glicemia.
Pertanto, quando si sceglie di sostituire lo zucchero bianco con lo zucchero di canna, è fondamentale fare attenzione alla qualità del prodotto. Lo zucchero di canna integrale si rivela essere la scelta migliore per chi cerca un’alternativa più naturale, in quanto conserva molte delle proprietà nutrizionali originali della canne da zucchero.
Quali zuccheri sono consentiti per i diabetici
Secondo un articolo apparso sul sito della Fondazione Veronesi, oltre allo zucchero di canna da consumare in quantità modiche, per i diabetici, è consigliato utilizzare dolcificanti naturali come miele, sciroppo d’acero, succo di agave o l’estratto di stevia, che è un dolcificante naturale della grandissime proprietà. È importante anche preferire farine integrali e arricchire i piatti con frutta secca o semi per ridurre il carico glicemico.
Quando si preparano alimenti per i diabetici, come possono essere anche solo i biscotti, il saccarosio dovrebbe essere evitato, poiché aumenta rapidamente i livelli di glucosio nel sangue. Il fruttosio, pur avendo un impatto minore sulla glicemia, può aumentare i trigliceridi e non attiva i meccanismi di sazietà come il glucosio, portando a un consumo maggiore di cibo.