Hai mai sentito parlare di una pasta che ha solo 10 kcal per 100 grammi? No, non stai sognando, ti spiego subito tutto quello che devi sapere.
Sempre più persone cercano alternative alla pasta tradizionale per ridurre l’apporto calorico senza rinunciare al piacere di un buon piatto di spaghetti.

In pochi lo sanno, ma esiste una pasta perfetta per questo scopo: la pasta shirataki. Si tratta di un alimento giapponese quasi privo di calorie e carboidrati. Ma è davvero un’alternativa valida o nasconde delle controindicazioni?
Cosa sono gli shirataki e perché sono diversi dalla pasta tradizionale?
Gli shirataki sono realizzati con farina di konjac, una radice ricca di glucomannano, una fibra solubile che conferisce a questa pasta le sue caratteristiche uniche.
A differenza della pasta di grano, gli shirataki hanno un contenuto calorico bassissimo, circa 10 calorie per 100 grammi, e non contengono carboidrati netti, rendendoli perfetti per chi segue una dieta chetogenica o a basso contenuto di carboidrati.

Uno degli aspetti più interessanti è la loro capacità di aumentare il senso di sazietà. Il glucomannano assorbe molta acqua, gonfiandosi nello stomaco e rallentando la digestione. Questo significa che, pur non apportando quasi calorie, aiutano a sentirsi sazi più a lungo, riducendo il desiderio di spuntini tra un pasto e l’altro.
Quali sono i benefici degli shirataki?
Leggeri, versatili e facili da preparare, gli shirataki possono essere un valido alleato nella cucina di chi cerca alternative sane e ipocaloriche.

Vediamo insieme i principali benefici:
- Alleati della perdita di peso: grazie al bassissimo apporto calorico e alla capacità di assorbire acqua, gli shirataki aiutano a ridurre l’appetito senza dover diminuire le porzioni.
- Perfetti per chi ha problemi di glicemia: non provocano picchi glicemici, il che li rende ideali per chi soffre di diabete o insulino-resistenza.
- Facili da preparare: sono già precotti, quindi basta sciacquarli bene sotto acqua corrente per eliminare il caratteristico odore e poi saltarli in padella con il condimento preferito.
- Adatti a molte diete: sono senza glutine, vegani e compatibili con la dieta chetogenica.
- Aiutano la salute intestinale: il glucomannano è una fibra prebiotica che favorisce la regolarità intestinale e nutre la flora batterica.
Come cucinare gli shirataki?
Essendo composti per la maggior parte da acqua e fibre, gli shirataki hanno un sapore neutro e assorbono bene i condimenti. Questo li rende molto versatili in cucina.
Per esempio si possono abbinare ad un semplice sugo di pomodoro o a un ragù di carne per un piatto saporito e leggero; li puoi saltare in padella con verdure, salsa di soia e proteine come tofu, pollo o gamberi.
Altrimenti, puoi aggiungerli nelle insalate conditi con olio, limone e verdure croccanti per un pasto leggero e fresco o anche nelle zuppe, aggiunti a brodi o minestroni.
Vale davvero la pena sostituire la pasta con gli shirataki?
Gli shirataki sono un’ottima soluzione per chi cerca di ridurre le calorie o per chi segue diete specifiche come la chetogenica o senza glutine.
Però essendo privi di proteine e micronutrienti essenziali, non devono sostituire completamente altri alimenti più nutrienti. L’ideale è usarli in modo equilibrato, alternandoli alla pasta integrale o ad altre fonti di carboidrati complessi.