Le donne che aspettano un bambino dovrebbero assolutamente conoscere i benefici dell’acido folico: scopriamo subito cos’è e a cosa serve.
L’acido folico è da tempo raccomandato alle donne in gravidanza per il suo ruolo fondamentale nella prevenzione di malformazioni congenite.
Ma una nuova ricerca suggerisce che una dose più alta nel primo trimestre non solo è sicura, ma potrebbe anche migliorare lo sviluppo cognitivo e comportamentale del bambino.
Un recente studio, che sarà presentato al 77° incontro annuale dell’American Academy of Neurology, ha analizzato gli effetti dell’acido folico assunto durante le prime settimane di gravidanza.
I risultati indicano un collegamento tra l’integrazione di questa vitamina e migliori capacità verbali nei bambini, senza effetti collaterali rilevanti legati a dosaggi più elevati.
L’acido folico è chiamato anche vitamina B9, ed è fondamentale per la sintesi del DNA, la produzione di nuove cellule e la formazione dell’emoglobina. In gravidanza, è essenziale nello sviluppo del sistema nervoso del bambino, riducendo il rischio di malformazioni come la spina bifida.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, l’acido folico potrebbe contribuire anche alla prevenzione di altre anomalie congenite.
I ricercatori hanno esaminato 345 bambini di 6 anni, di cui 262 figli di madri con epilessia. Le dosi di acido folico assunte nel primo trimestre sono state registrate e i bambini suddivisi in cinque gruppi:
Negli Stati Uniti, la dose raccomandata è di 0,4 mg al giorno, mentre in Italia è leggermente più alta (0,6 mg al giorno). Le donne con epilessia però ricevono spesso una prescrizione superiore.
I bambini sono stati sottoposti a test sulle capacità linguistiche e a questionari per valutare il loro sviluppo comportamentale. I risultati sono stati sorprendenti.
I bambini le cui madri avevano assunto acido folico avevano un punteggio medio verbale di 108 rispetto a 96 dei coetanei le cui madri non lo avevano assunto. Nel test comportamentale, il punteggio era 102 per i figli di madri che avevano assunto acido folico, contro 82 degli altri bambini.
Nonostante studi precedenti avessero sollevato dubbi sui possibili effetti collaterali di dosi elevate, questa ricerca suggerisce che un’integrazione maggiore non comporta rischi evidenti.
Va però precisato che il neurologo Kimford J. Meador, autore dello studio, ha evidenziato la necessità di ulteriori ricerche per identificare il dosaggio ideale, soprattutto per donne che hanno esigenze particolati.
L’acido folico non si trova solo negli integratori: alcuni alimenti sono naturalmente ricchi di questa vitamina. Tra questi:
È importante sapere che la cottura e la conservazione possono ridurre moltissimo la quantità di folati negli alimenti, poiché si tratta di vitamine sensibili al calore e alla luce.
Aurora De Santis