Grasso addominale, se hai più di 60 anni non è impossibile eliminarlo: i consigli della nutrizionista per riuscirci
Più si va avanti con l’età e più le probabilità di perdere peso con facilità, teoricamente, diminuiscono. Falso mito o realtà? È questo l’interrogativo che attanaglia moltissime persone che, oltrepassata la soglia del mezzo secolo di vita, si pongono come obiettivo quello della perdita di peso.

Nel gergo tecnico, questo tipo di condizione è definita “sindrome della pancia a vaso”. Essa include vari problemi di salute (trigliceridi alti, iperglicemia, ipertensione), tra cui l’accumulo di grasso addominale in eccesso.
Una condizione che è molto più del semplice “avere la pancia”. Grasso addominale in eccesso, ammesso e concesso che non sia solamente questione di ciò che si mangia, porta con sé rischi di malattie cardiovascolari, malattie del fegato, diabete e tumori. Come fare, dunque, per evitare che si presenti il tanto detestato fenomeno della pancetta?
Grasso addominale: perché è più difficile combatterlo a 60 anni
Se, da un lato, è vero che il fenomeno dell’ingrassamento non dipende soltanto dall’età, è altrettanto vero che vi sono delle specifiche fasce anagrafiche in corrispondenza delle quali è più semplice aumentare di peso.
Per le donne, tale fascia coincide con il periodo tra i 35 e i 40 anni, mentre per gli uomini la suddetta finestra temporale è spostata dai 40 anni in avanti. Una fascia d’età nella quale è più probabile che si verifichi un aumento di peso, e per una lunga serie di fattori. Primo tra tutti, il rallentamento del metabolismo.

L’addome, tra l’altro, è la parte del corpo per eccellenza in cui si tende ad accumulare centimetri di troppo. In questa zona, infatti, si conservano le principali aree dedicate agli adipociti, potenziali riserve di grasso. Per gli uomini, in modo particolare, questa zona risulta critica perché la conformazione di tipo androide conduce proprio a un accumulo di grasso in corrispondenza dell’addome.
Come evitare la comparsa della pancetta?
Sebbene, come già appurato, dopo i 40 anni sia piuttosto difficile contrastare il fenomeno della pancetta, vi sono delle piccole accortezze che ciascuno di noi, nel nostro piccolo, è in grado di applicare.
Innanzitutto, come suggeriscono i dietologi, occorre prestare attenzione al movimento, che non va mai abbandonato. Praticare attività sportiva almeno due volte alla settimana, accompagnata da uno stile di vita attivo e non sedentario, è una delle prime regole a cui attenersi.

È fondamentale, in secondo luogo, avere sempre il controllo di quello che si mangia. Nello specifico, occorre un consumo moderato di cibi processati o particolarmente ricchi di zuccheri o carboidrati. L’Oms, in questo, ha fornito linee guida cristalline: occorrerebbe ridurre l’assunzione di zuccheri liberi a meno del 5% dell’apporto energetico giornaliero totale, ossia un massimo di sei cucchiaini al giorno.
L’altra chicca per “contenere” il grasso addominale
Un’ulteriore regola a cui attenersi, per cercare quantomeno di contenere la formazione di grasso addominale, è regolarsi col consumo di carboidrati. Bisogna, infatti, limitarne l’assunzione, così da evitare che un eccesso degli stessi si traduca in grassi da stoccare nella zona dell’addome.