Negli ospedali arriva una nuova figura sanitaria: una novità per sopperire alla mancanza degli infermieri. Di chi si tratta e chi potrà farlo
Nel corso della pandemia sono stati definiti angeli ed eroi, coloro che hanno fatto di tutto per salvare le vite altrui, mettendo a rischio la propria. È stata anche istituita una giornata mondiale per ricordare il grande lavoro e sacrificio fatto, eppure oggi c’è una vera emergenza.
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Parliamo degli infermieri che mancano negli ospedali italiani e sono, ad oggi, introvabili. Una carenza che sta mettendo in difficoltà gli ospedali ed in generale tutta la nostra sanità. Come correre ai ripari? Si è pensato ad una nuova figura che affiancherà i pazienti.
La nuova figura negli ospedali: arrivano gli assistenti-infermieri
Negli ospedali arrivano gli assistenti-infermieri. È questa la nuova figura a cui si sta pensando per rispondere alla carenza degli infermieri nelle corsie dei nosocomi del nostro Paese.
Gli infermieri, infatti, sono praticamente introvabili, figura chiave nei percorsi sanitari che ad oggi è diventata rara, negli ospedali come nei corsi di laurea. Sembra, infatti, che i giovani non siano più interessati a voler lavorare in corsia a fianco di medici e malati.
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Solo in Lombardia, mancano oltre duemila infermieri in corsia e nelle università i corsi di laurea vedono sempre meno studenti. Resta vuoto un posto su tre di quelli disponibili. Ecco perché si sta lavorando già da ora per portare in servizio questa nuova figura professionale degli assistenti-infermieri.
Quale sarà il ruolo degli assistenti-infermieri
Potrebbe essere la Lombardia la prima regione in Italia a far entrare nelle corsie degli ospedali la nuova figura professionale dell’assistente-infermiere. Quale sarà il suo ruolo? Si sta pensando ad una figura che sia a metà tra il ruolo di infermiere e quello di operatore socio-sanitario, il famoso oss.
Si sta lavorando già da un po’ per portare quanto prima in servizio queste nuove figure professionali che dovranno seguire almeno 500 ore di formazione. Questi avranno il compito di restare al fianco dei pazienti, quelli adulti e anziani.
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Non è prevista, invece, la loro presenza, per i pazienti pediatrici. Saranno chiamati a seguire soprattutto le persone con patologie croniche, chi ha problemi legati alla disabilità o alle dipendenze.
Chi potrà ricoprire questo ruolo
La Lombardia si prepara alanciare questa nuova figura nel mondo sanitario che però non è stata accolta positivamente da tutti. Alcuni temono che si possa creare confusione in corsia. L’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso, che sta seguendo la questione da vicino, ha spiegato che il nome potrà essere cambiato anche solo in “assistente”. L’obiettivo è dare sostegno ai pazienti e non creare incertezze.
Nel mentre sui curricula sono state date le prime indicazioni: lo studio “andrà ben oltre le 500 ore – ha spiegato Bertolaso – per i corsi di formazione coinvolgeremo anche il mondo universitario”.
L’assessore ha spiegato che il problema della carenza degli infermieri è serio e se “nopn prendiamo provvedimenti, in dieci anni ne perderemo oltre 110mila in tutta Italia” ha detto chiaramente ricordando che alcuni reparti degli ospedali italiani sono stati chiusi non per mancanza di soldi ma di personale.