Parkinson, il primo sintomo rivelatore lo noti quando cucini, è questo il campanello d’allarme a cui bisogna prestare particolare attenzione.
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Tra le malattie tristemente più diffuse vi è sicuramente il Parkinson. Alcuni segnali della malattia che appaiono anche precocemente rispetto all’insorgenza vera e propria, sono dei veri e propri campanelli di allarme a cui bisogna prestare particolare attenzione. Segnali molto piccoli che possono manifestarsi anche molti anni prima della comparsa del morbo di Parkinson ma spesso difficili da ricondurre alla malattia e quindi poco pratici da riconoscere o comunque facilmente ignorabili.
Da un’indagine del 2011 eseguita proprio dalla National Parkinson’s Foundation è emersa la tendenza delle persone, forse per paura, a non sottoporsi alle visite, nonostante insorgano dei sintomi preoccupanti come il tremore. La diagnosi così tardiva diventa un problema notevole perché impedisce al paziente di iniziare un trattamento che non è risolutivo ma certamente può rallentare il progresso della malattia. Ecco alcuni segnali che possono comparire con largo anticipo e che meritano di essere attenzionati tempestivamente per ricevere il trattamento adeguato.
Parkinson, il primo campanello d’allarme lo avverti in cucina

Ed è proprio in cucina che può presentarsi il primo sintomo e precisamente mentre si prepara la propria pietanza preferita quando dai sensi proviene un sapore ed un odore diverso dal solito. La perdita di olfatto e di gusto sono il primo campanello d’allarme, un sintomo da monitorare costantemente perché deriva dalla degenerazione delle cellule che producono dopamina. Un aspetto questo talmente rilevante che alcuni esperti si sono focalizzati per meglio analizzare il rapporto tra patologia e gusto.
Ma non è l’unico sintomo, anche i disturbi del sonno possono essere un segnale; in particolare il disturbo comportamentale del sonno che porta le persone a non avere delle notti serene ed avvertire disturbi come la sindrome delle gambe senza riposo e l’apnea notturna Anche fattori, quali la costipazione ed altri disturbi intestinali della vescica sono tipici nella fase iniziale della malattia perché il Parkinson influisce sul sistema nervoso autonomo, quindi rallenta la digestione ed altre la funzionalità della vescica.
Da attenzionare altresì la mancanza di espressione facciale perché i muscoli del viso diventano più rigidi e quindi è difficile esprimere emozioni, non è un caso che si parli in gergo clinico della maschera di Parkinson.
Altri sintomi da monitorare
Scrittura lenta e stretta causata dalla bradicinesia ovvero il rallentamento e la perdita di movimenti spontanei. Anche la voce può subire un cambiamento diventando più flessibile e monotona. Insomma, il Parkinson altera il sistema nervoso autonomo causando anche sudorazione eccessiva senza motivo apparente, pelle grassa e problemi di salivazione. E infine ma non per meno importanza, i cambiamenti di umore e di personalità, frequenti i sintomi di ansia, depressione e difficoltà di concentrazione.