Esistono diversi rischi per la salubrità ed il benessere delle piante che hai in giardino. E ce n’è uno in particolare estremamente nocivo, te ne devi liberare.
Le piante possono essere meravigliose aggiunte al nostro giardino, ma non tutte sono innocue. Alcune specie, infatti, possono rivelarsi pericolose per la salute umana e quella degli animali domestici. Alcune infatti possono essere velenose e trovarsi anche nel tuo giardino. Altre ancora possono essere parassitarie e vanno estirpate per evitare che possano danneggiare altre piante e fiori che invece vorresti prosperassero. E poi ci sono i pericoli rappresentati da insetti e parassiti nocivi.
Una cosa buona consiste nel conoscere le piante velenose più comuni. Una delle piante più temibili è l’oleandro (Nerium oleander), che è spesso utilizzato come pianta ornamentale. Tutte le sue parti contengono sostanze tossiche che possono causare gravi problemi, inclusi nausea, vomito e, in casi estremi, persino la morte. Anche il “ciclamino” (Cyclamen) è da tenere in considerazione; il suo tubero è particolarmente velenoso e può provocare reazioni avverse se ingerito.
Un’altra pianta che non deve essere sottovalutata è il “rabarbaro ornamentale” (Rheum rhaponticum). Mentre il rabarbaro da cucina è una pianta commestibile, le sue foglie contengono acido ossalico, che può risultare tossico. Anche il “lillà” (Syringa) è spesso presente nei giardini e, sebbene non sia fatalmente tossico, il suo polline può provocare reazioni allergiche in alcune persone.
Alcuni funghi, come l’amanita falloide, pur essendo organismi distintivi più che piante, meritano menzione. Qui il pericolo è rappresentato dall’impossibilità di riconoscerli senza una buona conoscenza micologica. Questi funghi, se ingeriti, possono causare avvelenamenti mortali.
Dopo aver esplorato le piante velenose, dovresti proprio conoscere quello che è uno dei pericoli più letali che ci siano per il tuo giardino. Ed è un altro aspetto pericoloso frequentemente trascurato nei giardini: la processionaria del pino (Thaumetopea pityocampa).
Questa larva di lepidottero è nota per il suo comportamento aggregato e per la sua abitudine di costruire nidi nei pini. Le braccia dei lepidotteri sono coperte da peli urticanti che possono causare reazioni allergiche severe negli esseri umani e negli animali domestici. La processionaria è particolarmente temuta non solo per il fastidio che provoca, ma anche per le potenziali conseguenze devastanti sulla salute e sull’ecosistema.
Per combattere l’infestazione di processionaria, ci sono diverse strategie efficaci. In primo luogo, è importante monitorare regolarmente gli alberi, soprattutto nei mesi autunnali e invernali, quando le larve iniziano a scendere dal nido. Riconoscere i nidi è fondamentale: si presentano come masse cotonose visibili sui rami. Se vengono individuati, questi nidi devono essere rimossi con cautela; indossando guanti e mascherine protettive per evitare il contatto con i peli urticanti.
Un altro metodo è l’uso di trappole specifiche che catturano le farfalle adulte, limitando così la riproduzione. Le trappole possono essere acquistate in negozi specializzati oppure realizzate in casa con materiali di facile reperibilità. L’uso di insetticidi specifici può essere una soluzione, ma è essenziale seguire le indicazioni del produttore e rispettare le normative locali per preservare l’ecosistema. Al contrario della processionaria, un’altra pianta è un vero tesoro e dovresti favorirne la crescita.