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Trovavo sempre mille scuse, ma poi ho scoperto un modo geniale per eliminare la pigrizia e la procrastinazione

Pubblicato da
Paola Ferraro

Per combattere la pigrizia e l’idea malsana del rimandare c’è una filosofia che arriva dalla fredda Finlandia tutta da scoprire

“Il dolce far niente”, espressione di Russel che elogia l’ozio, che sembra ci possa arrivare addirittura da Plinio il giovane nelle Epistole dove definisce “beato non fare e non essere nulla” per arrivare a Cicerone che nel De oratore diceva “E’ piacevole il non far nulla”. Insomma molti i richiami e i riferimenti, quasi a sottolineare anche un certo valore nel rimanere inermi e passivi nella vita, anche se rimangono espressioni alquanto ambigue che in fondo nascono probabilmente altro.

Dolce far niente (Inran.it)

Fatto sta che per noi italiani, accusati spesso di prediligere una certa indolenza rispetto al fare nella vita, ovvero dei fannulloni belli e buoni, lavativi e lazzaroni, la nomea ci sta davvero stretta. Anche se si potrebbe sempre obbiettare che nel non far niente in realtà si fa sempre qualcosa, e cioè si pensa, per cui il far niente rimane un’illusione della nostra mente.

Il dolce far niente

Il dolce far niente rimane comunque un’espressione che racchiude il piacere che si può inevitabilmente ricavare dall’ozio, dal relax e dallo svago che pur fanno parte di una vita tutto sommato sana. Dedicare tempo a se stessi non è di per sé sbagliato e condannabile, a meno che non si traduca in pigrizia, in mancanza di volontà nel voler fare le cose.

Il giudizio sulla pigrizia si connota per forza di negatività, poiché definisce un individuo che preferisce rimandare un’attività per il semplice fatto che in quel momento non ha voglia di farla e questa indolenza prevale sulla spinta di agire. Per gli esperti questo atteggiamento può essere considerato una conseguenza dell’evoluzione dell’uomo.

Ozio (Inran.it)

La maggior parte degli animali infatti trascorre il proprio tempo a non far nulla in particolare e l’uomo si è evoluto per poter spendere meno energie possibili e concentrarsi su ricompense più immediate. Il cervello considera quindi inutili le attività che non prevedono un riscontro positivo istantaneo, attivando inconsapevolmente un meccanismo psicologico atavico molto forte e difficile da combattere.

La filosofia che viene dal Nord

I popoli del Nord hanno da sempre sviluppato uno spirito alquanto pragmatico, complice forse il freddo che li accompagna per la maggior parte del loro tempo. Per questo motivo forse, in particolare i finlandesi, adottano una vera e propria filosofia di vita che risulta essere un antidoto alla pigrizia.

Si chiama Sisu ed ha radici antiche, anche se viene in realtà sdoganato e fatto proprio solo durante la Seconda Guerra Mondiale, quando la Finlandia ha sconfitto i russi nella Guerra d’Inverno. In quell’occasione emerse chiaro un tratto del popolo nordico che era un misto di coraggio e spavalderia, di resilienza e tenacia che andava la di là di ogni ragione, che si traduceva in una capacità di lottare semplicemente per la volontà di vincere.

La Sisu (Inran.it)

In pratica i finlandesi accettano le circostanze, anche avverse, e si attivano per superarle, proponendosi degli obbiettivi e imponendosi di fare di tutto per raggiungerli, mantenerli e portarli avanti sempre e comunque. Tradotto nella vita di tutti i giorni significa crescere fortificando il carattere, dal profondo, senza scuse.

La Sisu

In conclusione la filosofia finlandese Sisu è basata sulla forza di volontà e su quella mentale per raggiungere i propri obbiettivi. Questo atteggiamento porta ad abbassare lo stress e ad aumentare il buon umore, allenando la mente ad essere costruttiva e propositiva, accettando le sfide considerandole un’opportunità per migliorarsi e progredire, senza arrendersi mai.

Paola Ferraro