Ticket sanitario, avviso pagamento: come difendersi dalla richiesta dell’Agenzia delle Entrate

Perché potresti ricevere un sollecito di pagamento del ticket sanitario? Ed in che modo potresti riuscire a contestarlo e ad avere ragione?

Ticket sanitario, potrebbe capitare di ricevere un avviso tramite il quale venire a conoscenza di un pagamento. Questo significa che il soggetto destinatario di questo intimo non ha adempiuto all’obbligo di versare la quota per una prestazione sanitaria ricevuta. In situazioni del genere è possibile fare riferimento a qualche mossa utile per attenuare il tutto. Quali sono dunque i passi da seguire per contestare questo avviso, e quali circostanze possono portare a tale situazione?

Ticket sanitario
Ticket sanitario, avviso pagamento: come difendersi dalla richiesta dell’Agenzia delle Entrate (inran.it)

Il ticket sanitario è una forma di contribuzione da parte dei cittadini al Sistema Sanitario Nazionale. È presente praticamente da sempre e si traduce in una quota da pagare per l’accesso a determinate prestazioni. Ci sono categorie di persone che possono beneficiare di esenzioni specifiche. Invece che cosa accade quando qualcuno autocertifica un diritto all’esenzione senza averne i requisiti? Le Aziende Sanitarie hanno il compito di verificare tali autocertificazioni e, in caso di irregolarità, possono procedere al recupero del credito attraverso l’Agenzia delle Entrate. Questa emette quindi un avviso di pagamento per il ticket non versato.

Cosa succede se pago un ticket sanitario in ritardo?

L’avviso di pagamento non è una multa, bensì un invito a regolarizzare la propria posizione. Fino a questo momento, non sono previsti né sanzioni né interessi sul pagamento dovuto. Però se il cittadino dovesse non provvedere a risolvere tutto quanto, l’avviso può trasformarsi in una cartella esattoriale, con conseguenze più severe. In caso di ricezione di tale avviso, il cittadino ha diritto di contestarlo se lo ritiene ingiusto. La Corte di Cassazione, con una sentenza del 2016, ha riconosciuto la possibilità di impugnare avvisi di pagamento per tasse e tributi, sottolineando che ogni contribuente ha il diritto di difendersi.

Se un cittadino decide di impugnare l’avviso di pagamento, ha 60 giorni di tempo dalla ricezione per presentare ricorso presso la Corte di Giustizia Tributaria competente. La contestazione può basarsi su diversi motivi, tra cui la prescrizione del credito. Il termine di prescrizione per il ticket sanitario è di 10 anni. Se il credito è scaduto, il cittadino può chiedere l’annullamento dell’avviso.

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Cosa succede se pago un ticket sanitario in ritardo? (inran.it)

E può essere non raro il caso di vedere sorgere dei vizi formali. A volte i solleciti non danno nota di dettagli a sufficienza riguardo all’importo dovuto. Se l’avviso non specifica correttamente la prestazione sanitaria a cui si riferisce, o non indica il medico che ha autorizzato l’esenzione, ciò può costituire un motivo valido per contestarlo. Se però si dovesse avere torto e pagare in ritardo, il rischio è quello di vedersi accreditare le spese amministrative.

Quando un pagamento del ticket può essere annullato

In molte occasioni, gli avvisi di pagamento contengono solo informazioni generiche, come l’anno in cui si è verificato il mancato pagamento, senza illustrare adeguatamente la prestazione per la quale è richiesto il pagamento. Questo può rendere difficile per il cittadino difendersi in modo adeguato.

Soldi euro
Quando un pagamento del ticket può essere annullato (inran.it)

Un avviso di pagamento può essere annullato se non consente di risalire a informazioni chiave, come la prestazione sanitaria associata, il medico responsabile per l’esenzione o qualsiasi documentazione presentata per giustificare l’esenzione stessa. La mancanza di chiarezza può quindi rappresentare un punto di forza per il cittadino nel processo di contestazione. Meglio comunque comportarsi con correttezza, sia in ambito fiscale che per quanto riguarda la salute, per potere evitare qualsiasi possibile brutta sorpresa.

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