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Monossido di carbonio, è l’incubo in tutte le case: in quali elettrodomestici è presente

Pubblicato da
Andrea Cerasi

Il monossido di carbonio è un killer silenzioso che ogni anno provoca migliaia di vittime: a cosa stare attenti in casa e come prevenire i rischi.

Il monossido di carbonio (CO) è un killer silenzioso e che incide in maniera importante sulla mortalità. Una recente indagine epidemiologica internazionale, infatti, ha riportato dati che lasciano a bocca aperta e che, ancora una volta, evidenziano quanto questo sia pericoloso nelle nostre case. Ogni anno, il monossido di carbonio provoca la morte di circa un milione di persone nel mondo.

Camino acceso in casa (Inran.it)

A causa del malfunzionamento di stufe e caldaie, oppure di camini o fornelli lasciati accesi e senza ricircolo dell’aria, ogni anno muoiono tantissime persone. Per ovvie ragioni, la maggior parte delle morti avviene nei mesi freddi, quando i riscaldamenti sono accesi e si tengono le finestre chiuse. Non tutte le intossicazioni sono letali, ma comunque possono dare origine a problemi di salute nel tempo.

I pericoli del monossido di carbonio in casa: a cosa stare attenti

Ogni anno, soltanto in Italia, muoiono circa 500 persone in media, per via delle esalazioni da monossido di carbonio. Il monossido di carbonio si produce a seguito di una combustione incompleta di materiali contenenti carbonio, quindi parliamo di benzina, carbone, gasolio, oppure di materiali organici come la legna. Si tratta di un gas incolore e inodore, quindi difficile da riconoscere, ma è letale.

Un drastico aumento di concentrazione nell’aria, in particolare nell’ambiente domestico, porta alla morte, senza accorgersene, poiché interferisce con la capacità del sangue di trasportare ossigeno agli organi e ai tessuti. Il cuore e il cervello, ossia gli organi principali del corpo, sono i primi a essere compromessi dalla carenza di ossigeno. In pratica, si perdono i sensi e poi si smette di respirare, il tutto avviene anche molto velocemente.

Fornelli della cucina accesi (Inran.it)

Nei casi di basse concentrazioni di monossido di carbonio, difficilmente si riesce a capire di essere in pericolo, e spesso i sintomi più comuni vengono scambiati per un banale malanno stagionale, a causa di lacrimazione degli occhi, tosse, difficoltà nel respirare, vertigini, mal di testa, debolezza e confusione mentale. In casi del genere, per una leggera intossicazione, non si muore, ma si sta male, e i problemi di salute possono protrarsi nel tempo.

Gli elettrodomestici che possono diffondere monossido di carbonio: cosa fare per evitare il peggio

Prima di tutto, per evitare qualsiasi rischio, è importante far controllare gli impianti di riscaldamento, utilizzare camini e stufe correttamente, e magari installare un rilevatore di monossido di carbonio, un dispositivo che rileva il gas nell’ambiente domestico.

Rilevatore test della CO in casa (Inran.it)

Quali sono gli elettrodomestici e gli apparecchi più a rischio? Tra i principali responsabili della produzione di monossido di carbonio troviamo le caldaie e gli scaldabagni a gas, che ormai si installano all’aperto e non più in casa. Questi devono avere una buona ventilazione e devono essere controllati periodicamente. E poi ci sono le stufe a legna, a gas o a carbone, da usare in ambiente ben areati e devono essere sempre puliti.

I forni e i fornelli a gas possono produrre CO, dunque non bisogna mai lasciarli accesi per lunghi periodi, e magari spegnere il gas se non si usano. I camini, i quali devono avere un buon tiraggio, non devono essere ostruiti, inoltre si consiglia di lasciare sempre una finestra leggermente aperta nella stanza dove c’è il camino. La canna fumaria va pulita periodicamente.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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Andrea Cerasi