Il segreto della longevità passa per le sane abitudini che si adottano negli anni, in particolare ci sono due fattori essenziali: non è solo genetica.
Qual è il segreto della longevità? L’uomo si interroga da millenni su questo quesito, ma soltanto negli ultimi decenni è riuscito a trovare le risposte definitive. In parte, è vero, si tratta di genetica. C’è chi è predisposto, chi si mantiene in salute a lungo per merito di Madre Natura, chi invecchia bene grazie ai suoi geni e non si ammala mai. Si tratta di un colpo di fortuna, questo è certo, ma la fortuna si può attirare a sé attraverso un sano stile di vita.
I ricercatori hanno identificato le cosiddette zone blu, in queste aree c’è la maggiore concentrazione di centenari e una percentuale minore di malattie. Le zone blu del mondo sono la Sardegna, la penisola di Nicoyan, in Costa Rica, una regione della California, l’isola di Ikaria in Grecia e quella di Okinawa in Giappone. In queste aree, la speranza di vita è superiore al resto del mondo, per quale motivo?
Gli scienziati hanno monitorato a lungo le zone blu, mettendole a confronto con il resto del mondo, scoprendo che le persone che vivono in queste aree geografiche hanno molteplici fattori in comune, soprattutto per quanto riguarda lo stile di vita. Buona parte dei cittadini delle blue zone evita il fumo, utilizza tecniche per scacciare via lo stress, ha una vita sociale stimolante, è attiva durante il giorno, consuma pochissima carne e mangia poco e alimenti leggeri.
Ecco, in questo caso, lo stile di vita gioca un ruolo fondamentale per vivere a lungo e in salute. Mantenere bassi livelli di stress è importantissimo: bisogna dormire bene e nelle giuste ore, per ricaricare le energie, occorre avere ritmi di vita lenti, praticare yoga e meditazione per scacciare lo stress, responsabile dell’indebolimento del sistema immunitario, dell’affaticamento e dell’invecchiamento cellulare.
Fumo e alcol, lo sappiamo, danneggiano le cellule dell’organismo, provocando seri rischi per la salute e facendo invecchiare prima, aumentando il rischio di demenza senile e di malattie cardiovascolari. E poi c’è uno stile di vita attivo, ossia muoversi, praticare attività fisica, si deve camminare ogni giorno, e si deve stimolare la mente attraverso gli hobby, leggendo, ascoltando musica e mantenendo un pensiero positivo e ottimista. Ma ci sono altri due fattori determinanti per la longevità.
All’interno di un sano stile di vita, due fattori sono i più importanti, soprattutto quando si ha una certa età. Il primo è seguire un regime alimentare genuino e leggero. Occorre mangiare poco per allungare le aspettative di vita. L’eccesso di calorie assunte rappresenta una minaccia per la longevità, ed è quindi meglio avere qualche chilo in meno piuttosto che qualche chilo in più.
Si deve mangiare con moderazione, per favorire il metabolismo ed evitare l’accumulo di grassi. Farine integrali, cereali, frutta e verdura, alcuni tipi di pesci sani, frutta secca, semi e tanti legumi sono i piatti da portare in tavola, fonte di grassi buoni, di minerali, di vitamine e di nutrienti che contrastano i radicali liberi. Una dieta prevalentemente vegetariana contribuisce a diminuire il rischio di malattie e a rallentare l’invecchiamento.
Bisogna riempirsi all’80%, come funziona con l’Hara Hachi Bu, la filosofia giapponese secondo la quale occorre mangiare fino a riempirsi all’80%, alzandosi da tavola sempre con una leggerissima fame, senza mai sentirsi pienamente sazi.
L’altro fattore è la vita sociale, la quale deve essere attiva. Si è scoperto che la solitudine favorisce l’insorgere di malattie mentali, fa ammalare prima. Gli individui con una vita sociale attiva si svegliano più carichi, più energici, hanno uno stimolo, aumentano le difese immunitarie. Stimolare le proprie interazioni sociale può aumentare la vita anche di dieci anni, quasi come smettere di fumare.