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Visite ed esami, addio ai tempi lunghi di attesa: come funziona per ricevere un appuntamento più velocemente

Pubblicato da
Francesca Bloise

Visite ed esami da fare con il Servizio Sanitario Nazionale: alcune cose da sapere per velocizzare i tempi degli appuntamenti

In Italia la sanità rappresenta una grande eccellenza, lo sappiamo, ma quanto è difficile accedere alle prestazioni proposte dal Servizio Sanitario Nazionale? Molto, in alcuni casi anche troppo e così succede spesso che chi non può aspettare i lunghi tempi della sanità pubblica è costretto a rimetterci di tasca propria rivolgendosi alle strutture private.

Prenotazioni sanitarie e tempistiche (Inran.it)

Ci sono però delle dinamiche che i cittadini dovrebbero conoscere in quanto facilitano l’accesso e riducono i tempi lunghi di attesa. Vi spieghiamo di cosa si tratta.

Visite ed esami, cosa sapere sulle classi di priorità

Il Piano nazionale di governo delle liste di attesa ha stabilito delle classi di priorità che in fase di prescrizione sanitaria il medico deve attribuire. Sono quattro, ognuna ha dei tempi massimi di attesa. Il medico di famiglia basandosi sulla valutazione fatta al paziente ne attribuisce una da indicare nella prescrizione. Questa dà le indicazioni al Cup per programmare le visite in base alle necessità.

Se, infatti, il paziente ha necessità di effettuare una visita urgente, il medico è tenuto a inserire il codice “U (Urgente)” sulla prescrizione e la prestazione deve essere eseguita entro 72 ore. Con “B (Breve)”, invece, si hanno 10 giorni.

Prenotazioni Cup e cosa sapere (Inran.it)

“D (Differibile)”, indica, invece, una visita specialistica che deve essere svolta entro 30 giorni, mentre per gli esami diagnostici le tempistiche vanno fino a 60 giorni. Infine con la “P (Programmata)” si hanno fino a 120 giorni.

Il percorso di tutela: cos’è e perché è importante

Molto spesso capita che i tempi di attesa proposti dal Cup vanno decisamente oltre quelli stabiliti dalle classi di priorità. Cosa deve fare in questo caso il cittadino? Ha uno strumento che può usare ma che in pochi conoscono.

Si tratta del percorso di tutela che il cittadino può attivare. Grazie a questo strumento, le Asl che sono tenute a garantire l’erogazione delle prestazioni nei tempi previsti, devono attivare un percorso secondario facendo di tutto per erogare la prestazione.

Anziana che cerca di effettuare una prenotazione sanitaria (Inran.it)

Come? Affidandosi a strutture private accreditate o ai liberi professionisti che operano in regime di intramoenia senza accreditare costi aggiuntivi all’utente. Un diritto molto importante che in pochi conoscono e che decade però se il cittadino rifiuta la prima proposta offerta nei tempi stabiliti.

Cosa c’è ancora da sapere

Altro aspetto molto importante che il cittadino deve conoscere per accorciare i tempi di attesa nella sanità (qui puoi scoprire come prenotare con le app) riguarda la sospensione o chiusura delle agende di prenotazione. Si tratta di una modalità che spesso viene attivata dalle strutture sanitarie ma che in realtà, secondo la normativa, non è legale in quanto vige il divieto per le aziende sanitarie e ospedaliere di interrompere o chiudere le attività di prenotazione.

Se, dunque, in fase di prenotazione viene comunicato una cosa del genere, è bene sapere che si tratta di un caso di violazione, motivazione per la quale i cittadini possono richiedere l’immediato ripristino del servizio.

Francesca Bloise

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Francesca Bloise