Colesterolo alto: una nuova ricerca ha evidenziato il “responsabile” di questa problematica e nuovi sintomi nei soggetti a rischio
Quando si parla di colesterolo lo si fa sempre in senso negativo, ma perché? il riferimento è ai valori che vanno oltre la media e quando si supera il range la situazione può diventare preoccupante.
Il colesterolo, infatti, non è altro che il grasso che si trova nel sangue, di fondamentale importanza per il benessere dell’organismo. Quando i valori sono eccessivi, però, si rischia e anche molto. Infarti, ictus e malattie cardiovascolari sono le principali conseguenze, con evidenze anche sul corpo, e per questo è necessario tenere a bada i valori. Ma perché spesso il colesterolo è alto? Uno studio spiega da cosa può dipendere.
Il colesterolo alto da sempre è stato un “problema” contro il quale combattere. Per alcune persone, infatti, è un nemico da tenere sempre sotto controllo. Ora, una recente ricerca pubblicata sulla rivista Biomedicine, ha trovato una strada che può condurre al motivo per cui questi valori restano sempre alti in alcuni soggetti.
Si tratta degli specialisti dell’Istituto di ricerca sulla salute INCLIVA che lavorano presso l’Hospital Clínico di Valencia che hanno individuato un gene che può essere responsabile del colesterolo alto.
Questo potrebbe essere connesso alla malattia hanno spiegato. Lo studio ha rilevato nuovi sintomi che permetterebbero di rilevare i soggetti a rischio. In questo modo si potrebbe lavorare per ridurre le problematiche legate al cuore.
Lo studio condotto dagli studiosi di Valencia ha esaminato 41 pazienti con colesterolo alto ed in particolare ha attenzionato diversi geni. Tra questi ne è stato identificato uno che presenta una mutazione. Si tratta del gene SREBF2 che ha fatto da apripista per l’indagine.
In particolare, gli esperti hanno capito che tutti i pazienti che avevano la stessa mutazione di quel gene presentavano anche due importanti fattori di rischio cardiovascolare, proprio il colesterolo alto e livelli di glucosio oltre la media.
Lo studio ha portato dunque ad analizzare attentamente il gene SREBF2 e la mutazione di cui è interessato ed è emerso che questa porta a cause molto interessanti che prima d’ora non erano mai state attenzionate.
La ricerca ha evidenziato che le persone portatrici del gene con la mutazione sono inclini a manifestare ipercolesterolemia familiare con livelli elevati di insulina e glucosio, anche se seguono una dieta bilanciata e controllata.
Lo studio ha portato ad evidenza, infatti, che alcuni parenti delle persone che hanno la mutazione genetica avevano già problemi di diabete. È dunque evidente, secondo gli studiosi, che la mutazione del gene SREBF2 non solo aumenta i livelli di colesterolo nel sangue ma è anche la causa di alcune malattie croniche e del legame di questi a livello familiare. Ora tocca indagare in modo più specifico, con ulteriori studi quale sia la relazione che intercorre tra l’ipercolesterolemia familiare e la mutazione.