Latte e formaggio crudo, anche loro tra i prodotti ritirati nei supermercati: quali sono i pericoli a cui si va incontro se non si presta attenzione.
Seguire un’alimentazione corretta significa non solo scegliere alimenti che non compromettono la salute, quindi con un basso contenuto di grassi ed evitando quei cibi che al contrario amplificano la predisposizione a malattie quali ad esempio il colesterolo LDL ovvero quello cattivo, come nel caso di burro o altri elementi parimenti grassosi.
Mangiare correttamente significa anche evitare quegli alimenti che possono essere oggetto di intossicazione alimentare. Purtroppo nonostante il 2025 sia iniziato da poco, già sono numerose le allerte alimentari scattate presso i diversi supermercati collocati in Italia e che hanno ovviamente portato a ritirare dagli scaffali i prodotti ricriminati. Appena una settimana fa, ad esempio, si sottolineava la presenza di piombo nei biscotti dedicati all’infanzia dalla linea Crescendo.
Ma non è mica finita qui, si è anche discusso giorni fa del ritiro dal mercato delle lattine contenenti pomodori a pezzi per contaminazioni. E adesso si è scatenata un’altra allerta alimentare che ha per oggetto i formaggi a latte crudo. La produzione di questi formaggi può avere dei rischi collegati all’assenza della fase di pastorizzazione. Da recenti segnalazioni sono emersi numerosi casi di contaminazioni, da batteri come l’Escherichia coli ad esempio che hanno un po’ sollevato delle perplessità e sollevati dei dubbi sulla sicurezza di questi prodotti e su cosa fare per adottare delle misure più incisive.
Nello specifico, la situazione si è aggravata quando sono stati ritirati dal mercato diversi Lotti di formaggi a latte crudo, tra cui quelli del marchio Degust; un’azione disposta dal Ministero della Salute a causa della presenza sospetta di batteri su prodotti di largo consumo come il Puzzone di Moena causa di infezioni intestinali, si è registrato infatti il caso di un bambino nel Trentino. Insomma, un episodio che ha fatto scattare l’allarme ma che ha sottolineato ancora di più i rischi che vi sono dietro il consumo di formaggi non pastorizzati tenendo conto soprattutto delle fasce di popolazione più vulnerabili.
Le contaminazioni batteriche possono portare febbre ma anche complicazioni neurologiche, lo stesso si può dire dell’Escherichia Coli presente in alcuni lotti oggetto di ritiro dagli scaffali che può anche provocare la sindrome emolitico-uremica che compromette la funzione renale. Sicurezza alimentare significa altresì compiere determinate azioni quando si acquista il prodotto; nel caso dei formaggi a latte crudo conservarli a temperatura adeguata è necessario, così come non consumarli oltre alla data di scadenza. Immancabili le pratiche igieniche in cucina per preservare la salute propria e della famiglia, e scongiurare il rischio di contaminazione.